martedì 22 agosto 2017

URGE INVERSIONE DI ROTTA

Ecco, si è allungata la serie degli attentati terroristici, come era facile prevedere. E siccome il modo con cui vengono riportati è sempre lo stesso, tanto che si potrebbero facilmente scambiare a piacere cronache filmati commenti e reazioni e nessuno se ne accorgerebbe, ritengo sia dovere civile (nonché l'unica cosa dignitosa in memoria delle vittime) fare altrettanto con la narrazione alternativa, l'unica compatibile con il mantenimento (o dovrei dire il recupero?) dello status minimo di essere pensante e soprattutto del sistema di valori che ha il suo centro nel libero pensiero e il suo corollario nella democrazia (e non il contrario, come spesso si crede).
Così, ripeto anch'io a macchinetta quanto detto tante (troppe, ma altre ne verranno: il piano di dittatura globale, in fase avanzata di attuazione, lo prevede) altre volte in occasione di episodi del genere:
  1. non serve a nulla cercare di capire cosa è accaduto, se non ci si sforza di capire perché;
  2. per riuscire a comprendere il perché bisogna rifiutare il modello "terrorismo" in favore di quello, peraltro da noi ben conosciuto, della "strategia della tensione", nel quale - si rammenti - gli esecutori possono essere identificati o meno, catturati o meno, consapevoli o meno di essere semplici pedine, ma i mandanti sono accessibili a chiunque: basta solo logicamente risalire a chi conviene;
  3. poiché non esiste fisicamente modo di scampare a attacchi di questo tipo, se non il culo di trovarsi altrove (anche solo a centimetri di distanza di chi invece viene centrato), non serve assolutamente a niente nessun apparato di sicurezza di nessun genere (o meglio, non serve alla vostra sicurezza, serve invece a chi detiene il potere, e ha deciso che la democrazia non gli serve più come strumento per esercitarlo nascondendolo, per proseguire nell'opera di limitazione progressiva di ogni vostra libertà, mentre vi prende in giro ostentando le misure di sicurezza stesse - vera e propria ammuina di franceschelliana memoria che dagli aeroporti si sta diffondendo alle stazioni e alle piazze, con quale utilità si vede benissimo);
  4. l'unica cosa, allora, che può salvare se non la vostra vita almeno la vostra anima, se pensate di averla da qualche parte anche laicissimamente intesa, è morire, se vi dovesse toccare (perché di roulette russa a questo punto si tratta. per quanto ancora di un colpo fratto un tamburo di migliaia di cilecche - ai civili vittime dei bombardamenti occidentali dal 2001 a oggi è toccato un tamburo molto più piccolo, non lamentatevi), con la coscienza di avere se non fatto almeno pensato le cose giuste, e cioè...;
  5. chiunque si professi democratico deve esigere dal proprio governo il ritiro immediato e incondizionato da ogni teatro di guerra in nord Africa e medio oriente, con successivo piano di risarcimento materiale dei decenni di vario colonialismo e varie tipologie di aggressione con milioni di vittime innocenti; chi non è d'accordo con questa affermazione perde - senza rendersene conto - lo status di cittadino di paese democratico (eventualmente vittima innocente di attentato) in favore di quello di suddito di potenza assassina (eventualmente vittima, legittimamente ritenuta colpevole, della reazione degli oppressi).
Con ciò, lo preciso anche se non dovrebbe essere necessario, non sto giustificando nessun vigliacco (perché solo questo appellativo merita chi colpisce a tradimento gli inermi), né rinunciando a rivendicare il diritto di continuare a credere che il mio sistema di valori, laico e individualista, sia secondo me oggettivamente superiore a quello di qualunque integralista religioso, anche non violento figuriamoci violento. Sto però mettendo in pratica l'ovvio ma troppo spesso dimenticato principio secondo cui nessun conflitto si può mai risolvere, non a priori ma nemmeno combattendo, se non applicandosi ad assumere il punto di vista degli avversari, quello per cui secondo loro hanno ragione loro. Ad esempio, a pensare vigliacco il modo di agire complessivo, ed ogni singolo attacco dall'alto, degli americani e dei loro alleati in tutti i teatri di guerra aperti negli ultimi decenni. Il terrorismo, ogni terrorismo, si sconfigge davvero solo se e quando vengono eliminate alla radice le sue ragioni di esistere. Ogni altro modo non solo è velleitario, ma finisce per alimentarlo: è così lampante che è naturale sospettare che questo sia esattamente il vero scopo di chi vuole e pratica la guerra. E se anche questa si concludesse con l'annientamento del nemico, questo può essere solo al prezzo di dimostrarsi molto peggiori di quanto si dica di lui. Che poi è esattamente quello a cui ci siamo ridotti, per non avere il coraggio e la consapevolezza di pretendere quanto specificato al punto 5, e cantato da quel visionario di Waters.

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