martedì 9 giugno 2009

NON GIOCO PIU'

Ho quasi 46 anni e un'autentica passione per la discussione politica da oltre 30: ai miei tempi, come si suol dire, i ragazzi parlavano ancora tanto di politica, e a volte di filosofia, ovviamente tra un cazzeggio e l'altro. Ho fatto campagna per il referendum sull'aborto con foga maggiorata dal fatto che ancora non potevo votare. Da allora ho votato sempre, anche a tutti quegli assurdi referendum che i radicali ci hanno imposto finendo per fare disamorare la gente all'istituto (al lupo, al lupo!) e rendere il raggiungimento del quorum un evento (come capitò per la sonora bocciatura alla riforma costituzionale federalista berlusconiana, ieri grande vittoria di quello stesso centrosinistra che oggi ha votato o avallato con l'astensione un impianto simile).
Non questa volta. E se non cambia la legge elettorale non voterò nemmeno alle politiche. Estiqaatsi potrebbe commentare al suo solito, se fosse una faccenda privata mia. Ma temo sia l'ultimo agire politicamente significativo che ci sia rimasto. Una legge elettorale che fa si che praticamente il 99% degli eletti sia noto alla vigilia, deciso al calduccio delle segreterie nazionali dei partiti, semplicemente non è democratica. Il Capo è come il figlio di papà che al campetto portava il pallone di cuoio, faceva le squadre, decideva le regole per vincere sempre. Giocando con lui, si è finito per cambiare gioco. Non ci sto più, non stiamoci più.
Tanto la maggioranza degli altri bambini se avessero loro il pallone di cuoio si comporterebbero esattamente allo stesso modo, ci si riconoscono, ci si identificano. E dalla parte nostra il PD canta vittoria per un risultato che qualche anno fa sarebbe stato accettabile per i soli DS, e a sinistra non ci si è dimostrati più intelligenti presentandosi divisi in presenza di una soglia di sbarramento. Sinceramente, speravo in una sconfitta più netta, che costringesse tutti i vertici alle dimissioni e magari il progetto stesso a una revisione profonda. Invece così, hanno la faccia di dichiarare che il progetto si è dimostrato vincente e resteranno al loro posto per attuarlo. Risultato, per avere qualche speranza di tornare al governo dobbiamo attendere fattori anagrafici: il naturale decesso di molti, l'annacquamento dell'italianità da parte degli immigrati (sempre che non si italianizzino prima loro).
Non gioco più. Ve lo dico con Mina. E per chi non avesse ancora capito, Mazzucco lo spiega meglio di me.

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