domenica 10 febbraio 2019

DI BASE, IL REDDITO

Si, studiare i teoremi può servire...
Se uno sostiene un governo, perché la politica è l'arte del possibile e non il perseguimento ad ogni costo dell'ideale, non è che deve poi necessariamente farsi piacere ogni singolo punto della sua azione. Poi, può darsi che questi punti siano inevitabili conseguenze di due fattori:
  1. da un lato della natura ibrida della compagine gialloverde (di cui la responsabilità è in capo ai diabolici strateghi di ingegneria elettorale che, come altri altre volte, hanno appositamente partorito una legge elettorale farlocca in previsione di batosta alle urne per la propria fazione),
  2. dall'altro dei vincoli sovranazionali che di fatto neutralizzano ogni tentativo davvero incisivo di modificare sostanzialmente le linee di politica economica e monetaria del Paese (e qui sarebbe pleonastico indicare i responsabili nel lungo elenco di traditori della patria che hanno voluto, poi hanno perpetrato, e oggi difendono questo scempio chiamato UE, anche se è vero che forse qui qualcosa in più i cinquestelle potevano o potrebbero fare),
ma la cosa non deve impedire di parlarne. Sennò saremmo uguali a loro, quelli che non sbagliano mai e la colpa è sempre degli altri.
Del reddito di cittadinanza ho detto sempre che così com'era concepito era sbagliato fin dal nome: sarebbe stato meglio chiamarlo da subito sussidio di disoccupazione, e difenderlo in quanto tale anche solo perché fino a oggi in Europa mancante quasi solo da noi. La comunicazione può essere molto utile quando dice (almeno "più o meno") la verità, quando se ne allontana troppo diviene presto controproducente. Ma adesso che stiamo andando all'atto pratico, la critica può farsi più articolata (ma non mi va, e in fondo non serve, visto quanto segue) e motivata: si tratta di un istituto debole, farraginoso, prestante il fianco ad abusi, potenzialmente iniquo, e né risolutivo per i singoli né utile a un rilancio keynesiano dell'economia.
Ripeto, probabilmente i due fattori succitati sono sufficienti a spiegare tutte queste mancanze: la Lega è un partito di destra becera con idee ondivaghe in economia (è tra chi ha votato per il pareggio di bilancio in Costituzione, è berlusconiana per l'atteggiamento nei confronti delle Grandi Opere e la corruzione in genere, ha imbarcato sovranisti come Borghi e Bagnai, ma ha imposto per par condicio nel contratto di governo una vecchia - e ampiamente dimostratasi sbagliata - idea reaganiana come la flat tax, ottenendo peraltro anche di quella una versione annacquata come per il RdC), e se c'è chi è in grado di minacciarti credibilmente sfaceli per uno zero virgola figurati se puoi pensare a un impianto veramente risolutivo e incisivo.
Ma questo ripeto non deve impedire di continuare a dire cosa invece ci vorrebbe davvero, sarebbe veramente utile, perché magari i fattori bloccanti oggi domani saltano, l'Eurozona (se non la UE tout-court) è talmente sbagliata nella struttura intima che qualunque fattore esterno o interno può farla implodere o esplodere in qualunque momento, e quindi bisogna farsi trovare pronti (esatto, il famoso "piano B" di Savona, che invece ora forse lo fanno fuori).
