mercoledì 15 maggio 2019

SCUSI DOV’È IL FRONTE?

Quando hai individuato il tuo nemico,
qualunque modo di combatterlo vale...
Un carissimo amico da sempre di sinistra-sinistra, che dopo anni di resistenza interiore si era quasi convinto a votare cinquestelle l'anno scorso, poi ritenendosi fortunato di avere avuto un impiccio materiale che glielo ha impedito, perché il moVimento era finito al governo con la becera destra leghista, mi ha chiesto come facevo io, da sempre di sinistra-sinistra come lui, a tollerare questa lunga volata che Di Maio sembra stare tirando a un fascistoide come Salvini, e che si traduce in sondaggi che fino a ieri vedevano in forte crescita il secondo a danno del primo. Lì per lì non ho trovato di meglio che rispondergli che era colpa sua, che alla fine non lo ha votato nonostante se ne fosse capacitato, e di tutti quelli di sinistra-sinistra che non avevano neanche raggiunto quest'ultimo stadio di consapevolezza ed avevano finito per sprecare il loro voto in uno dei rivoli a sinistra del PD (gli elettori di quest'ultimo non li considero nemmeno più esseri dotati di raziocinio, a meno che non abbiano interesse diretto all'affermazione delle politiche di destra capitalistica che il PD propugna), se il moVimento non aveva raggiunto percentuali in grado di farlo governare non dico da solo (con questa oscena legge elettorale, concepita apposta per depotenziarne il successo, non si poteva) ma almeno con l'appoggio almeno esterno della sinistra antieuropeista, anziché dover accettare la sponda dell'unico che gliela offriva. Ma non ero soddisfatto. La cronaca adesso mi dà occasione di una risposta migliore.
Succede che il caso Siri (qui raccontato da Bertani approfittandone per parlare di energia) dà l'occasione a Di Maio di smettere di portare l'acqua con le orecchie al suo "nemico interno", e subito i sondaggi gli danno ragione, infliggendo a quest'ultimo un meno sei per cento rapidissimo. E che Salvini, per reagire sul nascere alla controtendenza, guidato dal suo istinto politico indiscutibile, anziché rispondere sul tema difendendo l'indifendibile, si sia "buttato" su un argomento che ha tra gli altri il pregio dell'attualità, dichiarando apertamente che il nostro governo non dovrà più badare ad assurdi parametri come il deficit al 3% o la percentuale debito/PIL, almeno fino a quando non avrà ridotto la disoccupazione sotto la soglia fisiologica e psicologica del 5% e di conseguenza rilanciato l'economia. Con Di Maio che prende le distanze, ribadendo fedeltà all'Europa, ecco la risposta al mio amico: non solo quelli come me tollerano l'alleanza con Salvini fino a che il governo mantenga la discontinuità con le politiche dei precedenti, ma non esiteranno, laddove l'ineffabile Giggino completi la sua traghettata dei grillini verso sponde più quiete lasciando solo la Lega sul fronte antiUE, a passare direttamente a votare quest'ultima. E qualora anche questa passasse al nemico, o si dimostrasse essere stata sempre dalla sua parte, a votare per chiunque decida di presidiare quel fronte, fosse anche Attila l'Unno o Vlad l'Impalatore. E ora passiamo alla spiega.
Il fascismo, lo ricordo a beneficio dei tanti che usano il termine a sproposito, non è "di destra", perché questa espressione allude a una posizione nei banchi del Parlamento, e il fascismo una volta acquisito il consenso democratico necessario a prendere il potere (in Italia nemmeno poi tanto, servì la complicità dei Savoia, ma in Germania nettamente) il Parlamento lo esautorò. Il consenso lo prese perché prometteva al popolo la soluzione di problemi reali causati da altri, sul piano economico. Ma lo usò per, mentre elargiva al popolo stesso quanto serviva a tenerlo buono (casa lavoro infrastrutture, si, ma anche imprese coloniali e guerre), portare avanti gli interessi del suo mandante, il grande patronato capitalista. Ora, secondo voi, dov'è che abbiamo un Parlamento senza poteri e un Governo non eletto che mentre tiene buoni i popoli sbandierando valori democratici e di pace di fatto porta avanti gli interessi dei suoi mandanti ordocapitalisti? Esatto, nell'Unione Europea. Che al momento è esattamente la cosa più vicina al fascismo si possa trovare in giro, se proprio si ha bisogno di evocarlo e appiccicarlo su qualcosa.
Ora, se a studiare una qualunque guerra a distanza di spazio e tempo, seduti comodamente alla propria scrivania, è comunque difficile attribuire di qua o di la con nettezza torti e ragioni, a meno di non partire da un punto di vista preciso e quindi essere dotati di "pregiudizio" ideologico, figurarsi se quella guerra la stai vivendo. In questo caso, è un attimo trovarsi "dalla parte sbagliata" (cit.), e finire per spendersi per l'Errore, per il proprio stesso Nemico naturale, non dico nonostante, dico proprio per via della propria onestà e consequenzialità. Dopo il 1943, il Paese fu dilaniato anche per questa ragione, che andò a replicare nelle anime e tra le anime quella linea Gotica che oggettivamente marcava il confine tra due territori occupati da nemici diversi. Che l'impero del Male fosse il nazifascismo non era affatto così chiaro visto da vicino, e man mano che si chiarì fu dovere di chi lo capì spiegarlo a chi non lo capiva e se continuava a non capirlo combatterlo. Altra questione è che il Male risiede ovunque e presto ce ne saremmo accorti (tra l'altro, ai massimi livelli i capitalisti di entrambi i fronti erano in affari tra loro, esattamente come oggi: le guerre si fanno contro i popoli, non tra i popoli), allora c'era un Nemico da fermare. Anche a costo di allearsi con chi, una volta ristabilita la democrazia, avresti ripreso a combattere. Ecco il punto.
Neanche oggi, che il Nemico, o se preferite il Fascismo, è l'Unione europea (vedi sopra), si può perdere tempo a filosofare su quali compagni d'arme ti ritrovi. Ti dividerai domani, oggi si fa fronte comune. Anzi, se è la tua parte, che tradisce, si abbandona pure quella e si resta con chi combatte il Nemico. L'UE non è che uno strumento di asservimento dei popoli da parte delle élite (se n'è accorto persino il Financial Times), l'Euro un'arma letale che ha consentito a queste ultime, essenzialmente mitteleuropee (ma con membri, e collaborazionisti ben retribuiti, anche da noi), di combattere e vincere una guerra commerciale ai nostri danni, distruggendo il nostro tessuto industriale e costringendoci a una ingentissima deflazione salariale, tramite anche uno shock occupazionale. Se l'abbiamo già persa irrimediabilmente non si sa, ma ci resta il diritto di odiare finché campiamo il nemico che ci ha sconfitto e ancora di più i finti amici che lo hanno aiutato. Ma fino a che abbiamo l'impressione che ancora possiamo fare qualcosa, abbiamo il sacrosanto dovere verso noi stessi e i nostri figli di continuare a combattere, nei modi che ci capita di avere. Tra pochi giorni ci sono le elezioni europee. Si elegge un organo che non conta niente, l'abbiamo già detto. Ma intanto riempiamolo di "sovranisti" di tutte le specie, vediamo se arriva il messaggio. Poi si vedrà. E passiamo parola, che i sondaggi lo sappiamo tutti che fine fanno quando il 20% di indecisi alla fine si decide tutto da una parte: non solo può succedere, ma da qualche anno pare la regola...
Vi lascio con gli approfondimenti per i pochi volenterosi che sono arrivati fin qui, e ancora non gli basta. Sono tanti, ma erano giorni che mi ronzava in testa questo post e intanto mi documentavo leggendo qua e là, abbiate pazienza.

