Ve l'ho voluto raccontare perché ieri mi è capitato di vedere l'ultimo film di Checco Zalone, che numeri alla mano immagino molti di voi hanno già visto, e prima di annoiarmi e irritarmi (si, è una pallida replica senza sussulti dei divertentissimi film precedenti, sarà per averlo girato senza Nunziante) ho sussultato sulla poltrona per una delle scene iniziali, perché la scelta fallimentare dell'imprenditore bislacco impersonato stavolta da Luca Medici era (SPOILER) di aprire un ristorante di Sushi in una cittadina pugliese, e meno male che (ARISPOILER) è solo uno dei tanti fili di sceneggiatura che restano appesi li e il film poi va su tutta un'altra strada, perché sennò uno che non conosca i tempi della piccola editoria italiana in genere (e in particolare la storia che vi ho raccontato al capoverso precedente) potrebbe pure pensare che Gino Cugliandro si è messo a scrivere libri copiando gli spunti dai comici di grido.
Non so se Sushi Marina diventerà mai un film (cioè, in pratica lo so: è 99% periodico no, ovviamente), ma se dovesse farlo sarebbe una commedia, non una farsa. E dovrebbe evitare di parlare di sushi (e quindi anche cambiare titolo), che la cosa è ormai sputtanata alla grande, reincarnandosi, per la sua eventuale nuova vita, in una bestia diversa. Per ora godiamoci questa sua prima vita appena nata per quello che ci può dare (che tanto anche qui sappiamo già al 99% che non sarà un best seller), a partire dall'incontro di sabato prossimo: ora in un modo o nell'altro vi ho invitati tutti, ci vediamo lì.
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