martedì 12 giugno 2012

NOVANTA

Non ci fosse stato tolto "in tenera età", il "dolce Enrico"
cantato da Venditti (in una delle poche cose decenti
che ha scritto negli ultimi 30 anni - il video è in fondo al pezzo)

avrebbe giusto 90 anni. Come Margherita Hack (Auguri, bimba!)
Oggi compie novant'anni una donna straordinaria, una che se non fossimo italiani l'avremmo già nominata Senatore a vita se non eletta Presidente della Repubblica. Margherita Hack è non solo un'astrofisica di fama mondiale, ma un'eccellente divulgatrice e una "portatrice sana" di valori come la laicità, la dignità della donna e umana in genere, il coraggio e la gioia di vivere e fare progetti come se fossimo immortali (ma ben sapendo che non lo siamo). Chiunque abbia un concetto di "vita" socioculturalmente evoluto, diverso cioè da quello orrendo propugnato dai cattolici (almeno ufficialmente, ché menomale non è più tanto diffuso neanche tra loro) di "dono di Dio a disponibilità esclusiva dello stesso" che tanto danno fa nel nostro Paese anche a livello di legislazione positiva, non vorrebbe vivere oltre la soglia in cui non è più in possesso delle sue facoltà superiori, per cui non si augura in genere di arrivare a un numero di anni del genere, a meno che appunto non ci arrivi come la nostra Margheritona, capace di andare in tournée con una cantante rock e di scrivere quasi ogni giorno su Internet.
Ieri faceva vent'ottanni che è morto uno che altrimenti il 25 maggio scorso avrebbe compiuto novant'anni pure lui, e sarebbe stato tanto ma tanto meglio per l'Italia, magari oggi sarebbe lui l'ex-comunista Presidente della Repubblica non il figuro dall'aspetto savoiardo, e la storia sarebbe tanto ma tanto diversa. Enrico Berlinguer aveva infatti una statura politica e morale inimmaginabile in nessuno dei politici odierni, che vede proprio in quella "e" congiuntiva tra due concetti da Craxi in poi ritenuti sempre irrimediabilmente disgiunti la sua rivoluzionarietà, infatti colta e "tesaurizzata" da uno come Beppe Grillo - che potete scommetterci con Berlinguer alla guida del Paese sarebbe rimasto un comico, e con Berlinguer capo dell'opposizione sarebbe della sua stessa squadra. Il "compromesso storico" che il leader del PCI siglò con quello della DC Aldo Moro (e con quest'ultimo ucciso da sedicenti rivoluzionari in realtà nella migliore delle ipotesi stupidi eterodiretti) era una visione profetica del sogno concretizzatosi nell'incubo chiamato PD, il suo "eurocomunismo" se attuato ci avrebbe salvato da questa Europa: l'azione dei mercati (che sono computer, e fanno solo il loro dovere, semmai il problema è nel quadro legislativo attorno) e gli ultimatum dell'FMI altro non significano, tradotti da chi ne capisce, che il progetto europeo va riscritto immediatamente e proprio secondo il disegno che fu di Berlinguer e altri padri spirituali, o è condannato a una fine rapida e dagli sviluppi imprevedibilmente negativi e luttuosi.
Bisogna urgentemente capovolgere il nesso di causalità tra democrazia e politica economica, tra benessere dei popoli e parametri economici, o anche la carta unione politica ce la bruciamo, se lasciamo che sia disegnata dagli stessi soggetti che ci hanno portato a questo punto. Se non ci riusciamo, se la sinistra non ci riesce, anche se non si dovessero verificare gli scenari apocalittici di collasso sistemico del modello di sviluppo e medioevo prossimo venturo, ci sarà presto davvero di che aver paura. Enrico, se tu ci fossi ancora...

 

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