Canzoni come questa, mi pare di poter affermare, possono venire fuori solo a chi da ragazzo abbia letto cose come
Il mestiere di vivere di
Cesare Pavese, roba che usava negli anni 70 insomma, magari dopo essere cresciuto a pane e Buscaglione, e qui siamo negli anni 50. Oggi però tutto ciò è
vintage, e quindi il testo magari può piacere (è depositato in SIAE tra gli
inediti, ma basta contattarmi, non è questione
di soldi) a chi abbia per le mani una rock ballad senza ancora le parole (nel ritornello i versi sbandierati a sinistra e a destra potrebbero essere due voci che quasi si sovrappongono).
DOPO DI LUI
La prima volta fu quando lei lo lasciò:
si senti stringere un nodo allo stomaco
gli venne da vomitare fuori tutto quanto
e comincio a pensare che, dopo di lui…
dopo di lui
sua madre avrebbe pianto per tre mesi
dopo di lui
lei avrebbe detto che lo amava
dopo di lui
cinquantamila morti al funerale
dopo di lui
lei non si sposerà più…
e la seconda volta fu per l’amarezza
di non riuscire ad avere una sola ambizione:
non era mai riuscito a scrivere una canzone
ed il lavoro da impiegato non era per lui…
dopo di lui
sua madre avrebbe pianto per tre mesi
dopo di lui
lei avrebbe detto che lo amava
dopo di lui
cinquantamila morti al funerale
dopo di lui
lei non si sposerà più…
la terza volta, poi la quarta, poi la nona,
per cento volte lui pensò di farla finita
ma ogni volta era come un’autodifesa
perché invece di ammazzarsi lui pensava che…
dopo di lui
sua madre avrebbe pianto per tre mesi
dopo di lui
lei avrebbe detto che lo amava
dopo di lui
cinquantamila morti al funerale
dopo di lui
lei non si sposerà più…
dopo di lui
ed ogni volta a questo lui pensava
dopo di lui
ed ogni volta così, però non si ammazzava
dopo di lui
finché lei non lo vide con un’altra
dopo di lui
e con un colpo al cuore lo finì
e dopo di lui
sua madre pianse e si strappò i capelli
dopo di lui
lei disse che lo amava
dopo di lui
cinquantamila persone al funerale
dopo di lui
lei non si sposò più…
dopo di lui…
Nessun commento:
Posta un commento