sabato 15 aprile 2017

MORTO SARA' LEI!

A giudicare dalla sua attualità, si direbbe che il 15 aprile 1967
Totò abbia solo fatto finta, di morire, come appunto in Napoli
milionaria
, o semmai, come in Totò e i re di Roma (l'unico film,
peraltro, in cui appare assieme a lui Sordi), lo abbia fatto per
scelta, per venirci in sogno e darci i numeri, dato il bisogno...
Cinquant'anni fa giusti giusti lasciava il mondo dei vivi, nonostante una sfilza di titoli nobiliari lunga così a cui peraltro teneva tantissimo, uno che però ci fa comprendere qual'è l'unico significato incontrovertibile del termine "immortalità". Se è vero, cioè, che si è vivi finché qualcuno si ricorda di te, ed è forse proprio questo il nocciolo della sacralità universale dei bambini in genere e dei figli in particolare, allora Antonio De Curtis in arte Totò è vivissimo, molto più vivo non solo di tanti suoi colleghi scomparsi da meno tempo, ma anche direi di tanti anziani ma ancora tecnicamente sopravviventi, e forse anche di tutti quelli vivi e ancora sulla cosiddetta cresta dell'onda.
Io sono tra quelli, scommetto tanti anche tra i pochi lettori di questo blog, che se mentre faccio zapping incoccio un film di Totò, magari visto cento volte, è più forte di me mi devo fermare e guardarne almeno un pezzetto. Ho un amico con cui facciamo a gara, ogni volta che la vita quotidiana ce ne dà occasione, a citare Totò e sfidare l'altro a indovinare da quale film viene la citazione. E sono in grado di recitare a memoria, con neanche troppi errori, alcuni spezzoni anche non celeberrimi. E questo solo di Totò (e Massimo Troisi, vabbè), non ce ne voglia chi gli preferisce altri giganti del pantheon cinematografico italiano: non c'è gara. A prescindere.
Perché Totò non è solo il più grande comico di tutti i tempi (ho omesso "italiano", non è una dimenticanza), ma anche: una maschera inserita a pieno titolo tra quelle della Commedia dell'Arte, un geniale inventore di parole ed espressioni spesso entrate nell'uso comune, un poeta e paroliere capace di toccare vette altissime della letteratura, un pioniere (spesso insuperato) della satira sociale e politica, e ho detto tutto (potevo continuare a lungo, ma ho chiesto aiuto a Peppino, ci stava bene).
Ovviamente, in questi giorni trovate non solo su tutti i siti e la stampa in genere approfondimenti migliori del mio, ma anche manifestazioni ed eventi in occasione della rotondissima ricorrenza, tra cui uno speciale televisivo che speriamo mantenga le promesse. Ragion per cui io mollo l'osso, e vi lascio a una serie di spezzoni ragionata. Buon divertimento e buona Pasqua, anche a chi non si chiama Pasquale....







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