"Se il lavoro faceva bene lo ordinava il medico", recita più o meno un adagio in parecchi dialetti. L'ironia è sul fatto che il medico invece se stai poco bene ti ordina il riposo. E infatti i nostri antenati in secoli di lotte hanno ottenuto che da piccoli non si lavora, da vecchi nemmeno, quando si sta male nemmeno, oltre le 40 ore la settimana neppure, e uno o due giorni la settimana e circa un mese l'anno neanche, che se non ricarichi le batterie poi lavori peggio ti ammali e alla fine ci rimettono tutti eccetera. Pensateci bene: cos'è in discussione oggi? Cosa ha "in mente" (laddove le virgolette intendono che non è nemmeno necessario postulare un grande vecchio o un centro decisionale, perché parliamo di una tendenza sistemica che o viene arginata politicamente o dilaga di suo fuori controllo) il capitalismo sovranazionale che ha imposto la globalizzazione e il monopensiero turboliberista (che infetta tutti, ma principalmente il piddino medio)? Esattamente questo: annullare tutte le conquiste suddette, mettendo in competizione i poveri di un sistema con quelli ancora più poveri di fuori. Guardatevi attorno. Non si tratta di essere razzisti contro gli est europei o i cinesi, si tratta di capire che approfittando del fatto che alla maggioranza di noi pare (giustamente) brutto essere razzisti hanno di fatto man mano ristretto l'accesso a tutta una serie di attività e professioni a chi non fosse disposto a lavorare la domenica, senza ferie e quasi, senza diritti, senza sicurezza, senza orario, eccetera. E' già così, è acquisito, lo consideriamo normale, anche perché ci fa comodo trovare sempre aperti i centri commerciali o comprare tutto a pochi euro dal cinese fino a tardi. Ma i nostri ragazzi che vogliono lavorare hanno già abbassato le loro pretese a quel livello, e spesso non basta. Ora, i vertici del FMI lo hanno già dichiarato apertamente molte volte: loro, che si muovono anzi esistono proprio in questo quadro teorico di "sistema unico mondiale", con i duecento euro al mese in più che avrebbero demotivato un gilet giallo alla lotta possono disinnescare duecento africani, o venti sudamericani. Da quel punto di vista, le nostre pretese non hanno senso. Ma voi ci state? Si, lo so che "siamo tutti uguali" e quindi eccetera eccetera. Quindi avete detto si? Ma lo capite che in questo si c'è anche la rinuncia a tutto quello che avete di più caro anche dal punto di vista intellettuale e valoriale? Chi non ha tempo libero non può elevarsi nemmeno volendo, nemmeno fino a capire che è possibile, elevarsi. Niente libri, cinema, musica, cultura: torneranno, stanno tornando, ad essere roba per ristrette élite. In cambio, perché senza "divertimento" (etimologicamente, "girare la testa dall'altra parte" per non guardare in faccia l'assurdità dell'essere vivi sapendo di dovere morire) l'essere umano impazzisce, strumenti più semplici e accessibili, di massa. Ce lo avete tutti sempre in mano, ce l'ho anch'io. Ce l'hanno tutti in tutto il mondo. Esatto, quello, il telefonino: funziona come l'integralismo religioso, ma fa sentire moderni.
Ecco com'è possibile che un becero razzista abbia successo respingendo barconi. Non ha senso biasimarlo, il suo obiettivo è raccogliere consensi. Bisogna capire perché, dicendo le cose che dice li raccoglie. E il motivo è quello appena detto: mentre subisce il processo di livellamento verso il basso all'interno della scala attualmente raggiunta dal sistema globalizzato, anche se in modo del tutto sordo e inconsapevole, la gente intuisce che i giochini con gli africani hanno come obiettivo un processo più ampio verso un livellamento ancora più in basso. E si schiera sempre di più con chi dice, almeno dice anche se lasciamo perdere come e con quale consapevolezza complessiva, di volerla difendere. Vogliamo davvero fermare Salvini? Fermiamo l'immigrazione, disinnescandone le cause. Ma come?
E rieccoci al reddito di cittadinanza. Il lavoro è un falso problema. L'unica ragione per cui è importante, anzi fondamentale, è la sua funzione identitaria. L'essere umano si definisce, davanti allo specchio, anche tramite il lavoro che fa. Ecco perché molti hanno una seconda attività non remunerativa e faticosa oltre a quella predominante che gli consente di campare. Non si può, non lavorare: si muore. Infatti la cosa più consigliabile per un anziano è continuare a lavorare il più a lungo possibile. Ma la meno è costringerlo a continuare per evitare di morire di fame. Ci state arrivando?
