domenica 16 dicembre 2018

GLI ANTIEMETICI PLEASE!

"Nun ce bisogna a zingara..."
Essendo uno dei feisbuccari della prima ora, mi ritrovo con oltre 500 "amici", tra cui, sia per ragioni statistiche che per pregresse affinità culturali e politiche, ancora molti (troppi) piddini e simili. Un tempo - ricordate? - non era possibile filtrare il flusso di notizie, da un po' invece per fortuna si, e in modi crescentemente sofisticati, ma pur approfittando abbondantemente di queste possibilità (non "seguo" quasi nessuno e giusto un paio di gruppi) mi può ancora capitare, vista anche la suddetta quantità di amici, di imbattermi in post, ironici o seri, pluricommentati o no, che sottintendono la narrazione piddino-eurista criticando o sbeffeggiando il governo. Essendo già costretto a sorbirmeli se voglio sentire un qualsiasi tigì o gierre, lo trovo francamente insopportabile, e li chiudo subito, resistendo alla iniziale tentazione di subissarli di commenti lividi. Ma la voglia mi resta, e siccome il mezzo è il messaggio, scelgo di sfogarla costringendola a passare attraverso i filtri necessari a confezionare un post sul blog, con cui faccio meno danni, soprattutto a me stesso. Ma se qualcuno degli autori di quei post ancora usa leggermi e nella fattispecie sia riuscito ad arrivare fino a qua, faccia pure come se abbia letto le mie risposte di pancia, e se le immagini più colorite possibili.
Ora, fino a che sorprendi i pidioti che esultano tra loro perché l'Unione Europea ha costretto il nostro governo a trattare, lo rimproverano comunque dei soldi persi per il rialzo dello spread, e invocano un riMonti un Draghi o un Cottarelli (ospite fisso da Fabiofazio, si noti, a spiattellare di continuo una teoria economica di parte, della parte dei padroni per la precisione, come fosse un assioma scientifico) a rimpiazzarlo sancendo la definitiva morte della democrazia in Italia, passi: sono vaneggiamenti di gente oramai nemmeno più capace di capire che sta facendo il tifo per il cetriolo e il culo è il proprio. Ma quando si approfitta dello sfigato destino di un ragazzo, come quando fanno rimbalzare l'infausta vignetta del Manifesto, che mi vergogno per loro di mostrarvi, che mostra Migalizzi sotto il titolo "Antonio, l'Europeo", si arriva al vero e proprio sciacallaggio, e fatico a trattenere la rabbia e il vomito.
E allora, anche se non mi andava perché uno si stufa di scrivere sempre le stesse cose, tocca ricordare che l'attentato di Strasburgo era così prevedibile che infatti qualcuno lo aveva previsto, e scritto in un tweet che ha girato migliaia di volte nei giorni precedenti. "A questo punto in Francia, se non sbaglio, la sceneggiatura dovrebbe prevedere un attentato", diceva, e non serviva essere Nostradamus per pensarlo, anche se serviva una certa dose di coraggio per scriverlo (e infatti dopo l'attentato giustamente l'autore lo ha rimosso, probabilmente non avrebbe mai voluto essere così facile profeta). Il fatto è che, com'è come non è, ogni volta che un governo reazionario è in difficoltà, cose come questa capitano sempre a fagiolo, a distrarre l'attenzione dei media stavolta dalle scoppole prese da Macron (ma noi in Italia siamo maestri, si chiama Strategia della tensione, uno spettacolo che ci ha deliziato dal 12 dicembre 1969 alla Trattativa del 1992/1993), ad agevolarli a riprendere i mantra della narrazione ufficiale dello scontro di civiltà, e pazienza se l'attentatore stranamente non si suicida, anzi scappa, e ovviamente viene ucciso nel tentativo di catturarlo (da scommetterci lo stipendio). Altra strana coincidenza, si tratta sempre di gente molto nota alle autorità, che però è libera di agire, poi se uno pensa che viene lasciata libera apposta perché qualcuno da usare per poi incastrarlo ed eliminarlo prima che possa parlare prima o poi può servire, è uno che ha visto troppi film d'azione americani, o come si preferisce dire da noi, abusando di un termine che semmai indicherebbe il contrario, un "complottista" (si, come nella bufala delle Torri gemelle e per la vera storia dei Bush - e si, credo ci sia del vero anche nella storia delle scie chimiche, e allora? se lo dice il Corrierone vi va bene?).
