martedì 4 giugno 2013

BIGLIETTO DI SOLA ANDATA

In una delle mie esperienze lavorative del passato, avevo una collega così gustosa ed efficace nel mandare "a quel paese" qualcuno, con quella agilità schiettezza e leggerezza tutta romanesca che non pareva nemmeno volgare, che a un certo punto si era guadagnata sul campo la nomina a sfanculatrice ufficiale dell'ufficio: chi aveva qualcuno cui fornire un "biglietto di sola andata" fatto bene, scherzosamente lo mandava da lei a "ritirarselo".
In questi giorni di "governissimo ladro", che non a caso da quando è in carica ha piovuto che manco fosse novembre, le occasioni per utilizzare una tale professionista sarebbero state tantissime, dai tantissimi amici piddini (o peggio ancora di Sel) che continuano a incolpare Grillo del fatto che il loro partito si ritrova al governo col "nemico", al destino cinico e baro che continua a portarsi via i vecchi migliori (che meraviglia il saluto di Jacopo a mamma Franca) lasciandoci tra le palle i peggiori, passando per tutti gli attori dell'ultimo atto della farsa Telecom in cui si rivende a caro prezzo allo Stato una struttura obsoleta dopo averla dallo Stato stesso avuta indebitamente in regalo al tempo della privatizzazione ed essersela tenuta stretta finché consentiva di esercitare una sorta di monopolio di fatto. Ma è proprio per il vaffa più meritato, che si trova in rete l'equivalente alla collega specializzata: un bell'articolo giustamente sbavante improperi nei confronti della categoria vasta e coccolata degli evasori fiscali italiani.
L'occasione è l'annuale uscita dei dati delle dichiarazioni dei redditi, da cui risulta come ogni volta che la media dei redditi di quasi tutte le categorie di lavoratori autonomi e professionisti è vergognosamente bassa, il titolone quest'anno se lo sono meritato i gioiellieri ma sono tante le categorie che dichiarano meno dei loro stessi dipendenti. "Media", significa che dentro il conto ci sono anche gli onesti, se chiamiamo così (con meno rigore di un Calvino d'annata) quelli che dichiarano cifre almeno verosimili se non reali, tolti i quali quindi i disonesti vanno da sotto la soglia della decenza a sotto quella della legittimazione alla reintroduzione della gogna e altre pene corporali. Vedete? la rabbia, verso questi ladri di futuro, questi parassiti dei servizi sociali, è tanta che si rischia di vergognarsi dei propri stessi eccessi, ed ecco quindi perché è importante potersi sfogare indirettamente, con la lettura e la propaganda di pezzi come il suddetto di Mentecritica (si lo so il link è duplicato, ma è che lo dovete leggere assolutamente).
Giusto a metà strada tra l'affaire Telecom (paradigmatico di quasi tutte le altre privatizzazioni à l'italienne) e lo schifo dell'evasione fiscale di massa c'è in cronaca la questione Equitalia. Che fra l'altro dimostra, con quella dei lavoratori pubblici, che anche facendo convintissima campagna per una formazione politica si può mantenere la facoltà di criticarla. Si può, infatti, disquisire sui poteri trasferiti alla fase di riscossione per tentare di coprire i piedi con la coperta corta dopo aver scoperto la testa disinnescando (se non a parole) la lotta all'evasione, e persino su alcune modalità di utilizzo discrezionale di quei poteri, ma non si può seriamente rimpiangere i tempi in cui ad occuparsi della cosa erano banche o privati, difficilissimi da controllare sia sul piano della legalità (contabile e non) che su quello dell'efficacia. Non fu un caso quando gli scandali sulle esattorie furono i primi (in Sicilia negli anni 50) ad esplicitare al grande pubblico la pervasività del cosiddetto terzo livello dei rapporti tra mafia e politica, e non lo sarà quando chi per assecondare il volgo abbandonerà i servigi di Equitalia dovendo poi scegliere tra affidarsi a soggetti meno efficienti e più costosi e semplicemente rinunciare agli incassi.
Roba da meritarsela tutta, quella parolina/invito. Che ora che ci penso, qualcuno cui delegare il compito sicuri dell'efficacia leggera quanto ficcante ce lo abbiamo. Nel giorno in cui un grande attore scomparso troppo presto avrebbe compiuto sessant'anni, è proprio un altro grande attore a darci una mano...

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