martedì 26 aprile 2011

SIAMO TUTTI PICCOLI

Per la recensione seria vi rimando al solito mymovies, oppure a questa splendidamente articolata di Micromega.
Io vi do le mie ragioni per cui Habemus papam è un film da andare assolutamente a vedere:
  • è forse il capolavoro di Nanni Moretti, al punto di porsi al di sopra degli stilemi consueti pur restandone intriso (in altre parole: può piacere sia ai morettiani puri e duri sia a coloro che non amano il cinema morettiano);
  • è divertente e leggero, pur trattando tematiche serissime;
  • contiene alcune trovate cinematograficamente geniali;
  • vi recitano un Piccoli da Oscar e una serie di comprimari di lusso in cima ai quali svetta Renato Scarpa (il Robertino di troisiana memoria...);
  • non cede all'anticlericalismo, non attacca la fede e non offende la sensibilità dei credenti, restituendo peraltro umanità a figure normalmente distanti come i cardinali;
  • è il solito atto d'amore morettiano a Roma, e sono cose che fanno bene all'anima di chi ama questa città;
  • Moretti è l'unico ancora capace a dire in faccia a Fabiofazio quanto è leccaculo.
Ma la ragione principale per cui si ama questo film la si scopre dopo: come tutte le vere opere d'arte, a prescindere di quale arte si tratti, ti continua a lavorare dentro dopo che ne hai fruito. Il travaglio interiore del cardinale eletto e recalcitrante, infatti, evoca in ciascuno di noi qualcosa di analogo, e aiuta a recuperare la dose di umiltà necessaria a farvi luce. Non a caso Nanni dà a quel personaggio il nome dell'autore di Moby Dick ovvero della ricerca ossessiva fuori e dentro di sé. Insomma, tutti noi siamo il cardinale Melville in qualcosa, ma in quanti abbiamo il suo coraggio?

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