lunedì 25 giugno 2012

DI ANGELI CADUTI

La curva sale nei primi anni della legge, che resistette a un referendum abrogativo
che costituì una formidabile palestra di partecipazione politica a tutta una generazione,
ma solo per l'effetto "emersione", dopo è in calo prima drastico poi costante, nonostante
le enormi difficoltà pratiche in cui ha operato, obiezione di coscienza dei medici in testa
La notizia è che la Consulta ha fortunatamente respinto l'ennesimo attacco alla Legge 194 e per suo tramite alla laicità dello Stato (per quanto incompiuta essa sia da sempre, ai confessionalisti non basta mai). Per i distratti, si tratta della legge che disciplinò per la prima volta in Italia il fenomeno delle interruzioni di gravidanza, descritta in malafede come "legge per l'aborto" quando se si deve necessariamente ricorrere a una sintesi così estrema si dovrebbe dire "legge contro l'aborto". Le statistiche parlano chiaro: chi è proattivo se ne cerchi di più aggiornate, io ho trovato queste fino al 2005 molto eloquenti, per i pigri riporto i due grafici in foto, che dimostrano inoppugnabilmente come la legge abbia funzionato egregiamente, riducendo gli aborti in una maniera significativa, che risulta ancora più netta depurando il dato da quello relativo alle madri straniere purtroppo in controtendenza. E lo ha fatto nonostante sia rimasta costantemente sotto attacco sia in punta di diritto, da parte degli ultracattolici di ogni parte politica, che in via di fatto, tramite un ricorso all'obiezione di coscienza talmente in crescita da far necessariamente pensare a male, viste la reale consistenza percentuale dei cattolici praticanti e osservanti nel Paese e d'altro canto il peso della Chiesa nella sanità nazionale, ben debordante il fenomeno già di per se abnorme di cliniche e ospedali vaticanodiretti. E senza contare i vari dottor Dobermann, che fanno a pagamento in privato quello che la coscienza gli vieta di fare gratis in pubblico, contro cui siccome noi atei e agnostici siamo gente mite facciamo satira ma se ci comportassimo come i religiosi li manderemmo a un meritato rogo.
La figura precedente mostra un calo costante ma non ripido, questa figura ne dà la spiegazione, disaggregando il dato tra donne nate in Italia e non, dimostrando inoltre "a contrario" l'utilità di strutture come i consultori e l'incidenza di grado di istruzione e condizione sociale: depurato dal dato relativo alle immigrate, il calo degli aborti in Italia è netto e significativo. Chiunque si dica contrario all'aborto deve difendere la L. 194, non attaccarla!
Ragionare sui dati reali è però esercizio inutile contro chi ragiona per dogmi. Per chi equipara l'aborto all'omicidio a nulla serve considerare che la cosa è quantomeno scientificamente in discussione, e che comunque la legge 194 non agevola ma semmai aiuta a controllare il fenomeno, che se la normativa fosse attuata in pieno, consultori e tutto, unitamente a un'educazione diffusa alla sessualità consapevole (che manca sempre per colpa della mancanza di laicità), sarebbe virtualmente azzerato. A nulla serve, contro chi non ragiona, argomentare con i giudici costituzionali che il diritto dell'embrione non è pari al diritto della persona umana compiuta, o con gli scienziati ancora in disaccordo su quando si possa dire nasca la vita autonoma, o tra credenti e non credenti se sia o meno un dio a possedere la vita o siamo noi stessi, o con gli psicologi se mai una donna potrebbe prendere a cuor leggero una decisione così drammatica. E pertanto lasciare alla donna stessa il diritto di decidere, nel quadro di una legislazione illuminata ed efficace che la aiuti e la accompagni, è l'unica soluzione degna di questo nome.
Forse l'unica soluzione contro chi ragiona per dogmi è rivoltargli contro la sua stessa mentalità. Per secoli le migliori menti dell'occidente, imbrigliate dentro la ragnatela della fede, hanno partorito teorie su teorie che poi la Chiesa ufficiale con fatica sfrondava bollandole come eresie e mandando al rogo chi le aveva ideate. Sul libero arbitrio più di ogni altro argomento, eccezion fatta forse per la verginità di Maria e la sua immacolata concezione (questione "risolta" nell'ottocento, e riguarda la sua nascita non quella di suo figlio Gesù), o il rapporto tra Dio e Satana e l'esistenza fisica stessa del Diavolo (questione "risolta" da Paolo VI, quindi molto  più recentemente di quanto si creda). Provateci: al vostro interlocutore sedicente credente gli si incroceranno i neuroni, e si rifugerà nel catechismo. Se resiste, portatevi appresso questa frase del compianto Giancarlo Fornari, che racconta un'antica eresia: a chiunque abbia abbastanza esperienza del mondo e delle sofferenze della vita, non può che sembrare vera, e un orizzonte senza dio magari comincerà a fargli un po' meno paura...
Quello che ci hanno sempre raccontato circa la lotta tra il Bene e il Male, tra Dio e Satana, angeli e demoni, è vero, ma non è vero il finale. Chi ha vinto non è il Dio buono ma quello malvagio. Al potere non ci sono gli angeli ma i Demoni, altrimenti il mondo non sarebbe tanto malvagio e l'umanità tanto crudele, i disastri tanto frequenti. E nell'inferno è relegato il Dio buono con i suoi angeli, che lotta per liberarsi e un giorno, forse, riuscirà a riprendere il dominio del mondo. Prima che sia troppo tardi, e che l'umanità spronata dal dio malvagio (e dai suoi sacerdoti in terra) riesca a distruggerlo.
Geniale. E' tutto vero, ma ha vinto Satana. Pensateci bene, ripassatevi la storia dell'umanità, e guardatevi attorno: se esiste un dio, dev'essere per forza andata così.

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