sabato 10 febbraio 2018

QUESTA MONETA SERVONO...

Uno dei vantaggi dell'era Internet è che uno può dimostrare, che "l'aveva detto", quelle volte che aveva azzeccato qualcosa. Certo, l'altra faccia della medaglia è che le tue parole restano sempre lì anche le volte che toppi... Ma insomma, se le prime sono più delle seconde, è "carta" che lo "canta" non tu che lo affermi apoditticamente.
Sulla moneta io ho il vantaggio di avere studiato quando all'università ancora l'economia veniva trattata come la scienza empirica che è, cioè presentando le varie macroteorie come frutto di approcci politici diversi, da confrontare sia sul piano teorico che su quello dei risultati nelle diverse realtà spaziotemporali in cui si potevano applicare. Negli ultimi decenni, invece, si è affermato un monopensiero ultraliberista/monetarista, che presenta se stesso come un dogma e l'economia politica come la scienza esatta che non è.
Con questo background, ho approfittato del mio piccolo pulpito per fornire, a chi lo volesse, qualche strumento di comprensione della realtà:
  • gennaio 2011 (doveva ancora arrivare Monti) - Money money, analisi divulgativa della teoria della moneta con già dentro l'evidenza che i trattati europei impedendoci di perseguire la piena occupazione di fatto ci impedivano di rispettare la nostra stessa Costituzione;
  • giugno 2012 (ancora non c'era il m5s) - Io c'Euro, individuazione del "colpevole", ma ancora con speranze che potesse cambiare qualcosa a livello europeo;
  • agosto 2012 (idem) - Due + due, che potremmo ribatezzare keynesismo for dummies, con tanto di dimostrazione aritmetica in illustrazione;
  • luglio 2015 (già grillino da tempo, era arrivato Renzi a darmene ulteriore ragione) - La papera non galleggia, l'UE è ormai un sogno sepolto, bisogna uscirne al più presto, e mettere in mano a una nuova (e onesta) classe politica nazionale la leva monetaria.
Per questa ragione, piuttosto che mettermi a ripetere la solfa, preferisco lasciare a chi vuole l'onere di andarsi a rifare tutto il ragionamento, e invece riportarne qui solo le conclusioni:
  1. la moneta in circolazione deve essere quella che serve, non di più e non di meno, a garantire che un sistema economico intanto sopravviva e poi magari anche prosperi;
    quindi
  2. l'Euro è stato concepito come (ed è ancora) un'arma tedesca per uccidere il sistema economico dei Paesi del mediterraneo e in special modo della pericolosissima Italia, ed è al 90% del raggiungimento del suo obiettivo (gli italiani che hanno contribuito a questa sconfitta bellica in tempo di pace, politici economisti e giornalisti in primis, se fossimo in guerra dovrebbero essere fucilati come collaborazionisti, i consapevoli, e rieducati come manco ai tempi di Mao gli inconsapevoli). 
A suffragio delle stesse, metto la solita nutrita serie di spunti di approfondimento per volenterosi - dopodichè, comunque vadano le elezioni, in futuro ogni volta che mi verrà di dire "ve l'avevo detto" farò un link a questo post, come a una sorta di compendio, e nessuna ignoranza verrà più scusata:
  • Giacchè, ovvero come e perché è in corso la suddetta guerra e la stiamo perdendo, spiegato non da me ma da uno bravo; 
  • Pamio, ovvero un po' di cifre sullo stato in cui con questa guerra hanno ridotto il Paese, condite con un po' di ironia sulle questioncine con cui ci distraggono;
  • Bagnai (che continuo a citare anche se "si porta" con la Lega, perché uno può sbagliare conclusioni anche partendo da partenze giuste), ovvero la deflazione permanente è una delle due armi con cui è combattuta questa guerra, l'altra è l'immigrazione;
  • Verga, ovvero hanno ridotto il lavoro a uno stato tale che comincia a essere legittimo chiedersi se non sia meglio, cioè più conveniente per i lavoratori, reintrodurre la schiavitù. E badate bene che l'articolo è su Il Sole 24 ore, non su un sito di controinformazione dei miei, che dire? forse ora che sta per chiudere comincia a dire la verità...
