..per non parlare della copertina bellissima!... |
Io però oggi non vi parlo di questo album cult, sia perché è forse l'unico ad essere un minimo conosciuto oltre la cerchia degli estimatori lolliani, sia perché quando uscì ero piccolo e la sua scoperta fu per me (come per tante altre cose) frutto di archeologia musicale (il mio sport preferito, dopo il tennis). Invece questo Extranei uscì che avevo 17 anni, ed è inferiore per notorietà ma azzardo non per valore assoluto: anche se i testi sono meno direttamente politici, gli arrangiamenti - a cura dello stesso Tomasetta - sono per quanto molto diversi almeno altrettanto riusciti. Iniziavano gli anni 80, il pop elettronico dominerà, ma qui ne siamo già al top, credetemi.
E se non mi credete, ascoltatevi la playlist completa, che stavolta provo a proporvi anche in modo diverso, da consentirvi l'ascolto contemporaneo alle lettura delle mie note brano per brano:
1. Come un dio americano Non so se fu la major, cui era tornato forse solo perché bisogna pur mangiare, a imporgli un brano così facile di ascolto, magari per mandarlo in TV e cercare di venderne qualche copia (e ci andò, ad Azzurro, ma non credo ne cavò qualcosa...). Di sicuro, è quello che mi piace di meno. E mi piace molto. |
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2. I musicisti Il testo è un manifesto per chiunque sia del mestiere o l'abbia almeno sfiorato. La musica uno swing dolce e lento, che lo accompagna tristemente. |
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3. Double face Chi non vorrebbe aver pensato lui, di chiedere in un verso al proprio padre "sarò io la tua brutta copia, oppure tu lo eri della mia?"? |
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4. Il muto Il lato A del vinile si chiude con uno sguardo dal ponte che verrà. Verso il muto che il ponte non l'avrebbe mai voluto, perché solo nel suo isolamento poteva vivere la dignità di essere quello che era. Una profetica metafora del futuro che abbiamo vissuto in questi 40 anni. |
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5. Der blaue Engel L'avete visto L'angelo azzurro, quello con la Dietrich? Anche qui c'è un uomo che si perde, e per ben otto volte. E anche qui se ti lasci portare dalla canzone ti sembra di vedere un film. |
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6. La canzone del principe rospo Piacerebbe a tutti che la vita fosse una favola che alla fine baci il rospo e diventa principe. Ma la vita, come questa canzone, a volte finisce prima che succeda. |
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7. Non aprire mai E' il capolavoro assoluto. Dell'album e della grande categoria delle canzoni che parlano di un qualcuno che se ne va e non torna mai più. Ascoltatela attentamente, non la dimenticherete mai. Né lei(lui) né la canzone. |
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8. Il ponte Il lato B si chiude in un modo che la prima volta che lo senti sobbalzi, al punto che se odiate gli spoiler non leggete oltre. Dopo qualche incertezza, riconoscete la musica come quella del "muto", anche se l'arrangiamento è completamente diverso, qui totalmente elettronico. E anche la storia è la stessa, ma è vista dall'altra parte. La scena è il ponte che cresce con piglio futurista e compie la missione che deve, nel bene e nel male efficace. Lo sguardo è quello "sereno del muto". E anche stavolta giro il disco e ricomincio... |
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