Nostalgia canaglia! |
Non voglio approfittare dell'occasione per riparlare (lo faccio già troppo) di covid19 e strategie sbagliate, inutilmente penalizzanti alcuni settori, peraltro cruciali per definire la vita per come faticosamente si era potuti arrivare ad intenderla, come la musica e l'arte in genere. Ma invece si, visto l'argomento, per ribadire l'importanza di una ricorrenza che, per come la vedo io, deve avere come obiettivo finale il proprio stesso superamento, o se no non ha senso e si riduce a rituale vuoto e autoreferenziale, come troppi altri ce n'è oggigiorno. Trovo quindi sia una piacevole coincidenza trovarmi a parlare di 8 marzo con voi un altro giorno, magari lo rifaremo non a due giorni di distanza, ma a due o sei mesi. Due anni fa, mia madre, protofemminista per molti aspetti del suo carattere e delle sue scelte, parve avere scelto apposta la data per lasciare questa valle di lacrime e mascherine. A lei, che d'altro canto aveva radici ben piantate nella civiltà contadina e ancestrale, questo video sarebbe piaciuto.
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