mercoledì 19 giugno 2013

A SILVIO

Indovinate chi da gli ordini e chi li prende, e chi paga il conto...
Anche adesso che stanno verificando come in realtà siano bravissimi a distruggersi da soli, i piddini e affini continuano a prendersela coi "grullini", e nessun argomento logico è capace di smuoverli dalla loro convinzione: è stato Grillo, con due settimane di resistenza alle avances timide e incomplete di un vecchio volpone, a rilanciare Silvio, non chi lo ha dichiarato eleggibile nel 1994 e poi altre cinque volte di cui tre con la maggioranza in mano, non chi si è sempre guardato bene dal varare una legge sul conflitto di interessi, non chi si faceva pubblicare i libri dalla casa editrice che lui aveva ottenuto di controllare con corruzione di giudice provata processualmente, non chi lo ha promosso statista in Bicamerale, non chi ha dichiarato prima e praticato poi l'intoccabilità delle sue aziende in quanto patrimonio nazionale nonostante le molte prove e i troppi indizi di quanto quelle e ogni altra sua ricchezza siano frutto di vari tipi di reati e scorrettezze, non chi lo ha ripreso per i capelli quando era rimasto solo e sull'orlo del baratro facendo cadere il proprio governo per aver varato nel modo sbagliato e nel momento sbagliato il partito sbagliato giusto per perdere le elezioni, non chi quando era di nuovo sullo stesso orlo lo ha risalvato dandogli il tempo di comprarsi quei senatori che gli servivano, non chi l'anno dopo gli ha tolto da sotto il culo una poltrona scomoda per metterlo su un divano comodo a guardare gli altri che tentano di rimediare al suo malgoverno per prepararsi con calma a lucrare sulla impopolarità altrui, non chi in quell'occasione ha avuto paura di vincere le elezioni e ci si è messo assieme per un governo tecnico tra i peggiori della storia dell'umanità, non chi gli ha lasciato durante quella esperienza tutti gli argomenti che avrebbe dovuto invece usare lui contro un governo che colpiva il proprio elettorato di riferimento e solo quello, non chi si è cullato sugli allori di sondaggi favorevoli riuscendo a perdere elezioni già vinte, non chi piuttosto che fare proposte realmente accettabili a Grillo ha preferito far finta di farle mentre sotto lavorava all'inciucio, non chi ha gettato la maschera respingendo ben due possibili presidenti che gli avrebbero fatto vedere i sorci verdi per poi rieleggere quello che gli aveva salvato il culo due volte, non chi sotto la guida del peggior Presidente della Repubblica della storia patria ci si è messo assieme al governo. Non chi adesso gli lascia persino in mano l'argomento sacrosanto che senza una pesante messa in discussione degli accordi europei il nostro Paese è economicamente morto, argomento con cui una volta tolto(si) di mezzo Grillo tornerà a stravincere le elezioni.
No, si accontentano di poter(si) dire, quando questo succederà, che la colpa è di Grillo brutto e cattivo che non ha detto di si a Bersani, cioè a uno che ti dice non "sposiamoci" ma "vieni con me, provami, io intanto mi tengo le vecchie amanti e poi se fai la brava vediamo, forse, non ti prometto nulla". Come se questo poter incolpare qualcun altro dei propri mali, così tipicamente italico/cattolico, fosse davvero un'attenuante del peso del contraccolpo delle conseguenze degli stessi. S'intende, Grillo dopo il colpaccio-Rodotà ha inanellato una serie di errori impressionanti, ma sono figli della sua inesperienza politica (o vogliamo dire scarsa furbizia?) e avranno conseguenze innanzitutto sul suo moVimento, che rischia di sparire e portarsi con se l'ultima speranza di rinnovamento del Paese. Ma mentre per una persona che ancora ragiona con la sua testa, o almeno ci prova, non è difficile riconoscere ciò anche se ha votato e rivoterebbe M5S, è impossibile purtroppo ai piddini e simili ragionare sulle proprie colpe e responsabilità. Prima fra tutte essersi legati mani e piedi a una politica monetaria di estrema destra padronale, decisa altrove, che ci porterà alla rovina totale, se non viene fermata in qualche modo da qualcuno. Va bene anche che lo facciano gli altri, che so la Germania stessa o gli Usa, se no va bene anche un miliardario megalomane maniaco mezzomafioso che se ci va bene userà la ritrovata sovranità per arricchire ulteriormente se stesso e i suoi sodali, perché quella gente ha un modo di mangiare che fa briciole e di briciole si può anche campare. Di questa Unione Europea invece si può solo morire.
Anche questo, dopo quasi cinquant'anni di cuore a sinistra, mi è dovuto toccare di pensare e dire grazie a questo PD, verso cui anche l'odio più profondo, quindi, non è ancora abbastanza.
E ora un po' di approfondimenti per i più "studiosi", che è un po' che non ve ne passo:
  • Bertani, ovvero una corposa analisi sulle cause storiche e contingenti della crisi con tanto di prime parziali soluzioni possibili;
  • Staglianò, ovvero l'economia si salva solo se si salva la classe media;
  • Bartolini, ovvero anche perché la decrescita felice è destinata a restare un fenomeno d'élite;
  • Lameduck, ovvero la verità sull'economia è lunga da raccontare, tanto da doverlo fare in tre parti (qui qui e qui);
  • Alternativa, ovvero un'altra Unione Europea è possibile.

Nessun commento:

In evidenza

DEFICIENZA, NATURALE

Dell'argomento AI ne abbiamo già parlato come di uno di quei pericoli gravissimi verso i quali sarebbe opportuno porre argini non appen...

I più cliccati dell'anno