  • Cavalleri, ovvero una bella rinfrescata sulla teoria della moneta con incursioni fino al Bitcoin e al Sardex, ma leggete con attenzione soprattutto i passaggi su Keynes e la politica monetaria hitleriana (che niente nasce per caso e ignorare le cause storiche del successo del nazifascismo equivale a preparare il terreno per la sua rinascita - e, visto che ci siamo, andate al cinema a vedere Sono tornato, e poi ne parliamo).
  • Filocamo, ovvero se volete un buon esempio di quello che ha fatto l'Euro, guardate all'unificazione italiana e alla nascita della Questione meridionale.
  • Cabras, ovvero ma quei pazzi (come chiamavamo gli illusi inguaribili quando non c'era la sciagurata moda del politically correct ad ogni costo?) che ancora straparlano di "più Europa" o "Stati Uniti d'Europa", come fanno a non rendersi conto che se venisse sancita una unione politica non farebbe che ripetere, e stavolta in modo definitivamente ineluttabile, il paradigma UE/Euro, cioè perseguire non certo interessi comuni ma solo interessi di alcune nazioni (e qui Streeck ci spiega come e perché la democrazia è possibile solo all'interno dello Stato-Nazione) a danno di interessi di altre (tra cui la nostra)? 
  • Leonardo, ovvero mi rispondo subito: anche uno intelligente e serio può ricadere nel vizio di continuare a spiegare la realtà con paradigmi vecchi e non più adeguati. Nella fattispecie, lui parla del centrosinistra come di "partito della realtà", contrapposto ai "partiti del piacere" berlusconiano e grillino, ricicciando la metafora che ci fece digerire anni in cui noi davamo le batoste ai lavoratori e il centrodestra vinceva le elezioni beneficiando però di un bilancio risanato da noi, e dimenticando però che: 1) siamo in avanzo primario dal 1991 e il debito continua a peggiorare, cosa che almeno qualche dubbio sul funzionamento degli assiomi monetaristi dovrebbe farlo venire, e 2) è da mò che il PD è anch'esso un partito del piacere, dall'inizio dell'era renziana almeno. Il fatto è, ed è estremamente significativo, che a sinistra ormai i comandamenti dell'ultraliberismo, che non sono che dogmi di una delle religioni possibili, vengono considerati "la Realtà". Ed è a questo che serve questo link, a capire come anche uno intelligente e serio possa finire in questa trappola, così magari ve ne tirate fuori voi, almeno qualcuno dai...
  • Pagni, addirittura su Repubblica, ovvero laddove questi dogmi sono nati si è preso a metterli in discussione, e seriamente, al punto che a parlare di ri-nazionalizzazioni non è più solo Corbin - tanto per fare un confronto, da noi sia centrodestra che centrosinistra propongono ancora, come mezzo per fare rientrare il debito sotto il 100% del PIL (tra l'altro, del tutto illusorio, perché in una frazione c'è anche il denominatore, e perché l'ammontare della spesa per interessi sul debito pregresso continua a crescere), privatizzazioni e svendita di patrimonio statale;
  • Micalizzi, ovvero il fortino da cui potrebbe iniziare la riscossa è la Cassa Depositi e Prestiti, ecco perché l'hanno messa nel mirino, ed ecco perché bisognerebbe difenderla ad ogni costo;
  • Cillis, sempre su Repubblica, ovvero se è il debito il problema, com'è che il Giappone che ce l'ha il doppio del nostro non ha spread e nemmeno disoccupazione?
  • Bertani, ovvero vi siete mai chiesti come funzionano le lobby e che razza di tassa per l'economia e di vulnus per la democrazia siano?
  • Fusaro, ovvero dato tutto ciò è appena consequenziale il 4 marzo prossimo votare per chi "più nuoce all'aristocrazia finanziaria", e pazienza se la scelta, visto che le scelte sovraniste della Lega sono contraddette dalle sue alleanze, finisce per diventare obbligata, stavolta. A meno che non vogliamo davvero affidarci, come descrive Barnard in questo post solo apparentemente paradossale, alla mafia e alla nuova Arabia Saudita...

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