Così, abbiamo cominciato a imporre come fosse una scienza esatta una dottrina economica, il monetarismo, che soppiantasse quella che aveva fin li aiutato a elevare i sudditi d'occidente dalla loro condizione di pezzenti. Certo, c'erano sempre gli italiani che col loro vizietto di rubacchiare e la loro maestria negli espedienti tentavano di farla franca, ma è bastato ammazzarne qualcuno e assoldarne qualcun altro per inserire nascostamente il virus cardine del monetarismo nel loro sistema (l'affrancamento della Banca centrale dall'acquisto del debito) e fare esplodere il debito pubblico, per essere pronti alla prima occasione a presentargli il conto. Dopo un po' di sana vecchia propaganda, l'altra teoria era sparita, innanzitutto dalle università, poi dalla narrazione mainstream, infine dall'anima della gente, nutrita a sensi di colpa per accogliere come liberatorio quel vincolo esterno che era in realtà peggio di una sconfitta bellica. L'Euro era il corollario, lo strumento principe, di questa scientifica spoliazione: i soldi non bastano, bisogna privatizzare, smantellare, eccetera eccetera. Ma nemmeno questo è stato sufficiente.
Noi però lo sapevamo, che non bastava. Anche perché nel frattempo il nostro successo sul comunismo russo aveva comportato l'estensione del modello di sviluppo a porzioni di umanità fino allora tenute ai margini, e parliamo di popolazioni enormi come Cina India Brasile eccetera: importa poco che non stiamo parlando dell'impronta ecologica USA, basta che ci somigli da lontano. Già in parallelo avevamo iniziato a far circolare la coscienza ecologica dapprima come ideologia giovane e di tendenza, poi come teoria economica strutturata (decrescita felice, qualcuno l'ha infelicemente chiamata), e visto che non funzionava infine anche qui l'abbiamo irrorata con la propaganda mediatica in modo che entrasse nell'anima. Ma nonostante la nostra oggettiva bravura fino alla scelta dei testimonial (Greta, un capolavoro che nemmeno Kubrick...), la paura siamo riuscita a iniettarla solo in quella quota di popolazione già particolarmente sensibile di suo.
Ecco allora la mia idea: basta remore, la paura va solleticata laddove siamo sicuri che esploda. La sopravvivenza della specie non attacca, bisogna far venire a ciascuno la paura di morire lui, anzi peggio, che muoiano i suoi genitori o peggio ancora i suoi figli. A lungo mi sono chiesto, e so di non essere stato il solo, se fosse il caso di fare scoppiare una nuova guerra mondiale, o una nuova peste nera. Ma l'idea che vi propongo ci consente perlomeno di rimandarla, una così grave decisione, a quando non avremo alternative, anzi anche di agevolarla, a quel punto. Nel grafico dietro di me potete vedere i dati dei decessi di ogni anno come conseguenza indiretta delle epidemie influenzali. Se guardiamo le colonne percentuali, sia rispetto alla popolazione che anche rispetto ai soli infettati dai vari virus, sono ridicole, ma se guardiamo alla colonna dei decessi totali, beh, le cifre sono impressionanti. E si, è vero che oscillano abbastanza, ma è anche vero che non scendono mai sotto una certa soglia, ogni santo anno: possiamo scegliere di far scattare l'operazione quando abbiamo notizie di un virus un po' più cattivo della media, e se tarda abbiamo un sacco di laboratori che sperimentano per noi, ma vedrete che non servirà. Poi, se funziona, ma vedrete che funzionerà, possiamo farlo durare quanto ci pare e ripeterlo quando ci pare, fino a raggiungimento totale dell'obiettivo.
Dobbiamo ridurre drammaticamente l'impronta ecologica degli umani sul pianeta. E non possiamo farlo accettare agli emergenti se non prima la tagliamo drasticamente al "primo mondo", ai beneficiari per decenni dei sensi di colpa dell'ultima guerra mondiale. Che hanno dimostrato l'insaziabilità dell'animo umano, quando non è piegato dal gioco dell'ineluttabilità. Il diritto al lavoro, alla salute protetta da una sanità pubblica gratuita, alla mobilità individuale con mezzi antiecologici e antieconomici, al turismo di massa, alla cultura di massa ma anche a quella pericolosissima individuale, alla istruzione di massa che poi so tutti laureati e nessuno vuole più fare il lavori umili, al consumo di massa, anche di cultura, alla iniziativa economica individuale volta a rastrellare l'eccesso di liquidità complessivo, sono tutti fenomeni che devono essere considerati transitori e dobbiamo fare in modo che vengano consegnati all'oblio. La macchina propagandistica dovrà essere così efficiente che morti gli ultimi storici beneficiari nessuno ricorderà più che siano mai esistiti. Se poi nemmeno questo dovesse bastare, i nanobot iniettati in sette miliardi di umani per renderli OGM con sieri che chiameremo vaccini così che pretenderanno di farseli, i coglioni, e quand'anche ci fossero dei resistenti troveremo il modo di obbligarli, ci consentiranno una decimazione più o meno istantanea a nostro piacimento. Per prepararli subliminalmente, ci facciamo un bel filmone di supereroi che racconta la storia, anche se edulcorata: ci sarà solo magari un dimezzamento, e sarà reversibile. Quello vero no, ma nessuno si lamenterà, vuoi perché saranno rimasti in pochi, vuoi soprattutto perché gli scampati saranno più contenti di esserci che arrabbiati per chi non c'è più, vedrete."
Applausi, dissolvenza, stacco sui primi TG del 2020, in tutto il mondo. Titoli di coda.
---
Ho scritto questa storia di getto, perché francamente sono stufo di cercare di farvi ragionare, che poi voi se mi leggete è probabile che già lo facciate, e comunque siete così pochi a fronte del mare di boccaloni che sperare di salvare il mondo scrivendo su un blog è come sperare di salvare una barca che affonda svuotandola con un cucchiaino. Non dice niente di diverso della tesi che sostengo da un anno, solo lo dice capovolgendo la prospettiva. Magari non si capisce tutto, magari non tutto è condivisibile da tutti, magari non è successo proprio così, ma se fosse verosimile, anche solo in parte, sarebbe abbastanza da esserne terrorizzati. Visto che la paura funziona, usiamola anche noi a mo di contropropaganda, hai visto mai...
Nessun commento:
Posta un commento