S.M. (lett. azione di madre - lat.) - Rito di origini antichissime attraverso il quale due persone di sesso diverso si univano a formare un sodalizio a scopo riproduttivo, indissolubile secondo alcuni antichi culti e comunque stabile secondo antiche superstizioni. La celebrazione, religiosa o civile che fosse, era per taluni tappa cruciale, associata alla credenza che aumentasse il vincolo con la persona prescelta (diminuendo la probabilità di reversibilità dell'unione - di fatto tardi studi statistici hanno dimostrato esattamente il contrario...) nonchè all'esigenza di dare rilevanza sociale al legame in atto (un crisma di ufficialità, dunque, che comportava conseguenze giuridiche per fortuna sempre meno rilevanti con la modernizzazione dell'O.G.). In realtà, la faccenda si risolveva in un più o meno ingente esborso di denaro degli interessati, o più spesso delle loro famiglie d'origine, di cui gli stessi solo parzialmente rientravano attraverso un rituale secondario denominato "lista di nozze" cui i cd. invitati soggiacevano volentieri per non dover aggiungere al sacrificio economico, purtroppo inevitabile, l'imbarazzante e noiosa ricerca del regalo, a meno di non adempiere alla cosa col rito collaterale del "riciclo", difficile però da effettuare nell'unica forma socialmente accettabile, quella dissimulata.
Il M. cadde lentamente in disuso, salvo che presso categorie originariamente escluse dall'accesso al rito come gli omosessuali. Fu abolito definitivamente quando fu chiaro che i costi complessivi a livello sociale dei riti di scioglimento del vincolo, "separazione" e poi "divorzio" quelli civili, "annullamento alla sacra rota" quello religioso (in realtà diverso solo per il prezzo maggiore e la possibilità di accedervi limitata a chi poteva approcciare alte gerarchie ecclesiastiche), superavano di gran lunga i benefici. Anche perchè l'istituto fu inventato quando la vita media era di 40 anni; quando questa nel volgere di pochi decenni raddoppiò, la percentuale di matrimoni prima o poi sciolti divenne praticamente il 100%. Non solo, ma ci si rese conto che tutta la serie delle partite di giro finiva ad alimentare in sostanza una grossa redistribuzione di reddito a favore di un un'unica categoria: gli avvocati.
Fu così che il Parlamento Televisivo Sovrano, sotto il regno del Presidente Ereditario Silvio Berlusconi III, il 25 aprile 2074 abolì definitivamente il M., con voto confermato dal consueto plebiscito al televoto: contrari gli avvocati e (non tutti) i loro familiari, favorevoli tutti gli altri sudditi.
Il 25 aprile è infatti come tutti sanno l'"anniversario della liberazione" proprio per ricordare tale evento - anche se alcune sette di extraparlamentari disfattisti insistono a dire che la ricorrenza è più antica e fa riferimento a un evento storico/politico, che però neanche loro sono in grado a domanda di precisare...
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