mercoledì 26 giugno 2019

WAR WITHOUT TEARS

Come forse sa chi mi segue, adoro i primi Genesis: nel classico giochino dell'isola deserta in cui puoi portare una sola cosa per tipo, accanto a C'era una volta in America come film e Il gioco delle perle di vetro come libro ci sarebbe Selling England by the pound come disco. Uscito Gabriel, ho seguito più lui che i superstiti, che poi uscito anche Hackett hanno fatto quasi solo pop commerciale scarsamente ascoltabile, anche perché quello che gli veniva meglio Collins lo riservava alla propria carriera di solista. Peter a dire il vero ci ha impiegato un po' a trovare la sua cifra e sfornare i suoi album/capolavoro (So è dell'86, Us del '92), ma da subito ha inforcato la via dell'innovazione, infarcendo i suoi primi album di singoli di altissimo livello (almeno Solsbury hill, On the air, Intruder, I don't remember, Biko, nei primi tre, ma già nel quarto è difficile trovare cosa "scartare"). Un pezzo del terzo album però mi lasciava perplesso (ero europeista, e da bambino/ragazzo non mi perdevo una puntata di Giochi senza frontiere, che trovavo divertentissimo ed eticamente edificante): Games without frontiers. Solo oggi comprendo come l'artista, visionario come solo quelli veri, avesse ragione nel vedere in quell'innocente pantomima sia la continuazione della guerra che da sempre infiammava il continente (estrinsecandosi soltanto in etichette diverse di volta in volta, ma mai realmente fermandosi), che lo sforzo propagandistico di nasconderlo al popolo bue mascherandolo con l'agonismo ludico. Il titolo di questo post è il secondo verso del ritornello, il brano ve lo sentite alla fine. In mezzo, alcune considerazioni più o meno tratte dalla cronaca, che scoprirete seguono un filo logico.
Mentre screditano e tentano in ogni modo di fermare i cd. minibot, che ripeto non sono né vera e propria moneta (che però lo Stato ha ancora la sovranità di emettere in molti modi) né nuovo debito ma solo un modo empirico di consentire allo Stato di onorare debiti pregressi e in qualche modo dare ossigeno all'economia, in un quadro in cui poco altro gli è consentito dagli assurdi vincoli esterni sottoscritti da una generazione di politici che passeranno alla Storia come "traditori della Patria", arriva una versione di moneta web-based che promette (per via della "credibilità" acquisita negli anni dalla piattaforma social - e la credibilità è l'unico fattore che vale quando si parla di monete) di avere tutti i pregi e nessuno dei difetti delle cryptovalute sue antenate viste fin qui. Questa Lybra (sta per "peso", come l'inglese Pound e la nostra Lira) non avranno nessun potere, ammesso che ne abbiano voglia (e non ce l'hanno), di fermarla, il che ci dice che quello che negano agli Stati non possono e non vogliono negarlo a un ragazzo che stringi stringi è solo un nerd molto più furbo degli altri. E ciò si tradurrà in un ulteriore arretramento della democrazia, avendo messo in mano a una entità non controllabile un potere ancora più enorme di quello che già ha.
Già, perché la più grave delle colpe storiche della sinistra degli ultimi decenni è questa: aver dimenticato la lezione gramsciana secondo cui è lo Stato-Nazione il luogo elettivo in cui la democrazia può estrinsecarsi, eventualmente (cioè scegliendolo democraticamente) promuovendo un grado maggiore o minore di socialismo. Il piano internazionale è appunto, come dice la parola stessa, "tra nazioni", e non al di sopra delle stesse e promuovendone l'esautorazione come è stato per la globalizzazione (che non è che il vestito nuovo che ha indossato il colonialismo, per spostare i sudditi dei colonizzatori "al denominatore" assieme a quelli dei colonizzati) in genere e per l'Unione Europea in particolare. La quale, gira gira, si è dimostrata non essere altro che una sofisticata costruzione propagandistica finalizzata a nascondere una vera e propria guerra commerciale tra Stati, vinta da quelli del blocco tedesco su quelli del mediterraneo anche proprio grazie alla cortina fumogena che ha bloccato sul nascere ogni possibile reazione di questi ultimi, ed è stata messa su e alimentata proprio dai partiti di centrosinistra (qui Fassina lo ammette, bontà sua).
