venerdì 21 novembre 2008

TENGO FAMIGLIA!

Torniamo per forza di cronaca su un tema spinosissimo e delicatissimo. Uno stimato commercialista a Verona ha sparato (aveva due pistole in casa, e questo sarebbe pure un discorso da fare...) in testa alla moglie e ai tre figlioletti prima di suicidarsi. "Non si sanno ancora i motivi della tragedia" - riportano i flash d'agenzia prima e gli articoli dei giornali dopo, non si nemmeno se il tipo aveva visto o meno il filmaccio di Ozpetek e quindi abbia avuto suggerimenti dall'ottimo Mastrandrea.
Resta il fatto che le statistiche sulle tragedie familiari sono le peggiori in assoluto: non troverete mai un'assicuratore che vi stipula una polizza contro il rischio che vostro marito vi ammazzi. A parte che anche le polizze contro gli incidenti domestici sono carissime, proprio per la valutazione del rischio specifico, e quindi il messaggio sarebbe: non sposatevi, non state mai in casa.
Ne abbiamo già parlato, scherzando, ma adesso ci va di essere un po' più seri. Fino a 50 anni fa vivevamo in media meno di 50 anni, fino a 100 anni fa meno di 40. Era ipotizzabile, pur sposandosi presto, il concetto di "tutta la vita" con una sola persona. Anche perchè la struttura sociale era infinitamente più semplice e le occasioni di incontro infinitamente minori. I valori etico-sociali che ci insegnano nascono in quel contesto: non sono più adatti al nostro. Inutile cercare altrove, fare inutili elucubrazioni: è questo il solo vero profondo motivo di infinite separazioni, infiniti psicodrammi, troppi drammi. Se fossimo saggi, educheremmo i nostri bambini fin da piccoli al concetto semplice semplice che la vita è una lunga e articolata avventura che si percorre da soli, per qualche tratto più o meno lungo accanto a qualcuno, e solo pochi "fortunati" da un certo momento hanno la ventura di legarsi a una persona fissa e di passarci accanto il resto della vita.
Il mondo perfetto è quello in cui restano unite solo quel 2% (essendo ottimisti) di famiglie in cui papà e mamma si amano davvero. Così che tutti crescendo percepiscano come NORMALE lo scenario in cui i rapporti finiscono, e si ricomincia daccapo. Solo così eviteremo di mettere in giro adulti che in realtà sono così bambinoni che preferiscono porre fine a delle esistenze, e in molti più casi comunque rovinarle, a crescere e prendere atto della vita così com'è.
Gli steccati etici e istituzionali sono il problema, non la soluzione come ci hanno insegnato. La prostituzione cesserà di esistere, o comunque sarà nettamente ridimensionata, solo quando avremo educato le nostre figlie e i nostri figli a una sessualità libera e spontanea. La violenza pure.
Quando "tengo famiglia" sarà una frase obsoleta saranno molto più rare notizie atroci come quella di oggi...

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