L'Italia ha fama meritatissima di Paese di voltagabbana: dalle infinite transumanze parlamentari alle monetine a via Veneto, passando per un tipo prima osannato poi disconosciuto dai più e appeso cadavere a testa in giù, e una guerra iniziata con gli uni e finita con gli altri, per arrivare al prossimo venturo cercare col lanternino chi era mai stato berlusconiano quando la rovina sarà completa e il capro espiatorio identificato dai capelli finti.
Per questo motivo il titolo di questo pezzullo può ragionevolmente azzardarsi essere stato almeno una volta sulla bocca di ciascuno di noi, ma di qui a rappresentare una qualche verità dei fatti, ce ne corre. Gianni Agus podestà ne I due marescialli che si stacca circospetto il distintivo del PNF e lo getta via mischiandosi alla folla all'arrivo degli americani: è questo l'archetipo italico, facciamocene una ragione.
Certo se uno lo dice prima, e magari lo scrive, forse poi dopo un qualche titolo a pronunciare la fatidica frase lo ha, e allora azzardiamo: il federalismo fiscale sarà la rovina definitiva dei conti pubblici e dell'Italia intera. Il provvedimento, giunto all'approvazione alla Camera di una Legge Delega che ora deve passare al Senato, ha come unica motivazione la cambiale che il Capo deve pagare alla Lega, che sotto questa insegna è nata e ha prosperato. L'Italia, per essere uno degli Stati membri di un'organismo sovranazionale già unico per quanto riguarda moneta e mercato e avviato sperabilmente verso l'unificazione politica, è già troppo decentrata amministrativamente. E si è già ampiamente dimostrato che ogni nuova articolazione si risolve in aumento di centri di spesa, prolificazione di sottobosco politico e affaristico, conquista di posizioni e di rendite mai più rilasciabili. Chi si ricorda da quanto si parla di abolizione delle Province? E chi di quando si diceva quanto avremmo risparmiato con le Regioni? E qualcuno sa dire a cosa serve in realtà una Circoscrizione? In realtà, l'unico ente territoriale che avrebbe senso, e anche radicamento storico, sono i Comuni, per tutto ciò che riguarda l'amministrazione, e va bene lasciamo le Regioni, ma con la formulazione originaria dell'articolo 117 (potestà legislativa residuale) e nessuna leva economica nè in entrata nè in uscita. Tutto è il resto è di più. In un contesto del genere, forse, avrebbero senso le istituende città metropolitane, ma nel contesto attuale sono solo un altro grosso affare fiutato dai soliti amici degli amici, come dimostra il caso Reggio Calabria, infilata per via bipartisan all'ultimo momento.
Si perchè, a rischio di sembrare qualunquisti, bisogna sottolineare che questo scempio è stato approvato con l'astensione del PD (e te pareva!) e il voto favorevole de l'Italia dei Valori (con poche eccezioni). D'altronde non è stato Di Pietro ministro a varare lo scandaloso e assurdo megaappalto per il rifacimento della A3 nella stessa sede della vecchia mulattiera, e a salvare la Società Stretto di Messina dalla chiusura rendendo così possibile lo sperpero del Ponte prossimo venturo? E come la mettono i qualunquisti dipietristi, adesso? Contro, ha votato solo l'UDC (sic!), la Sinistra lo avrebbe fatto ma non è in parlamento, vero Walter?
Siamo tutti daccordo, dunque: andiamo allegramente verso il baratro. I conti pubblici saranno totalmente fuori controllo: nel giro di pochi anni nessuno sarà più in grado di dire nemmeno come stiano messi. Anche perchè nel frattempo si è provveduto nel silenzio dei media a depotenziare anche l'azione della Corte dei Conti. Di fronte a questa concordia nazionale, cosa volete che sia la vita di ciascuno di quelli che magari perderà il lavoro dopo la bancarotta statale, o le possibilità delle nuove generazioni? Arrendiamoci, sono altre le tragedie della vita: ti diagnosticano un tumore inoperabile, o peggio ne muore la tua figlia piccola. Su bazzecole come la definitiva distruzione di un Paese, ridiamoci sopra. Dopo il default, l'azzeramento, chi vivrà potrà davvero ripartire: da concetti semplici semplici come chiunque ha diritto a un lavoro una casa un'istruzione eccetera, e tutto il resto sono variabili dipendenti. Ci state portando alla rovina? una pernacchia vi seppellirà!
mercoledì 25 marzo 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
In evidenza
DEFICIENZA, NATURALE
Dell'argomento AI ne abbiamo già parlato come di uno di quei pericoli gravissimi verso i quali sarebbe opportuno porre argini non appen...
I più cliccati dell'anno
-
No, non ho preso a caso, del Diluvio universale, la versione di un genio del Rinascimento Si lo so che sono concetti che ripeto, anzi ch...
-
Il titolo lo volevo lasciare in dialetto riggitano, carn'i porcu , che tanto si capiva lo stesso, ma mi pare che in italiano assuma un t...
-
Della serie " forse non tutti sanno che ", il nome Romeo , che in Italia come nome non è molto usato ma è noto a tutti grazie a un...
-
Immagine tratta da Combat-COC.org , cliccandoci sopra si ingrandisce L'argomento principe che i fautori della UE oppongono ai pochi che ...
-
L'immagine simbolo del 1° gennaio 2013 (da Strill.it ) è la metafora del fallimento del modo di fare politica che ha imperato per tren...
1 commento:
E visto che ti piace Totò ti invito ad iscriverti al gruppo di FB "Totò e la cronaca di oggi". http://www.facebook.com/group.php?gid=50080020953
Posta un commento