Una parte di questa cortina è costituita dalla continua ripetizione, da parte dei media mainstream (compresi quelli pagati da voi), di falsità col botto come fossero verità rivelate, tra cui ad esempio la "parabola" dello Stato come buon padre di famiglia che non può spendere più di quanto incassa altrimenti indebita i figli, o il tabù che non si possa creare moneta dal nulla senza un valore reale sottostante. Ripetizione del falso fino a fargli avere valore di verità percepita che è uno dei capisaldi della propagandainvenzione americana sfruttata per la prima volta a livello industriale dal nazifascismo, non dimentichiamolo. La verità è che se uno Stato è in deficit vuol dire che quell'anno ha dato più ai suoi sudditi di quanto ha preso da loro, se è in avanzo il contrario. L'Italia, al netto degli interessi (che peraltro non ci sarebbero se non avesse bisogno di prendere la moneta dal sistema bancario "indipendente"), è in avanzo primario praticamente dal 1992 ininterrottamente. E la verità è che Draghi da quando ha detto "whatever it takes" ha "stampato" dal nulla miliardi su miliardi di Euro per darli alle banche a interesse negativo, nell'errato (ma non erroneo, nel senso che non è credibile che non sappia queste cose) presupposto che poi le banche li usino per fare credito all'economia reale (cosa che non fanno, in quanto a partire da Clinton è sparita la distinzione tra istituti di credito e banche d'investimento, ed è più facile e conveniente comprare invece titoli e lucrare sulla differenza di tasso), e proprio in questi giorni ha detto che continuerà. Se gli stessi soldi fossero stati letteralmente regalati (ma bastava un piano monstre di assunzioni pubbliche) in mano ai cittadini europei, la crisi sarebbe stata archiviata anni fa.
Insomma, quando vogliono i soldi li trovano, o li creano. Le olimpiadi in cronaca (tra parentesi, non è vero un cacchio che Roma 2024 sarebbe stata la stessa cosa, le olimpiadi estive costano molto di più e lì gli impianti erano quasi tutti da fare mentre nel comprensorio lombardo-triveneto sono quasi tutti già esistenti), o la TAV di cui non si smette purtroppo mai di parlare lo dimostrano. Non si può solo quando bisogna darli alla gente per vivere dignitosamente quando non addirittura per sopravvivere.
In tutto questo, non può stupire che un partito che era arrivato da zero a 35 per cento in 6 anni al grido di "no tav no vax no Euro/UE" sia sceso al 17 in un anno per aver detto "forse tav si vax si euro trattiamo con UE". Mentre il furbo alleato di governo continuando invece a gridare i suoi cavalli di battaglia (anche grazie ad "acquisti" di qualità come Bagnai, che qui ad esempio ci illustra la proporzione europeisti:europei=buonisti:buoni) è salito dal 17 al 35. Tra quelli che si informano e capiscono, quelli che intuiscono, quelli che percepiscono quasi fisicamente i propri interessi, oramai la maggioranza degli elettori ha chiaro che la UE è il Nemico e chi la sostiene il Traditore (o l'Utile Idiota, se in buona fede). Per cui o la UE cambia (e non cambia perché non è interesse di una bella fetta di membri, quelli che ci si sono arricchiti, a meno che non gli si faccia capire che la pacchia è finita comunque) o muore. E chi sbaglia fronte muore con lei, anche se rappresentava potenzialmente la novità più prorompente della politica degli ultimi decenni. Morire è una delle cose che possono capitare, in guerra.

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