E si, questa Carmela è la nonna del libro di ricette. La pubblico oggi perché due giorni fa ha fatto diciott'anni che ho visto i suoi occhi, che anni prima mi avevano ispirato questa canzonetta giovanile, letteralmente spegnersi, quattro anni prima di chiuderli per sempre, dopo aver letto nei miei una notizia che nessuna madre dovrebbe avere mai.
CANZONE PER CARMELA (LEZIONE DI VITA SENZA PAROLE)
rock ballad
Negli occhi scavati c’è una tenerezza chiara,
luminosa, spaziante dall’altezza al volume
della sua persona, oca ormai senza piume,
di bellezza svanita ma intensissima adesso
che la sto guardando, davvero per la prima volta,
ucciso da cinque minuti più che da una vita
passatale accanto da poco più che nipote
affezionatissimo sempre,
ma adesso che so cos’è amore
perché ho già provato e mi han fatto imparare,
ho sentito davvero una gioia nel cuore
pesante come una vecchia scheggia di guerra,
e ricordo la storia del bambolotto nero
al mio posto nel letto quando ero partito:
dodici anni da figlio non sono un minuto,
e ora è giusto che amore non vada perduto,
quindi è giusto pensare a cinquant’anni e anche più
di vita portata avanti solo a fatiche
ma con l’ingenuità e l’infanzia nel cuore
che nonostante gli errori non l’han mai fatta odiare,
e capire che anche millecinquecento
passati sapendo nient’altro che dare
ti lasciano stanca ma piena di forza,
e sentire troppo inutile questa canzone.
E mia nonna Carmela domani morrà,
eppure non morrà mai: è immortale perché
dopo morta – lo deve sapere – amerà
questo stupido uomo a cui ha fatto capire
che l’eternità può passare in silenzio,
cos’è l’umiltà, e che l’energia è luce
irradiata da due tenere guance scavate,
da due occhi che anche se chiusi
non si chiuderanno mai.
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