giovedì 27 giugno 2013

DI AEREI E DI TRENI

La mappa di stragi80.it da cui si evince che aveva ragione lo zio
di Johnny Stecchino: certe volte il vero problema è il traffico!
Della strage di Ustica e della lunga fila di morti "strane" ad essa seguite ho già scritto più volte, e oggi che è il trentatreesimo anniversario si dipana su tutta la stampa di ogni media il solito rosario di pezzi commemorativi,  peraltro troppo spesso ipocriti, per cui non c'è certo bisogno che questo blog si aggiunga alla lista.
La memoria storica è però forse la precondizione dell'esistenza stessa della democrazia, e un paio di news in cronaca suggeriscono ancora una volta la necessità di aggiornare il Bignami in questo capitolo oscuro della nostra storia ad uso specie di chi non c'era o era troppo piccolo (forse anche per sapere cos'è un Bignami, o si usano ancora?). Le news sono in realtà due interviste:
  1. quella dell'Huffington post al Maresciallo Linguanti, che conferma quella che ai tempi fu una sensazione precisa da parte di tutti quelli con una testa pensante, e cioè che il Mig libico rinvenuto in Calabria tre settimane dopo il disastro aereo del DC9 Itavia in realtà vi fosse precipitato tre settimane prima in seguito a una battaglia aerea con caccia occidentali;
  2. quella de Il fatto quotidiano al fratello del Tenente Colonnello Nutarelli, pilota di uno dei due caccia protagonisti dell'"incidente" delle frecce tricolori a Ramstein nel 1988, che conferma con suffragi concreti quello che ai tempi fu un atroce dubbio inseritosi in ogni testa pensante passato lo sgomento per l'immane strage di civili spettatori dell'esibizione derivante dal vedere smentita dai fatti la fin'allora scontata infallibilità della squadriglia acrobatica italiana, e cioè che se quei due piloti erano tra quelli in servizio la notte del 27 giugno 1980 e forse avrebbero potuto dire qualcosa che squarciasse il "muro di gomma" la loro morte forse non era casuale. Si, come per il generale Boemio, che la cronaca di qualche anno dopo riportò essere stato accoltellato a scopo di rapina per poi scoprire che il portafoglio gli era rimasto in tasca...
Il Bignami di storia contemporanea dei nostri figli, magari in versione e-book, potrebbe allora più o meno recitare così:
Il primo tentativo di americani e alleati di uccidere il colonnello Gheddafi, di una serie conclusasi solo nel 2011, fu effettuato il 27 giugno 1980. Il rais era in volo sull'Italia scortato dai suoi caccia, quando da una portaerei di stanza nel tirreno centrale si alzano dei caccia Nato per intercettarlo. Uno dei missili lanciati contro la squadriglia nemica purtroppo colpisce un aereo di linea la cui rotta sfortunatamente attraversava il teatro di guerra. L'incidente permette all'obiettivo di fuggire, i nostri riescono solo a inseguire e abbattere uno dei suoi caccia. La notizia, per "ovvie" questioni di sicurezza nazionale e alleanze internazionali, non può essere riportata così alla stampa: occorre che i radar ben piazzati risultino provvidenzialmente "spenti" per una fortuita coincidenza proprio nel lasso di tempo in cui è avvenuto l'incidente, e che tutti coloro che erano in servizio in posti in cui potrebbero conoscere la vera dinamica siano votati al silenzio, o sennò vi siano indotti in qualunque modo.
Questo, se ci pensate bene, è il modo in cui viene riportata sui libri la Storia quando è abbastanza distante nel  tempo da poter essere raccontata con obiettività. Oggi si sa che Nerone non era peggio degli altri imperatori, forse per alcuni aspetti era persino meglio, ma ai tempi i suoi avversari politici riuscirono ad imporre una narrazione fino a farla diventare oleografica (l'incendiario che canta con la sua lira davanti alle fiamme), e seppellirono la verità assieme alla sua magnifica reggia così bene che per secoli e secoli si ritenne quel terrapieno un colle naturale. Il tempo però quella volta è stato così "grottescamente" galantuomo da far si che proprio quell'interramento sia alle origini della rifioritura delle arti e della cultura che chiamiamo Rinascimento, oltre che proprio dell'aggettivo "grottesco" e suoi derivati. Pensate che sogno se anche per la stagione italiana delle stragi un bel giorno i posteri potranno attingere alle verità per noi sepolte...
A proposito di sogni: dopo il ponte sullo Stretto, pare sia giunto il capolinea anche per quell'altro colossale spreco di denaro rappresentato dalla cosiddetta TAV Torino/Lione, cosiddetta perché in realtà il progetto potrebbe al massimo fare parlare di TAC trattandosi di Treni ad Alta Capacità e non Velocità, spreco perché i costi, già altissimi in assoluto, diventano spropositati ed ingiustificati in rapporto alle stime obiettive dei volumi di traffico previsti, per cui l'attuale linea, peraltro rinnovata e suscettibile di ulteriori migliorie, è già ampiamente più che sufficiente. E a proposito di sprechi, in attesa forse di trovare il modo di annullare la commessa, l'acquisto degli F35, che costa allo Stato non si capisce se 14 o 52 miliardi di euro ma è comunque una cifra pari a una manovra fiscale (ci si potrebbe fare qualcosa, la faranno?), è stato per il momento - italianissimamente - sospeso dal governicchio del fare (pena), come la rata dell'IMU e l'aumento dell'IVA: prendono tempo, dove non riescono a partorire colpi di genio di fumo negli occhi come i sedicenti aiuti ai giovani, pompandoli con l'aiuto dei media di regime, però riuscendo a nascondere sempre a meno persone l'amara verità: senza in qualche modo liberarsi dalla trappola del Fiscal compact, riuscire a reperire risorse reali per aiutare la contingenza economica è pura illusione, ed eventuali provvedimenti in tal senso infatti sono puro illusionismo.

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