venerdì 6 marzo 2009

LA DECRESCITA NON E' NEGOZIABILE

Il principale difetto del modello economico imperante, dalla fine del blocco sovietico in quasi tutto il globo, è che per funzionare presuppone un mondo a risorse illimitate. E il mondo non solo ha risorse limitate, ma alcune di quelle più vitali, come gli idrocarburi e l'acqua potabile, cominciano a mostrare la corda. Teniamo conto del fatto che:
  • siamo stati meno di un miliardo per tutta la storia dell'umanità fino al secolo scorso, e negli ultimi decenni siamo arrivati a oltre 7 miliardi di individui;
  • il modello di sviluppo si è ultimamente esteso a Paesi con miliardi di persone cadauno, come India e Cina.
In questa situazione, è fisicamente impossibile che il prodotto interno lordo del pianeta aumenti ancora. Infatti, Cina e India già stanno rallentando la loro crescita, che però sarà ancora rilevante, e necessariamente a patto che il resto del mondo registri saldi negativi. E' algebrico. Non si scappa. A meno che non venga trovato un nuovo "fattore moltiplicatore" sotto forma che so di una nuova fonte di energia, o perlomeno di un nuovo vettore della stessa e di forme estese di sua microproduzione e risparmio. Quest'ultima strategia, che non è risolutiva ma fa guadagnare tempo, è quella in base alla quale gli americani hanno dato mandato ad Obama di tentare di salvare quanto più possibile la loro way of life, ed il nuovo Presidente, ammesso che riesca, ha già senza mezzi termini precisato che può essere solo a patto di accettarne un ridimensionamento responsabile.
La tirannia del PIL si era accentuata negli ultimi tempi perchè fa da traino all'economia finanziaria, tramite il tasso d'interesse e la politica monetaria. Ma ha contribuito, per questa via, a far si che l'economia finanziaria perdesse sempre più il contatto con quella reale, fino al collasso dell'ultimo biennio, di cui gli effetti peggiori ancora si devono sentire. Anche da noi, si, anche da noi: cominciano ad ammetterlo anche gli imbonitori che abbiamo eletto a governarci...
A questo punto, la leva monetaria è del tutto inefficace. Siamo in un tipico "caso keynesiano" (ricordi di università, rinfreschiamoli qui) ed è anche per questo che si evoca un nuovo 1929. Infatti, Obama parla di creazione di posti di lavoro in nuovi campi come l'energia da fonti rinnovabili, redistribuzione di reddito a favore dei ceti medio e basso, eccetera. E introduce l'assistenza sanitaria gratuita per tutti. In Italia, invece, una classe politica miope straparla di centrali nucleari, megaponti, treni ad alta velocità, cavalcando il keynesismo al solo scopo di arricchire se stessa e gli amici degli amici. Servono piuttosto tante piccole opere che impieghino tante persone per tutta la loro vita, che poche grandi opere a durata limitata nel tempo ed alto impiego di personale straniero e temporaneo. Servono servizi e infrastrutture capillari. Microproduzione di energia. Ferrovie locali. Acquedotti. Ospedali. Case popolari. Raccolta porta a porta della spazzatura e differenziazione e riciclo al massimo livello. Serve insomma una nuova ricostruzione postbellica anche se non c'è stata la guerra. Non ancora, almeno...
Purtroppo è tipico del nostro disgraziato Paese dare il meglio di se solo dopo aver attraversato la tragedia: non riesce ad immaginarla e quindi evitarla. Così Berlusconi, tra il plauso generale, finirà di svuotare il bilancio dello Stato per lanciare cattedrali del deserto che quando finiranno i soldi resteranno incompiute e pericolose. E sarà presto, e non ci saranno più le risorse per fare nulla di nulla.
Dovremmo prendere esempio dal Sudamerica e liquidare il FMI e la Banca Mondiale, cominciare ad ascoltare i vari Latouche o Benettazzo. L'alternativa non c'è: quando il mondo raggiunge il punto di rottura si ripara da se, scuotendo gli uomini in eccesso dal groppone come un cane l'acqua. E' successo nel Medio Evo con la Peste nera. Ricapiterà presto se non si adotta la Decrescita come modello universale.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Caro signor G, ti sapevo intelligente ma mi sembra che hai fatto passi da gigante. Questo articolo mi pare molto ficcante e dentro la crisi di sistema che stiamo vivendo. Per questo, ma non solo per questo, penso che tu debba diventare uno degli attori del Woz: uno spirito libero e critico è sempre necessario.

cugino ha detto...

grazie, bellissimo complimento
mi sono iscritto al woz (http://www.wozlab.net/), spero di capire come posso essere utile

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