  • Carraro, ovvero i tedeschi lo capiscono benissimo, cosa è successo, e ci satireggiano pure sopra.
  • Pamio, ovvero come Soros e soci ci hanno fregato anche con le petizioni on-line.
  • Lameduck, ovvero come la nostra rovina abbia una data di inizio: il 1992.
  • Grimaldi, ovvero come Facebook ha chiuso dall'oggi al domani una serie di pagine filogovernative, o comunque fuori dal coro della narrazione dell'establishment.
  • Della Luna, ovvero come può succedere che alla fine (dismesso il loro teatrino) Di Maio e Salvini, facendolo apposta o meno, ci libereranno dall'Euro.
  • Magaldi, ovvero come se davvero osano spingere i gialloverdi arrivano al 70%.
  • Blondet, ovvero come sennò invece ci stanno già preparando il governo Draghi, a darci il colpo di grazia.
  • Rampini, ovvero come la sinistra ha tradito gli italiani.
  • Becchi, ovvero le balle che ci raccontano su moneta, debito, export e produttività.
  • Grazzini, ovvero anche il FT ormai auspica una moneta parallela per l'Italia (tipo questa proposta da Ytali, mentre il governo pare essersene scordato - NdR).
  • Becchi e Zibordi, ovvero come il caso Giappone dimostra che quella che ci raccontano sul debito pubblico è una favola.
  • Bifarini, ovvero: 1) come il neoliberismo prima di attaccare l'Europa con la spirale del debito ha distrutto l'Africa (e quindi sia tra l'altro alla base delle migrazioni) - 2) la verità sulla spirale del debito italiano.
  • Salerno Aletta su Teleborsa, ovvero cosa bisognerebbe fare per salvare l'Europa (e non è possibile proporre se prima non si è stravinto le europee - NdR).
  • Bregman, ovvero reddito di base universale e drastica riduzione dell'orario di lavoro, le nuove utopie per cui combattere.

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