Se la misura di torto o ragione dipendesse dal consenso... |
Infatti, è probabile (statisticamente parlando, quasi certo, a credere ai sondaggi) che anche voi siate convinti che avere un tecnico del calibro e del riconoscimento internazionale di Draghi come primo ministro sia una benedizione, e ancora (anche se un po' meno) che il governo nell'ultimo anno vi ha protetto contro un virus terribile e pazienza se ciò ha comportato dei costi economici e sociali immensi ("cosa dovevano fare con questi numeri!", ripetete sciorinando le cifre dei TG), e ancora (anche se non in maggioranza, in buon numero) di essere di sinistra progressisti democratici e dunque antifascisti col timbro. Allora risponderete che il fascismo è stata una dittatura brutta e cattiva che assieme al nazismo ha sterminato gli ebrei e provocato e per fortuna perso una immane guerra mondiale. E il/la pargolo/a ne verrà doppiamente rassicurato: dal non aver sentito dal genitore una storia diversa che a scuola, e dal pensare meno male è roba di una volta oggi siamo liberi e siamo in democrazia. E voi avreste assolto il vostro compito: farne un perfetto suddito di domani. Giusto?
Perché se invece pensate che il vostro compito sia farne un uomo o una donna libero/a, e pronto però a pagarne il prezzo in termini di diversità rispetto agli altri anche solo in termini di consapevolezza (la quale comporta sempre un certo grado di sofferenza in più, rispetto all'abbandonarsi al gregge), dovreste sforzarvi di cercare un'altra risposta. Di regimi in cui i pochi governavano autoritariamente i molti, infatti, la storia dell'umanità è piena, anzi direi che sono quasi la totalità, in forme diverse. Dov'è l'originalità del fascismo, allora? Perché si merita un'etichetta tutta sua?
Perché con la rivoluzione industriale i sudditi, non più contadini analfabeti sparsi appunto nel contado ma operai sempre più (per necessità pratiche) istruiti e pigiati nelle città, hanno cominciato a parlare tra loro e pretendere la loro parte, ed è nato il socialismo, che poi addirittura dove ha trovato le condizioni ha preso il potere diventando "reale", e la Grande Guerra ha ulteriormente accelerato questo processo, perché nelle trincee si sta ancora più stretti. E il capitalismo se voleva sopravvivere doveva inventarsi qualcosa, che magari mutuasse alcune forme proprio dal socialismo, accogliendone alcune istanze. Infatti, Mussolini era socialista. E tra le altre cose, realizzò tutta una serie di cose, dall'industria pubblica all'edilizia popolare di massa, al sostegno alle famiglie, all'istruzione, mai viste dai sudditi in quelle proporzioni, tanto che chi ha l'età mia ha fatto a tempo a conoscere molti vecchi che le rimpiangevano ("quando c'era Lui caro lei"), e quelli che non lo facevano era perché la democrazia postbellica aveva conservato e implementato tutto quell'apparato di condivisione della ricchezza con le classi subalterne. Fino alla fine dell'URSS e del socialismo reale, che diede al capitalismo il via libera al suo smantellamento. Quindi la risposta è: il fascismo fu un regime autoritario che traeva la sua forza e il suo consenso dall'accoglimento di buona parte delle istanze del suo nemico naturale, sapientemente gestite con la propaganda (che contribuì a far diventare una sorta di scienza, da semplice istinto retorico di comando che era sempre stata). Il nazismo in questo era ancora più "a sinistra", avendo eretto questo sistema sulle macerie colpevolmente lasciate sul campo dai criminali accordi di pace di Versailles, e saldato le sue mura con quell'imperialismo che della patria germanica è elemento fondativo: i tedeschi, insomma, prima di Hitler erano morti di fame e con lui diventarono agiati e capaci di ripensarsi padroni del mondo. Insomma, non c'è da stupirsi del consenso popolare che avevano fascisti e nazisti, semmai del dissenso minimo che continuò a covare sotto la cenere e su chi e cosa lo alimentasse. Ah, e l'antisemitismo non lo hanno inventato, se lo sono trovato lì bello pasciuto da millenni di propaganda cristiana e pratica diffusa, senza contare chi aveva inventato e in pratica reggeva il sistema bancario capitalista.
