Nel virgolettato del Corrierone la didascalia scelta per la loro foto da due delle "coraggiose accusatrici" di Weinstein. Poi se Massimo Fini parla di "fica power" è maschilista... |
Poi volevo parlare anche del coro di "anch'io, anch'io!" con la manina alzata che si è levato all'esplodere del caso Weinstein, il famosissimo e fino a ieri considerato universalmente bravissimo produttore hollywoodiano attorno a cui oggi si è fatto il vuoto, ma non mi veniva niente di meglio che canticchiare Fantoni Cesira: a sintetizzare il pensiero spesso basta e avanza una canzone (di uno bravo, però).
Entrambi gli argomenti rischiavano di cristallizzarsi nella parte sommersa dell'iceberg degli spunti da cui vengono fuori i pochi post mensili di questo blog, quando, per fortuna ("che culo che ha certa gente" - mi è rimasto in testa il Maestrone), mi sono imbattuto in un post altrui che mi ha schiarito il nesso tra le due cose, e insieme il motivo per cui non riuscivo a scriverne (andavano messe assieme): è una cosa che mi capita ricorrentemente specie con alcuni, questa volta il merito è di Lameduck.
Il punto è, ancora una volta, questo: la sinistra, avendo abbandonato da tempo la difesa dei diritti sostanziali (la marxiana "struttura"), si prodiga a difendere ed estendere i diritti formali (la "sovrastruttura"), e grazie al controllo del mainstream riesce ad imporre una narrazione monocorde della cui contraddizione ci accorgiamo in pochi. Ma siccome anche questi pochi possono fargli danno, il totalitarismo mette le mani avanti e mentre tenta di imporre anche sul web (magari con la scusa delle fake news - fa niente se a guardare bene si scopre vengono soprattutto dalle fonti cosiddette attendibili - o della pirateria brutta e cattiva - fa niente se a guardare bene l'industria culturale la aiuta) la stessa favoletta, si mette in condizioni di poter nuocere a chiunque abbia una voce dissonante, hai visto mai dovesse essere troppo ascoltata. Quadra? Quadra.
Temi come la lotta al razzismo, l'accoglienza degli immigrati (lo stesso sito, cattolico, ospita nella stessa edizione sia la vulgata imperante che la sua ficcante confutazione), la parità dei sessi (che se la intendiamo come annullamento delle differenze fermiamo ogni tensione, come per la corrente elettrica, ce lo deve ricordare l'immensa Franca Valeri) e la dignità della donna, le unioni civili anche omosessuali, l'ecologia e i divieti al trasporto privato, eccetera eccetera, se trattati senza prima aver salvaguardato il diritto al lavoro e a un reddito dignitoso per tutti, a una scuola pubblica gratuita e interclassista, a una sanità pubblica gratuita e avanzata, eccetera eccetera, sono solo una presa per i fondelli, perché di fatto la mancanza dei secondi vanifica la presenza dei primi anche quando fossero reali (e spesso sono solo enunciati). Se continua così, infatti, se cioè non si abbandona definitivamente e drasticamente il credo neoliberista che la sinistra ha sposato da tempo, la situazione economica delle persone sarà presto tale, anzi è già in moltissimi casi tale, che tutte le cose che i diritti civili in teoria ci consentiranno di fare in pratica le potranno fare solo i pochi benestanti. E gli altri, ovviamente, intanto diventeranno (infatti stanno già diventando) razzisti, maschilisti, allergici a ogni diverso, astiosi e diffidenti gli uni degli altri.
Poi, siccome queste battaglie di civiltà sono quello che sono, cioè fumo negli occhi ad uso del popolo bue, è ovvio che si svolgano secondo modalità che sconfinano sempre più frequentemente nel grottesco.
Ad esempio, il caso Weinstein ("tartaro", secondo la traduzione letterale), più montava meno mi quatrava. No, non è solo che potevano dirlo prima, anche se si, potevano. E' che il luridone non è il padrone della filanda (altra canzone storica, questa proprio dickensiana...) che usa senza pudore il suo potere di ricatto, enorme in quanto mette in discussione la sussistenza delle vittime. E' un uomo molto potente a cui piacciono certe cose e così le chiede ad altre a cui piacciono altre cose che lui può dare loro e sono disposte allo scambio, altrimenti vista la sua fama manco ci si accosterebbero, o comunque rifiuterebbero - attenzione che il cambio di paradigma è qualitativo oltre che quantitativo, visto che in gioco non c'è il posto di cassiera sennò a casa non si mangia, ma una si spera sfolgorante carriera nel cinema (che non sarà proprio un trono, ma...). Per definire la fattispecie sarebbe forse il caso di ricorrere alla categoria "prostituzione", se non fosse che si rischia di offendere delle oneste lavoratrici o peggio delle disgraziate davvero sfruttate dai malavitosi che le gestiscono e dai clienti (che dovrebbero avere l'esecrazione sociale unanime che non hanno), e non basta nemmeno aggiungere "d'alto bordo", perché qui offenderemmo delle professioniste che sanno quello che fanno e non si sognano nemmeno di fare le finte tonte meno che meno anni dopo che hanno avuto la loro sostanziosa controprestazione.
Che poi il tipo sia uno schifoso, non si fa fatica a crederlo, in un ambientino così poi... Ma che le santarelline del decennio dopo non sapessero benissimo, essendo appunto dell'ambiente, chi fosse e cosa volesse, e gli si fossero accostate innocentemente, venendo brutalmente aggredite e ricattate, ecco, quello si fa fatica a crederlo. Solo che non si può dire, perché se no sei maschilista, anche se non lo sei mai stato e la tua storia personale lo conferma. Anzi, qualunque cosa scriverai e leggerai sarà conservata per anni e potrà sempre essere usata contro di te, in campana! Un ultrà di calcio (precisare "cretino" è tautologico) mette una maglietta della Roma ad Anna Frank e tu non ti unisci al coro del "dagli all'antisemita" perché non capisci che ci azzecca? Annotato! Occhio, che se insisti e ci ragioni ancora su (l'offesa sarebbe dare del romanista agli ebrei, o dell'ebreo ai romanisti? o è profanazione di immaginetta?) sei schedato come antisemita. Non ne parliamo se metti in discussione il sacro paradigma dei vaccini obbligatori: complottista antiscientifico! Giù per questa china, il libero pensiero deve cedere il passo al pensiero ammissibile, e ad esempio se lavori in una redazione guai a illustrare un'articolo che parla che so di una prova selettiva con un'immagine dove le sagome di chi seleziona e/o di chi viene selezionato siano chiaramente maschili...
Questo è il contesto che ci hanno apparecchiato: la realtà non conta, conta la sua narrazione a modino, e che sia pervasiva (capito, caro Drogo? il nemico esiste e arriverà, non si discute, anche se è tutta la vita che lo aspetti e non ne hai mai visto l'ombra...) e non si sgarri. Ai ragazzi bisogna insegnarlo da subito...
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