domenica 10 gennaio 2021

T'RUMP 'U CU...

Ora, immaginate quei pollici in su....
Ho seguito le vicende attorno al Campidoglio USA con relativo disinteresse, dovuto al disincanto che ti prende quando guardando un film di cui fin dall'inizio ti era parso di poter prevedere ogni sviluppo della trama in effetti scopri che avevi ragione: al cinema ti addormentavi, a casa ti distrai e ti metti a fare altro.

Ad elezioni in corso, ho apertamente sostenuto che sarebbe stato meno peggio che vincesse Trump, nonostante la mia formazione politica e culturale decisamente di sinistra. Quest'ultima però doveva spingere chi mi conosce o mi segue ad andare oltre, la superficiale conclusione di una mia deriva o origine destrorsa. La ragione era, ed è, che non si da il caso che tra le forze in grado di vincere una elezione presidenziale americana ce n'è una autenticamente e sinceramente progressista: in realtà (da loro da tempo, da noi da meno tempo ma oramai anche da noi) si scontrano due schieramenti diversamente di destra, ragion per cui per decidere chi sia da preferirsi da un punto di vista di sinistra bisogna assolutamente spogliarsi dalle illusorie apparenze ideologiche e andare a verificare dove vogliono andare a parare dal punto di vista della posta in gioco. Infatti, è proprio non avere fatto ciò, che mi fece toppare la valutazione su Obama, il premio Nobel per la pace che tra guerre mantenute a dispetto delle promesse e guerre cominciate ha superato a destra e di molto i suoi predecessori repubblicani e bianchi. Ora, la posta in gioco oggi, come dimostra la farsa chiamata Covid19, è la transizione verso un mondo in cui una cricca ristrettissima di miliardari esercita il potere assoluto senza nemmeno più aver bisogno di mascherarsi dietro istituzioni democratiche. E a questa cricca Biden è funzionale, Trump è disfunzionale: è un destrorso del mondo vecchio. Ma per chi ha idee di sinistra, è molto meno peggio, nonostante la caratura del personaggio sia imbarazzante.

Oggi che la recita ha visto il suo atto probabilmente finale, con tanto di vittime, è andato a posto un altro tassello del piano di instaurazione di un regime distopico universale chiamato dichiaratamente Big Reset. Il mondo che hanno in mente somiglierà a una grande Cina, coi redditi e i diritti livellati verso il basso, e questo peraltro solo se avremo fortuna e i grandi filantropi non calcoleranno che nemmeno quello ci potremo permettere, per quanti ne siamo, e passeranno alla fase due del loro incubo malthusiano. Ci romperanno il culo, insomma, per usare volutamente una espressione bandita nella neolingua politicamente corretta. L'unico lato positivo della faccenda è che lo faranno pure a quelli (tanti, troppi, specie a sinistra) che ancora abbagliati dalle etichette gli stanno fornendo il consenso che (ancora per poco) gli è necessario: "viva i Democratici", in America come in Italia, anche se sono di fatto i più spietati killer della democrazia.

Se non sono abbagliati fino quasi alla cecità, infatti, come si spiega il loro evidente strabismo? Sono trent'anni, dalla sedicente "fine della Storia" in poi, infatti, che si contano a decine i casi nel mondo in cui ci sono elezioni dall'esito contestato con gente che protesta più o meno violentemente, in piazza o nei luoghi simbolo del potere, maggioritaria o meno, violentemente repressa o meno: Cina, Venezuela, Ucraina, Georgia, tutti i Paesi del nord Africa a cominciare dall'Algeria per finire all'Egitto, la lista è lunghissima e non c'è modo di completarla a memoria come sto tentando di fare adesso. Ma non importa, la sintassi è sempre la stessa: ogni santa volta che chi ha vinto le elezioni e viene contestato è sgradito alla cricca, i popoli sono paladini della libertà (rivoluzioni colorate, primavere africane, liberali anticomunisti, solo l'etichetta cambia) e i repressori dittatori sanguinari anche quando hanno vinto elezioni regolari ed hanno ampio consenso nel Paese (e in Algeria o in Egitto, ad esempio, sono stati rovesciati, mentre altrove, come in Venezuela, ancora resistono); viceversa, ogni volta che chi ha vinto è gradito alla stessa cricca, i popoli sono burattini fascistoidi manipolati e i repressori campioni della democrazia anche quando si sospetta che abbiano vinto imbrogliando. In piccolo, questo fenomeno lo abbiamo già visto a casa nostra, basta confrontare i fatti di Genova con un qualsiasi evento simile in un contesto politico diverso, ad esempio nella vicina val di Susa. Ecco, bisognerebbe non dimenticare come si è giudicato un rappresentante delle forze dell'ordine che ha sparato in faccia a un ragazzo con un estintore in mano, quando si guardano scene come questa in cronaca. 

Ed ecco, io non sono un americanista, per cui fatico ad avere una opinione precisa sui fatti che avvengono negli USA non vivendovi. Ma sono circondato da soloni che si trovano nella mia stessa posizione di osservazione e invece credono di sapere benissimo cos'è successo, aderendo forse per senso di appartenenza forse per pigrizia alla narrazione che si impone sul mainstream, senza accorgersi di quanto strabici li fa diventare. E non li sopporto. Quindi se sarò fortunato di esserci, vedrò compiaciuto la loro rovina, uguale alla mia si, ma che loro avranno contribuito a causare. Un buffone truzzo che ancora credeva di poter davvero incidere sulla Storia senza disporre delle leve del vero Potere, sta per essere rimpiazzato sul trono dell'Impero da un vecchio rincoglionito burattino di una cricca di miliardari senza scrupoli. Sono ..zzi vostri!...

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