martedì 21 maggio 2013

SINI(STRADE)STRA

Quando Grillo dice che il suo moVimento ha salvato (per ora) la democrazia, sottintende che molti dei quasi nove milioni di elettori che lo hanno votato o non votavano più da tempo o avevano deciso di non farlo stavolta, disgustati dalla quasi identicità delle proposte politiche degli altri schieramenti in campo, tolte differenze "di colore". Questo allontanamento dei cittadini dalla politica, cioè etimologicamente dalla partecipazione alla gestione della loro città, ha molte cause: innanzitutto un disegno preciso (tra l'altro scritto tra le carte della loggia P2, come attuabile previa controllo dei mass-media!) teso a neutralizzare nell'arco di qualche decennio i pericoli derivanti ai potenti dalla pretesa partecipazione politica di massa imperante negli anni 70, poi l'effettivo comportamento "da casta" della classe politica, infine appunto la sempre minore distinguibilità dei programmi, specie dopo l'adesione bipartisan al credo neocapitalista monetarista imperante, fatto di deflazione, disoccupazione, privatizzazioni, eccetera.
Detta in altri termini, la frase "sò tutti uguali" può anche disturbare, può anche fungere da etichetta di qualunquismo, ma purtroppo è andata sempre più assumendo i connotati di una verità sperimentale.
E, ripeto, la cosa è stata voluta e architettata, poi attuata tramite la "discesa in campo" del membro tessera 1816, un imprenditore senza scrupoli che ha cominciato coi soldi della mafia, che gli ha messo in casa un boss a garanzia, e ha continuato incrementandoli per vie se non illegali spesso al limite della legalità, come quando ha costruito il suo impero televisivo rastrellando le TV dei concorrenti a prezzo di costo quando già sapeva da suo compare primo ministro che un decreto avrebbe nottetempo legalizzato le dirette nazionali e reso redditizia l'impresa. Col suo ingresso in politica, a destra dichiaratamente solo perché a sinistra c'era meno spazio (Mani pulite aveva azzerato tutti tranne il PCI e l'MSI, ma il primo era molto più grosso), il vecchio continuum ha perso improvvisamente senso, sostituito da quello berlusconiani/antiberlusconiani solo incidentalmente sovrapponibile a destra/sinistra, tanto che ci siamo ritrovati "a sinistra" gente di destra come Montanelli e Di Pietro, e una caterva di democristiani da Prodi a Lettino passando per la Bindi e la Binetti, poi transfuga di recente assieme al "controriformista del lavoro" Ichino. Leggi elettorali costruite a tavolino per favorire coalizioni artificiose salvaguardando il potere delle segreterie nazionali di partito, il plurale è perché era così anche il mattarellum anche se faceva meno schifo del porcellum, hanno compiuto l'opera, e la stessa nascita del PD è in quest'ottica: senza Berlusconi e il berlusconismo, niente avrebbe potuto tenere sotto la stessa insegna persone con idee così diverse su tutte le questioni importanti.
Ad essere uguali, dunque, sono questa sinistra e questa destra, non sinistra e destra in sé. Per ogni problema, infatti, si può cercare una soluzione tra quelle sperimentate nel passato o nel presente, e questo è "conservatore", o immaginare una soluzione "deformando" l'esperienza per adattarla alla nuova realtà, e questo è "progressista": nel primo parlamento inglese gli uni presero posto nei banchi a destra e gli altri dall'altra parte, e questo per l'etimologia. Ma resta il fatto che se io posso immaginare una struttura sociale diversa dall'esistente è per una delle facoltà umane più evolute condita da un'alfabetizzazione spinta, cose che arrivano solo a pancia piena. E resta il fatto che ha torto Grillo ha definire il suo moVimento "né di destra né di sinistra", perché secondo questo schema invece quasi ogni punto del suo programma è definibile decisamente "di sinistra", tanto è vero che è quasi sovrapponibile a quello di SEL che la sinistra ce l'ha nel nome. Il problema di SEL è che nessuna idea di sinistra può essere attuata all'interno di uno schema economico/monetario di destra estrema come l'eurozona e il fiscal compact, e stare in coalizione con chi ha sposato entusiasticamente questo schema rende le promesse "di sinsitra" in-mantenibili quindi truffaldine.
Insomma per ogni questione hai sempre due strade: se pensi di risolvere i problemi di mobilità con la TAV sei di destra, se immagini nuove strategie che magari riducano le esigenze di mobilità (prodotti a km zero, Internet come diritto democratico) sei di sinistra, se pensi di costruire gli inceneritori sei di destra, se pensi alla raccolta porta a porta e al riciclo estremo dei rifiuti sei di sinistra, se pensi che si debba privatizzare anche l'Eni sei di destra, se pensi a nuove modalità di gestione dei beni comuni sei di sinistra, se pensi alle centrali nucleari sei di destra, se pensi alle nuove forme di energia di sinistra, se pensi alle grandi opere creatangenti sei di destra, se pensi al recupero del territorio tramite una miriade di piccole opere di sinistra, eccetera. E se pensi che si possa spendere un soldo in più solo se lo hai speso in meno da un'altra parte sei di destra, se immagini nuovi modi di gestire la sovranità monetaria con l'obiettivo della piena occupazione sei di sinistra, anche perché non uno dei provvedimenti che tornino a distribuire un po' di ricchezza alle classi subalterne si può attuare con questa politica monetaria. Quindi, Grillo è di sinistra, SEL è di sinistra ma solo adesso che è uscita dall'abbraccio mortale col PD potrà dimostrarlo con coerenza, il PD ha una classe dirigente spaccata in due ma prevalentemente di destra e un elettorato quasi tutto a sinistra trattenuto (a stento) con la manipolazione e facendo leva su sentimenti ancestrali di appartenenza decisamente malriposti, il PDL esaurendo la sua ragione sociale nella protezione degli interessi personali del suo capo non è né di destra né di sinistra ma i suoi elettori sono bimbi terrorizzati  dal cambiamento e in cerca di rassicurazione genitoriale magari autoritaria quindi di destra.
Il giorno che riuscissimo a liquidare Berlusconi consegnandolo al suo destino di delinquente che deve dedicarsi a difendersi dalla giustizia terrena come tutti i mortali, magari con quella ineleggibilità che avrebbe dovuto essere sancita già nel 1994 e sennò magari nel 1996 o nel 2006 (cioè le volte in cui c'era una maggioranza in teoria favorevole a sancire il suo bando, come peraltro adesso), vedremmo il quadro politico ridisporsi magicamente attorno ai due poli naturali, come limatura di ferro una volta tolta l'influenza preponderante di un enorme magnete. Il PD si spaccherebbe all'istante, e il moVimento uscirebbe dal gioco politico fisiologicamente, e non per effetto di una ignominiosa (con buona pace delle logiche capovolte del piddino-vittima della sindrome "è colpa di Grillo") legge apposita che probabilmente spalancherebbe le porte dell'inferno di una destra estrema, quella si destra vera, che in Italia non ha mai smesso di covare sotto la cenere.

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