mercoledì 6 gennaio 2021

RADIOCIXD 33 - NON C'E'

Mi capita di rado di recensire un album recente, e vabbè sarà che ho una certa età e per quanto mi sforzi di restare aggiornato (ho sorpreso mio nipote 28enne, che peraltro lavora - o forse dovrei dire lavorava, speriamo di no - nell'ambiente, per la mia conoscenza di alcune realtà musicali emergenti) le mie preferenze gira gira risalgono ad alcuni decenni fa, ma questo è un disco che merita l'eccezione. Che poi lo è fino a un certo punto, visto che non stiamo certo parlando di un ragazzino, ma la cosa, come vedremo, non è colpa sua.

Edoardo Bennato è un signore che quest'anno ne compie 75, a tutti gli effetti un vecchietto. Col brutto vezzo, a meno di miracoli, di tingersi ancora i capelli, se pensiamo che Ligabue ha smesso intorno ai 50 come, se proprio doveva iniziare, è giusto che sia. E con una carriera tutt'altro che lineare: come tanti altri, nei 70 sforna un capolavoro dietro l'altro, alcuni di notorietà assoluta grazie anche all'utilizzo di alcune notissime fiabe come chiave metaforica, poi negli 80 perde la bussola e la vena, restando sulla cresta con alcuni successi clamorosi ma non certo ascrivibili alle tematiche precedenti. Ma dai 90 in poi, ecco che ogni tanto affiora un segnale che sotto la cenere cova ancora il sacro fuoco dell'arte: Joe Sarnataro, i concerti col quartetto d'archi, alcuni brani in cui rispolvera la vecchia verve antisistema. Il vizio di parlare ai concerti, con quella lingua terribile che si usava negli anni 70 e che alla fin fine tanto danno ha fatto all'impegno politico in musica, non l'ha mai perso. Ma evidentemente, nemmeno la voglia di ragionare.

Uno dei segni peggiori del fatto che la cosiddetta pandemia ha fatto molti più danni dal lato sociale ed economico per come è stata gestita che non dal lato strettamente sanitario (se pensiamo che dopo immani sforzi di stiraggio e manipolazione dei dati il meglio che riescono a fare è un peggioramento di qualche punto percentuale dei decessi annui, con nessuno che abbia il coraggio di chiedere ai responsabili "e allora perché hai causato danni economici pari ad alcune centinaia di volte tanto?" - e se tu lo fai notare su Facebook c'è sempre un cazzone che si sente qualificato a bollarti subito come negazionista, sfotterti, denigrarti, ovviamente guardandosi bene dal risponderti nel merito), è che di voci critiche in giro non ce n'è, intendo di gente nota del mainstream, non dei siti web che devi andarteli a cercare e al massimo raggiungono qualche migliaia di lettori peraltro già di suo scetàti, figurati di paria come il sottoscritto che i lettori li conta a decine, talvolta a centinaia al massimo. In particolare, come ho già avuto modo di evidenziare, quasi nessuno nel mondo dell'arte, della cultura, della musica (manco del rap, che pure nasce come sottocultura antisistema, o del trap figlio suo), si è sentito in dovere di esercitare quel ruolo critico senza il quale nessun progresso sul piano dei diritti civili, economici e sociali probabilmente ci sarebbe mai stato. Tutti a cantare nel coro del regime, anche quando salgono su palchi senza pubblico a raccattare qualche soldo in trasmissioni televisive apposite, e non importa se davvero convinti della giustezza delle misure liberticide e articide, o semplicemente impauriti che se gli scappa anche solo un refolo critico la prossima volta non li chiamano.

Invece Edoardo ad aprile, in pieno lockdown duro, se ne esce assieme al fratello Eugenio con un pezzo, La realtà non può essere questa, che hanno pure passato in tanti: perché non lo hanno capito. Ok, non era esplicitissimo, ma in fondo allora si poteva anche pensare che il tutto fosse un esperimento sociale one shot, è solo oggi che si deve purtroppo dedurre che si tratta di un'operazione destinata a durare e a incidere in profondo, se non la si ferma in qualche modo. E chi allora se non un vecchio militante, uno che con la satira contro il Potere aveva raggiunto la notorietà, deve esporsi, peraltro non avendo niente da perdere, per avvisare le persone, destare gli animi, agitare i popoli? Questo deve aver pensato Bennato nel confezionare questo album: un misto (appositamente alternato, a sottolineare l'attualità dei testi vecchi) di brani inediti e classici ricantati e risuonati, alcuni dei quali con un testo così perfetto a decenni di distanza da costituire una raffica di schiaffoni in faccia a chi usasse ancora di sentire la musica anche col cervello oltre che con le orecchie. Peccato non si sia più in tanti.

Allora eccovela, la tracklist, coi link ai tube ma senza gli embed, che appesantiscono la pagina, e accanto (anziché come al solito i miei commenti) soltanto alcuni passaggi del testo di ciascuna canzone, che talvolta non c'entrano, talaltra sembrano scritti apposta per questa situazione (pur avendo magari 40 anni), altri lo sono proprio: chapeau, vecchio rocchettaro!

