martedì 5 gennaio 2010

CINQUE GENNAIO, CENTO PASSI

Oggi è una di quelle date in cui il destino si diverte a creare coincidenze significative. Come oggi, infatti, 25 anni veniva ucciso Pippo Fava, e 62 anni fa nasceva Peppino Impastato, due siciliani che hanno pagato con la vita le loro scelte di campo. Due eroi, se vogliamo riappropriarci di un termine da altri svalutato fino a rappresentare la virtù dell'omertà in un mafioso conclamato tale con sentenza definitiva (Mangano, da Dell'Utri e Berlusconi), che hanno tentato il riscatto della loro terra e sono stati fermati rispettivamente da pallottole e da tritolo, non da souvenir. Dopo essere stati sparati alla nuca, o legati a dei binari coll'esplosivo sotto la pancia, non si può contravvenire agli ordini di nessuna scorta e alzarsi su nessun predellino a mostrare sangue miracolosamente già coagulato su cui imbastire una campagna di odio chiamandolo amore.
Mi piace accomunare ai due, anche se nessuna data mi aiuta a inventare coincidenze, anche Mauro Rostagno, che ha fatto la stessa fine, perchè sto parlando di sicilianità e lui amava dire di se di essere più trapanese dei trapanesi di nascita, perchè aveva "scelto, di esserlo".
E mentre quelli del Partito dell'Amore fanno di tutto per consentire ai mafiosi di riappropriarsi dei beni loro confiscati, dopo avergli consentito di far rientrare in patria i loro soldi sporchi con lo Scudo Fiscale e aver dato un'accelerata alla madre di tutte le regalìe di soldi pubblici alla criminalità, il Ponte sullo Stretto, gli eredi (in tutti i sensi) di Fava stanno tentando disperatamente di recuperare i fondi necessari ad evitare il pignoramento delle loro abitazioni, conseguente alla cocciuta determinazione a proseguire la missione informativa di Pippo nell'era in cui la ggente preferisce abbeverarsi a fonti più facili e spendere i soldi per il calcio in tv. Sosteniamoli.
Di Impastato si sa un po' di più, per via dello splendido film di Giordana che titola con la metafora pedonale della contiguità con la mafia di ogni siciliano, anche di quelli che da giovani non erano in società con mafiosi e da grandi non diventano Presidente del Senato. Peppino lottava dai microfoni di una radio, anzichè dalle pagine di un giornale o dalle fila di una comunità, che proprio oggi si riaccende sul web. Seguiamola e sosteniamola.
Dalla colonna sonora di quel film, posto il bellissimo video dei Modena City Ramblers, mentre chiudo rivendicando il diritto ai miei sentimenti, il diritto LIBERALE ai miei sentimenti. Non incito nessuno a nessuna violenza, sono obiettore di coscienza da quando la cosa si pagava, e non torcerei mai un capello vero o finto a nessuno, ma ho il diritto di amare o odiare chi voglio. Amo da calabrese i veri eroi siciliani: gli Impastato, i Fava, i Rostagno, i Falcone e i Borsellino. Odio quelli che li hanno ammazzati e ancora di più i loro mandanti. Quelli che pensano di avere il diritto di sottrarsi ai processi anche quando le accuse sono di questo livello. Quelli che chiamano eroi i boss. Non fatevi fregare dal buonismo tornato in voga per interposto presunto attentato,odiateli anche voi.

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