Ricapitolando, il fascismo è un regime autoritario che non ammette il dissenso (lo tollera quando è irrilevante, e non pretende di essere pubblico: guardatevi la prossima puntata del commissario Ricciardi) e comunque lo minimizza tramite l'uso massiccio della propaganda da una parte e la concessione paternalistica di condizioni di sicurezza materiali dall'altra. Non c'era mai stato, prima, nella storia, un regime così. E la sua sconfitta bellica fu solo eventuale: se avesse vinto, avreste solo studiato cose diverse a scuola. E oggi avremmo solo una forma diversa di realizzazione dell'imperialismo germanico di quella che invece vedete coi vostri occhi, spesso senza saperla riconoscere: la UE. Ovviamente, non sto dicendo che per me, per come la penso io, sarebbe stata la stessa cosa. Tutt'altro. A me piace pensare che se fossi vissuto in quei tempi sarei stato uno di quelli che rischiavano di continuo di finire al confino per non sapersi trattenere il dissenso, o almeno uno di quelli che ha perso il lavoro per non essersi fatto la tessera del PNF, come mio nonno Luigi. Parlo di voi, della maggioranza di voi. E ne ho la controprova in cronaca.
Se infatti la definizione più corretta di fascismo è quella al capoverso precedente, come vi dicevo all'inizio in questo periodo siete "fortunati": state assistendo in diretta alla creazione di un regime fascista a livello (come globalizzazione impone) mondiale. Fateci caso: potete pensare che una epidemia che colpisce meno del 5 per cento dei sospetti (e quindi sottoposti al tampone, con ragionevole deduzione statistica che se il tampone, ammesso che sia attendibile, fosse generalizzato la percentuale scenderebbe ancora) e di questi circa il 99% senza ucciderli (infatti, in un anno ha ucciso tra l'uno e il due per mille della popolazione) doveva essere affrontata in modo diametralmente opposto (lasciando intatto il tessuto produttivo e impegnando però massicce risorse pubbliche alla cura dei malati), ma non lo potete dire se non in posti irrilevanti come questo blog, o passate i guai. Ma se lo fate, è solo per via della vostra tigna a non volersi uniformare, perché intanto la macchina della propaganda manda da un anno h24 una narrazione con una potenza di fuoco tale che resistervi è impossibile. E l'obiettivo è sempre lo stesso, da quando eravamo scimmie: il Potere. Quell'istinto naturale che fa esporre i virologi a vaticinare le prossime ondate, hai visto mai dovessero tornare a contare come il due di coppe con la briscola a denari. Quel potere che tende a concentrarsi in poche mani, al punto che perfino Povcatvoia blatera di fine degli Stati nazionali, mentre Addiomonti dichiara che basta con questi ristori chi deve fallire fallisca e che gli italiani devono smetterla col vizio delle case di proprietà che poi i figli crescono viziati, e mentre Colçao e Brunettadeiricchiepoveri chiudono a sandwich per poi falciarlo (ma l'arbitro è loro, fischierà simulazione) l'ultima fonte di trasferimento netto di ricchezza dallo Stato all'economia reale: l'impiego pubblico.
Si, sta nascendo un nuovo regime tirannico mondiale, e lo state vedendo affermarsi coi vostri occhi e col consenso di troppi di voi. E se proprio vi piace riesumare etichette del passato, Fascismo gli si adatta abbastanza bene (più che a Trump o a Berlusconi, mi spiace). Ho scritto troppo, i versetti covidici ve li lancio rapidamente.
44. Due ministri e un messaggio in codice. Andare a votare partiti orgogliosamente populisti e sovranisti nel 2018 e ritrovarsi Draghi al Governo nel 2021 col consenso di quegli stessi partiti: oltre che il danno in se, c'è il messaggio che la democrazia è un esercizio totalmente inutile.
45. E allora il MES? Draghi a Palazzo Chigi assicura che ci tengono per le palle anche senza il MES, ecco perché non se ne parla più e forse manco lo prendono....
46. Le cinque domande ad un amico che vuole farsi vaccinare contro il Covid. Da segnarsi per farle davvero, se è un amico tocca tentare di salvarlo anche se è mosso dalla paura, o proprio convinto sostenitore delle palle che gli raccontano.
47. Diciamo no al governo Draghi. Se si votasse domani, un partito ci sarebbe ancora da votare per noi delusi dai cinquestelle novelli europeisti: Italexit dell'ex cinquestelle Paragone. Siccome non si vota domani, meglio: avrà più tempo per organizzarsi, speriamo ci riesca. Così da poter dire "c'è Paragone".
48. 1978-2021: dal sequestro Moro a quello dell'Italia. Corsi e ricorsi storici di un sistema fondato sull'emergenza, nel post della "solita", eccezionalmente illuminante Lameduck.
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