mercoledì 19 settembre 2018

LA SCELTA (COLUI CHE ODIA, COLUI CHE AMA)

No, non l'ho letto in tedesco, è che la copertina di
questa edizione è davvero molto ma molto figa...
Continuo imperterrito nella pubblicazione dei miei testi di canzoni, nonostante la speranza che qualcuno di voi me li chieda per musicarli (a piacimento, l'indicazione che questa nasce con strofa quasi rap e ritornello quasi melodico - anticipando i tempi, visto che ha almeno 25 anni e la cosa è di moda adesso - è puramente e tautologicamente indicativa) sia in continuo calo, anche perché così ho l'occasione di riparlare con voi di argomenti a me cari.
Una delle cose che mi ha allontanato dalla religione fin dall'adolescenza è la riflessione attorno alle categorie tutte cattoliche di confessione, perdono, assoluzione, vita eterna. Non mi aveva convinto, infatti, l'impostazione catechistica che voleva il bene come opzione preferibile in funzione di una ricompensa. Prima di me non aveva convinto Lutero, lo sapevo grazie al mitico professor Stilo, ma sarà solo all'università che avrei studiato Max Weber, il cui contributo maggiore al pensiero umano è aver indagato sulla correlazione tra etica religiosa e scelte economiche; quando lo studiai, peraltro, mi convinse relativamente la sua notoria estrapolazione che il capitalismo moderno poteva nascere solo presso popoli che praticavano l'etica protestante (secondo cui il nostro destino nell'aldilà è prefissato da Dio, e il nostro agire lo rivela non lo determina), perché dimenticava il fatto che invece era nato proprio nell'Italia del Rinascimento, di più la correlazione tra le pratiche cattoliche e la carenza del senso di responsabilità personale nei popoli latini, e tra quelle ebraiche (estrema chiusura della comunità nel tempo e rinuncia ad ogni ostentazione di ricchezza) e la tendenza ad esercitare con successo l'arte finanziaria (vera ragione storica profonda, peraltro, di tutti gli antisemitismi di ogni tempo, compreso quello di Hitler che senza l'accordo di Versailles e lo strozzamento della Germania da parte dei banchieri non avrebbe mai raccolto il consenso che gli diede il potere - lezione storica questa che, come spesso capita, evidentemente non abbiamo imparato), laddove per i mussulmani, come per i primi cristiani peraltro, il prestito di denaro a interesse è invece peccato capitale. Pensavo invece, e penso ancora, che la scelta di compiere il Bene piuttosto che il Male sia molto ma molto più apprezzabile in persone che non credono che per ciò saranno in qualche modo ricompensate. In qualunque mondo, reale o immaginario che sia.
LA SCELTA (COLUI CHE ODIA, COLUI CHE AMA) 
Sono colui che parla, sono colui che adora, sono colui che bacia con la lingua,
sono colui che gode, sono colui che pensa, sono colui che scrive, sono colui che ammazza, sono colui che odia,
io sono anche quello che ha scoperto che il cielo non è il cielo ma è l’immensità
che il buio della notte non è un dono divino ma è un certo girare in tondo che ce lo dà,
e in fondo non ho fatto che cambiare idea sull'oltretomba e sulla divinità
e sono come un vecchio bambino che ha saputo sempre di non sapere e sempre lo scoprirà…
Sono colui che mente, sono colui che inventa, sono colui che cammina a testa alta,
sono colui che crede, sono colui che cerca, sono colui che spara, sono colui che fa guerra, sono colui che fa pace.
E in fondo è proprio questo il bello del combattere, il bello dell’uccidere, il bello dell’odiare:
nessuno capirebbe di aver fatto bene se nessuno di noi sapesse fare male,
il bello è nella scelta e il paradiso non esiste, non si regge nulla senza concetto contrario,
e che felicità darebbe amare se fosse una cosa di tutti per ereditarietà?
Sono colui che sceglie, sono colui che ama…

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