- è negro, porca miseria, negro, nel Paese di Mississippi burning, della Guerra di Secessione, di Martin Luther King, un Paese che ha ancora vaste sacche di razzismo;
- è del 1961, porca vacca, del 1961, quando da noi è riuscito a proporsi come nuovo uno del 1935, che da quando è "sceso in campo" è stato sconfitto solo da un ragazzino del 1939, e oggi ha come principale antagonista (si, magari!) uno del 1955 che è in politica dal 1976 (Obama solo dal 2004, fino ad allora era avvocato specializzato in diritti civili e docente universitario!);
- ha una maggioranza nettissima sia al Senato che alla Camera: lobbies permettendo, può fare quello che vuole, il che rende lecito attendersi un capovolgimento della deleteria politica estera militarista di Bush, una seria riforma del sistema capitalistico/finanziario tendente a ripristinare una serie di controlli pubblici sul mercato e comunque l'abbandono del monetarismo, un ritorno ad una qualche forma di Welfare State, un'inversione di rotta nelle politiche dell'ambiente; tutte cose che non potranno non costituire un esempio per il resto del mondo e in qualche modo "fare tendenza", sempre ovviamente se non lo ammazzano prima...;
- la sua elezione dimostra, perlomeno, che con tutti i difetti che possano avere, gli Stati Uniti possono dare ancora lezioni di democrazia a qualcuno, sicuramente a noi che oggi stiamo a discutere di togliere il voto di preferenza alle elezioni europee dopo averlo tolto alle politiche, che siamo strafelici di avere strarieletto per la terza volta a Presidente del Consiglio il portatore del più grande conflitto di interessi della galassia, portatori di un razzismo da cortile, e incapaci non dico di grandi sogni, nemmeno di levarci dalle scatole presunti leader nemmeno quando pigliano batoste memorabili (Al Gore perse con Bush elezioni truccate, avendo più consensi di lui, eppure da allora fa un altro mestiere...).
mercoledì 5 novembre 2008
OBAMA!
Al di là delle reali differenze tra democratici e repubblicani, forse le più piccole tra tutti gli schieramenti contrapposti in consultazioni democratiche al mondo, e al di là dell'enorme quantità di soldi che ci vuole solo per presentarsi alle presidenziali americane, fornita da una serie impressionante di lobbies che non mancheranno di presentare il conto e che anch'esse si differenziano poco tra l'uno e l'altro candidato (anche se Obama ha dichiarato il contrario, è lecito dubitare...), non si può negare che l'elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti d'America sia un evento carico di valori semantici e aspettative:
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2 commenti:
io credo che in Italia ci sia stato tutto questo clamore pro Obama perchè considerata una figura"glamour" e non come fortunatamente lo consideri tu. Sono daccordo con te sul fatto che sia molto innovativo l'anno di nascita di questo politico, inoltre quello che ha mi colpito sono la lucidità, l'energia e la freschezza(che poi sono una diretta conseguenza dell'anno di nascita).Ti faccio una domanda: secondo te, chi ha votato Berlusconi dovrebbe essere contento per l'elezione di Obama?
non abbiamo elementi per giudicare bene o male obama. li abbiamo per giudicare benissimo gli elettori americani: fossero anche infondati i portati simbolici del tizio, ci hanno dato lezione di coraggio e democrazia.
inoltre, penso che quello che obama farà sul campo di economia reale welfare e spese militari, sia abbastanza perchè un berlusconiano non sia affatto contento: potremmo essere vicini alla fine di un mondo governato dalla finanza senza regole e dalla paura, presupposti sia del bushismo che del berlusconismo.
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