Il punto è che l'unico possibile progresso per l'Occidente e per l'umanità in genere è decidere qui e ora (ad esempio leggendo firmando e divulgando la Lettera ai potenti della Terra di Malvezzi) che chiunque al mondo nascendo deve avere diritto a quanto gli serve per la sussistenza del corpo e quel tanto di tempo libero per potersi dedicare anche alla propria anima. La cifra? E' qui la questione: dipende. La moneta è una convenzione. Quella in circolazione in un dato sistema deve essere la quantità giusta, succedono guai sia se è troppa sia se è poca. Perché sia giusta deve essere esercitato un governo corretto della politica economica e monetaria. Ma nessun governo corretto è possibile se il sistema in cui opera è intrinsecamente sbagliato. In teoria questo sistema si chiama "area monetaria", se è ben scalata è "ottimale". L'Europa non lo è, il mondo meno che meno. Ma il capitalismo ha imposto la libera circolazione dei capitali e delle merci in tutto il mondo e ciò impone, si può dire "naturalmente", che ciò valga anche per il fattore lavoro. E in Europa ha imposto addirittura una divisa unica, che necessariamente doveva fare figli e figliastri, favorendo alcuni a danni di altri. Non si può credere sia stato un errore, è gente che ha studiato. E' stato fatto apposta. L'Euro è una guerra commerciale commissionata dai tedeschi a danno dei mediterranei. E vinta grazie ai troppi collaborazionisti tra questi ultimi, sia ben pagati e sistemati che inconsapevoli.
Se dunque la soluzione (che fermerebbe anche le migrazioni...) è un Reddito di Base per tutti gli esseri umani, la precondizione perché si possa studiare questa soluzione è l'immediato ripristino, ad opera della politica, delle giuste barriere in economia, a ridividere il pianeta in aree monetare ottimali, all'interno di ciascuna delle quali ragionare non già di reddito di cittadinanza, ma proprio di calcolare contabilmente la cifra che, in quell'area con quella moneta, deve essere riconosciuta in capo a ciascuno "a gratis". A scomputo, ovviamente di ogni altro istituto assistenziale e previdenziale di base, e anche in quota parte delle retribuzioni da lavoro dipendente. Ad esempio, tu prendi 1500 euro di stipendio? prenderai che so 600 euro di RdB e 900 di stipendio. Le tasse le paghi solo su quest'ultimo. Ma spendendo i 600 chi li incasserà tra tasse indirette e dirette (anche flat, certo) genererà gettito ugualmente, a cascata. In tal modo, tra artifici contabili da un lato e ritorni da effetto moltiplicatore keynesiano dall'altro, persino l'impatto immediato sui bilanci pubblici sarebbe inferiore di quanto si pensi. Ma la cosa è un di più: uno Stato sovrano ha diritto, oltre che dovere (nel nostro caso, di rango costituzionale), di spendere in deficit per assicurare ai propri cittadini la libertà dal bisogno. Si, quella roba di moda negli anni 70, non a caso il periodo in cui abbiamo avuto l'ultima fioritura culturale autentica, di cui peraltro gli ultimi sparuti strascichi sono ancora l'unica scintilla ancora viva con cui ci illudiamo di avere ancora una cultura nostra. Perché è solo se hai il culo parato, che il lavoro diventa una scelta libera, una realizzazione, sennò è schiavitù, anche se te lo ha trovato un navigator.
Come vedete, si può e si deve essere critici verso un istituto come il RdC, ma per le ragioni opposte a quelle con cui vi stanno rintronando la testa (l'etica del lavoro il debito pubblico leuropa eccetera). Ragioni, si noti, che a tutti gli effetti possono definirsi "di sinistra". E che ovviamente, come tutto il resto di ciò che gli competerebbe, sono invece regolarmente dimenticate dalla sinistra. Che invece continua a sostenere impunemente (o quasi, vista la progressiva sparizione elettorale, perché il popolo magari è coglione e ignorante ma d'istinto il culo ogni tanto tenta di pararselo) le ragioni della destra ultracapitalista. Mentre a noi che ci sentiamo ancora di sinistra non resta che difendere l'azione di un governo bizzarro che fa quello che può.

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