  1. Non c'è (inedito) - Quello lì che non si vuole adeguare, quello lì che non esiste perché anche nella realtà virtuale non può esserci uno che non c’è, uno che non vuole partecipare al gran ballo delle celebrità, ma, se si rifiuta di cantare la canzone dell’unanimità, non c’è. E anche tu che la stai ad ascoltare puoi convincerti che questa canzone non c’è, ed anche se son fulmini le sue parole, ed anche se questa musica ti spezza il cuore, non c’è.
  2. Salviamo il salvabile - Abbiamo fatto una bella riuscita! a questo punto la mela è avariata, io me la vedo brutta, ma, salviamo il salvabile...
  3. La bella addormentata (inedito) -  ...c'è lei, incatenata a una catena per l'incantesimo di una strega, e anche se la strega è organizzata. e anche se l'impresa è disperata, sarà una lotta senza quartiere, ma vale la pena di tentare
  4. Non farti cadere le braccia - non arrenderti né ora né mai
  5. Mangiafuoco - ..marionette, commedianti, balleranno tutti quanti: tutti i capi di partito, e su in alto Mangiafuoco fa le scelte, muove i fili e si diverte. Ma se scopre che tu i fili non ce l'hai, se si accorge che tu il ballo non lo fai, allora sono guai, e te ne accorgerai! attento a quel che fai, attento, ragazzo, che chiama i suoi gendarmi e ti dichiara pazzo!...
  6. Il mistero della pubblica istruzione (inedito) - La sapienza è un'infezione, il sapiente va aiutato, perché non si rende conto che sei stato contagiato. La sapienza va compresa da chi è privo di sapienza ma è stato fortunato e ne ha fatto sempre senza. La sapienza porta febbre, il sapiente è disperato, ma è un paziente inconsenziente, non vuole essere curato. Mors tua vita mea: lotta di lunga durata, la sapienza non si arrende, è una guerra annunziata.
  7. Bravi ragazzi - Una di notte, c'è il coprifuoco, e pensare che all'inizio sembrava quasi un gioco. Ora non c'è più tempo per pensare: tutti dentro, chiusi ad aspettare. Bravi... su! Bravi ragazzi, ma non è il caso di agitarsi, fate i bravi ragazzi, vedrete che poi sistemeremo tutto. Per fronteggiare la situazione c'è stato un programma alla televisione, hanno parlato tutti gli avvocati di tutte le bandiere, di tutti i partiti, ed è stato proprio commovente vedere tutti quei grandi sacrificare le proprie idee in nome del bene della gente, poi hanno dato severe istruzioni di stare calmi, di stare buoni...
  8. L'isola che non c'è - E a pensarci, che pazzia! è una favola, è solo fantasia, e chi è saggio, chi è maturo lo sa: non può esistere nella realtà. E ti prendono in giro se continui a cercarla, ma non darti per vinto, perché chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse è ancora più pazzo di te.
  9. Cantautore - Qui nel grande circo tu ormai sei il re!
  10. Geniale (inedito) - La nostra è diventata terra di confine e tra quest'Africa che si avvicina e quest'Asia che ci avvelena.
  11. Le ragazze fanno grandi sogni - ... e qui dall'altra parte siamo noi, incerti ed affannati, violenti ed impacciati, che non ne veniamo mai a capo.
  12. Un giorno credi - A questo punto non devi lasciare: qui la lotta è più dura, ma tu, se le prendi di santa ragione, insisti di più!
  13. La verità - L'unica regola è non dire mai la verità.
  14. Italiani - Noi maledettamente piemontesi e napoletani, ma semplicemente italiani..
  15. L'uomo nero (con Clementino) (inedito) - Su, bambini, fate i bravi e non dite le bugie, se no arriva l’uomo nero e vi porta via lontano.
  16. Tutti (forse l'unico pezzo esclusivamente romantico dell'album)
  17. Maskerate (inedito) - Maskerate nelle feste, nelle feste comandate, dove tutto fila liscio, dove ogni scherzo vale. Maskerate in grande stile, attenzione a non sgarrare, perciò tutti in fila indiana, tutti pronti a ballare. Maskerate nei convegni, nei discorsi ufficiali, e per dare il buon esempio tutti bene imbavagliati. Maskerate dappertutto, nei commenti in tribunale, in attesa di istruzioni tutti pronti a ballare. Maskerate a più non posso nello spasso generale, da Natale a Ferragosto, da Pasquetta a carnevale, rispettando il protocollo, consultando il manuale: è passata la tempesta, sta arrivando il temporale..
  18. Perché (con Morgan) (live) - Perché tu vuoi giocare con me che son malato?
  19. La realtà non può essere questa (con Eugenio Bennato) (inedito) - La realtà è fuori dal balcone, nella rete che diventa una prigione, la realtà è tutta l'illusione di chitarre che suonano da sole nel silenzio di nessuna festa. La realtà non può essere questa.
  20. Signore e signori (inedito) - Signore e Signori, fidatevi di me, perché io sto parlando nel vostro esclusivo interesse. Sarà la grande novità: in una gara di bontà ognuno si impegnerà a fondo per fare piazza pulita di mendicanti e trafficanti, di protestati e dissidenti, di giovani, saltimbanchi, nullafacenti, e chi più ne ha più ne metta. Un radioso futuro ci aspetta! Questo non è un comizio, non è pubblicità: è l’ultima crociata perché trionfi finalmente la libertà. E in questa gara di bontà vediamo chi la spunterà. Non ci sarà più spazio per detrattori impostori mariuoli ed ognuno dovrà rigare dritto, non ci saranno favoritismi ed eccezioni e nessuno potrà più imbrattare muri e gettare per terra cartacce e mozziconi, ed anche ai cani sarà assolutamente vietato fare cacca per strada! Sarà una grande gara di solidarietà, e con il vostro appoggio al fin trionfi la giustizia della verità.

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