sabato 5 dicembre 2015

C'E' CONCEZIONE E CONCEZIONE

Imitate chi parla in questa maglietta, ragazzi:
se non vi basta l'argomento malattie, fatevi un
giro in un qualsiasi presidio ospedaliero (ancora
ce ne sono, e bisogna dire "meno male") in cui si
praticano le cd. "interruzioni volontarie", guardando
in faccia la varia umanità che è costretta a ricorrervi.
E lasciate perdere zio Francesco, che ne dice fesserie...
La festività che quest'anno regala un ponte a chi di noi se lo può ancora permettere è di quelle che debbono necessariamente far discutere. Già ho ricordato (qui per chi vuole approfondire) che per "immacolata concezione" NON si intende quello che la stragrande maggioranza dei cattolici praticanti, figurarsi dei non praticanti, crede, cioè il concepimento senza peccato di Gesù da parte di Maria, bensì il concepimento senza peccato della stessa Maria da parte di sua madre Anna. Una assurdità parsa assolutamente necessaria per mantenere in piedi un'altra assurdità (la presunta santità di una che ha avuto un figlio senza essere toccata da suo marito, riuscendo poi a far credere alla sua pezza a colori sia a lui che poi a tutti gli altri) a una parte della Chiesa che la spuntò solo a fatica su un'altra grande fetta che invece credeva che l'assurdità primigenia fosse abbastanza e non era proprio il caso di sostenerne un'altra. Non voglio farmi nemico nessuno, ognuno crede a quello che vuole, e la storia di Maria poi è bella come un sogno (e come tale la dipinge De André), e a questi livelli di poesia si perdona tutto. Ma l'immacolata concezione no, quella mezzo mondo cattolico ha sempre pensato fosse una boiata per cui ho meno remore a ribadirlo...
La premessa mi serve per commentare un gravissimo fatto di cronaca, passato quasi liscio come tutte le notizie scomode: un preside è stato costretto a dimettersi per il bailamme seguito a una sua decisione ineccepibile stante la laicità della scuola e della Repubblica italiane, almeno quella dichiarata. Eh si, perché il fatto è che di fatto (perdonatemi il bisticcio) l'Italia è uno Stato confessionale, altrimenti a dimettersi avremmo visto chi lo ha ingiustamente attaccato.
Il presepe piaceva a Eduardo (a proposito, ciao Luca, che andandotene ci hai regalato la stupenda rappresentazione di un funerale laico) nel più famoso Natale del teatro, ma a casa sua ognuno è padrone di farsi piacere quello che vuole, invece la scuola pubblica non è domicilio privato né dei cattolici né dei fedeli di ogni altra religione. E' questa la linea del Piave superata la quale la presunta superiorità della cultura occidentale va a farsi fottere, quand'è che ve lo ficcate in testa? Se loro a casa loro non sono tolleranti nei nostri confronti e invece noi a casa nostra si nei loro, allora e solo allora abbiamo qualche diritto a blaterare di Civiltà. Il presepe a scuola, il catechismo strisciante anche ai cuccioli che i genitori hanno scelto di esentare dall'abominio che è l'insegnamento della Religione nella scuola pubblica, questo si chiama in un solo modo: integralismo. La sintassi è quella. E non ci conviene neanche fare dei distinguo sul piano quantitativo, ché nella Storia il numero dei musulmani massacrati in quanto tali dai cattolici probabilmente supera ma sicuramente è dello stesso ordine che l'inverso, e se ci limitiamo agli ultimi 25 anni, beh, stiamo in tragico enorme vantaggio, anche togliendo dal bilancio la questione palestinese.
Ovviamente non sto giustificando il terrorismo, ci mancherebbe, il primo che osa pensarlo si consideri tolto il saluto. Sto dicendo che il fronte, quello vero, non è alle nostre frontiere, non al confine tra una religione e l'altra, ma in quella sottile linea di fragile razionalità che separa chi si affanna ad affrancarsi dal bisogno di avere qualcosa di sovrannaturale a consolarlo della precarietà dell'esistenza, da chi si abbandona a questa paura primordiale consegnandosi mani e piedi nelle mani di chi usa gli dei per tenerlo buono, e all'occorrenza usarlo come carne da cannone. Ogni guerra ha motivi economici, tra le tante verità marxiane questa è la più inoppugnabile, ricordatevelo, e chiamatevi fuori da questa, che vi stanno imbrogliando a raccontarvi diversamente.
E torniamo alla cronaca. L'attuale successore di quello che 145 anni fa, quasi sottolineando come la breccia di Porta Pia confondeva le acque tra chi fosse invasore e chi invaso, sta spopolando al punto che un regista "de sinistra" gli ha persino dedicato un'agiografia in vita, roba da passare le giornate a grattarsi los cabasisos, capisciammè Francè. Ebbene, un paio di giorni fa a leggere Repubblica si poteva sobbalzare, e quasi capire Luchetti: un titolista paraculo faceva quasi sembrare che finalmente un Papa, e proprio nell'Africa devastata dall'AIDS, sdoganasse il preservativo. Solo la lettura integrale delle dichiarazioni consentiva di incasellare la faccenda come quella che è: da un lato un giornale oramai di destra che però deve ancora trattenere quanto può una certa fascia di lettori (ed elettori) con valori "di sinistra", dall'altra un comunicatore (F1) che mira a superare nel suo campo un suo recente predecessore (il penultimo, GP2, l'avete capito) aggiungendo al fascino mediatico una maggiore capacità di usare la tortuosità logico linguistica neolatina per affermare una cosa mentre sembra che dice il contrario. Come da sempre fanno i preti, anzi probabilmente i sacerdoti di qualsiasi religione, dagli sciamani in poi.
E ora vi saluto con la più bella di tutte le favole su Maria, canta Branduardi....

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