Tant'è, se fosse vera questa interpretazione, o se anche solo andiamo a vedere "cui prodest", il mio sfortunato conterraneo è davvero vittima del fogno europeo, anche se in un senso diverso da quello preteso: non in quanto "cittadino d'Europa", ma proprio in quanto vittima collaterale dell'attuazione ad ogni costo del progetto totalitario che si chiama UE, attuazione che non contempla riguardo ai propri cittadini, né riguardo il loro tenore di vita, né la loro vita stessa. E allora figurarsi la volontà da loro democraticamente espressa.
Per cui, voi avete votato in maggioranza per chi vi ha promesso di cambiare politica economica, smettendola con l'austerità? Sticazzi. Se il vostro governo ci prova, loro scatenano l'inferno: spread, stampa, social. La democrazia, per loro (e quanto mi fa specie usare questo pronome: il PD l'ho criticato dalla nascita, ma ho continuato a votare a sinistra fino alla dichiarazione di Bersani "con l'Europa senza se e senza ma", quando era proprio di se e di ma che c'era bisogno fin dall'inizio, c'era urgenza nel 2012, e c'è assoluta necessità adesso), vale solo fino a che non si mettono in discussione i dogmi. Che in quanto tali sono definiti ademocraticamente, e se voi non siete d'accordo siete in un modo o nell'altro da rieducare o assoggettare. Bella roba, davvero. No, non li commento i vostri post del cavolo, anzi: con voi nemmeno ci parlo più. C'è una guerra in corso - non ve ne siete accorti? - e voi siete dalla parte del nemico. Se fosse una guerra tradizionale, voi sareste i traditori e rischiereste di essere fucilati alla schiena. Ma anche se non lo è, fa anch'essa vittime su vittime: il sistema industriale italiano, la sua economia mista, tutti i disoccupati emigrati disadattati che si continuano ad accumulare, tutte le cose che si potrebbero e dovrebbero fare per rimettere in piedi il Paese e non si può. Tutta roba che lascia caduti sul campo, mentre chi sta dalla parte dei vincitori incassa. Fino ad ora. E già, perché l'austerità prociclica imposta dai geni economici della UE è una cazzata immane per tutti, solo che in una prima fase attua una redistribuzione a favore dei forti e dei loro satelliti, che di questa evidenza non se ne accorgono. Ma la seconda fase arriva, e infatti eccola in Francia, e allora se ne accorgono eccome.
Ora, c'è chi vorrebbe che il nostro governo avesse tenuto botta sul 2,4, e ritiene che la trattativa in corso sia un inutile calarsi le braghe. Legittimo: io addirittura ritengo che si doveva fare una supermanovra apparentemente del tutto incurante del deficit però impostata su vastissimi investimenti pubblici sul territorio, che grazie al moltiplicatore keynesiano farebbero ripartire l'economia tra l'altro sanando a seguire gli squilibri di bilancio, ed essere pronti a sfanculare Bruxelles se non te la consentiva. Ma so anche che la politica è l'arte del possibile, e mi tengo stretto questi che a modo loro ci provano, perché se no arrivano quelli che sicuramente invece riescono, ad annichilirci definitivamente mentre i fabifazi li ospitano a pontificare e i pidioti postano felici la nuova conquista fumonegliocchi in tema di diritti civili. Riservata a quei pochi che se la possono permettere, si, ma questo è un dettaglio insignificante...

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