martedì 16 luglio 2019

SSSSSIRE!

La carta SIRE: su Monetapositiva cos'è e come funziona...
Uno dei cartoni preferiti della mia infanzia era "Re Artù e i cavalieri della tavola quadrata", chi tra voi ha superato la cinquantina dovrebbe ricordarselo o sennò basta il filmato in coda al post o già l'evocazione del Lancillotto allampanato che rivolgendosi ad Artù dice "Sssire!" facendo fischiare la esse.
Me lo rammento tutte le volte che leggo quelli di Moneta positiva, che giustamente hanno scelto l'acronimo SIRE per la moneta parallela che dovrebbe risollevarci, sicuramente azzecandoci più che col nomignolo minibot, perché la parola evoca il concetto di sovranità e non quello di debito.
Il corto circuito mentale è completo se si pensa come la saga di King Arthur deve la sua immensa fortuna letteraria e cinematografica al fatto di porsi come cerniera mitologica (sia pur con agganci storici verosimili) tra gli ultimi afflati di Impero Romano (rivedere L'ultima legione, please) e gli embrioni di governo unitario della Britannia, metafora dell'Europa moderna.
Ora che dicono che bisogna fare la rivoluzione, e che il centro di questa non può che essere la riappropriazione da parte dello Stato nazionale di quella sovranità monetaria che a dispetto della vulgata in realtà non ha mai perso, e della piena sovranità in materia di politica economica e finanziaria ad essa conseguente, viene quasi da iscriversi al loro costruendo partito politico, anche se già dal nome (PSAI, Partito che Serve All'Italia) si nota da un lato una riserva di autoironia che svela la consapevolezza della difficoltà dell'impresa di riuscire poi a renderlo rilevante (un'impresa che solo a Grillo poteva riuscire, ma magari si può chiedere un parere a Fassino...) e dall'altro un riferimento (che non si capisce se sia un lapsus o sia volutamente malcelato) a una sigla storica da cui si differenzia solo grazie all'inusuale maiuscola alla preposizione articolata.
Giochi lessicali a parte, se capiamo che senza la sovranità dello Stato non può esistere democrazia, allora possiamo utilizzarla a mo di bussola per riscrivere la storia degli ultimi decenni, e ad esempio capire che il PSI craxiano tra i tanti ladrocini fu uno degli ultimi a tentare un'azione politica sovrana, e quindi forse che fu fatto fuori per impedirgli più di perseguire quest'ultima che di commettere i primi, tanto è vero che chi lo rimpiazzò si distinse per continue cessioni dell'una senza mai smettere con gli altri. Una seria lotta alla corruzione in Italia, in altri termini, non è stata mai fatta, né prima né dopo quella tangentopoli che magari allora fu solo teatro se non peggio, e forse è perché gli italiani alla fin fine la corruzione la condividono (ed anche in tal caso, è in qualche modo democratico, come fu quando votarono in massa Berlusconi a cadavere della Prima Repubblica ancora caldo) ma forse anche perché capiscono che magari senza riportare la corruzione a livelli fisiologici ogni politica economica fiscale e finanziaria è più difficile, mentre invece senza sovranità è del tutto impossibile. Se questo fosse vero, spiegherebbe ad esempio il successo relativo della Lega sui Cinquestelle in questo anno e rotti di governo. A meno che non preferiate credere che siamo un popolo di razzisti che aumenta i consensi a Salvini in ragione delle sue uscite xenofobe.
In questa lettura, Craxi, pur con tutte le sue macchie, finirebbe nella stessa linea storica di Mattei, ad attendere Salvini se non la pianta con l'euroscetticismo e caccia via i suoi alfieri che si era messi in casa. Della serie "si può fare tutto tranne quello che incide veramente sui progetti dei veri potenti, altrimenti si muore", almeno politicamente se non serve fisicamente. Citofonare Gheddafi.
Per tutte queste ragioni (riassumibili in due famiglie: perché incide ma incide sempre allo stesso modo quindi si può separare dal ragionamento, e perché chi invece l'ha mischiata lo ha fatto apposta, per indurci a cedere sovranità nell'assunto che noi siamo corrotti e cattivi e quindi è meglio che ci governano dall'esterno, magari le banche dichiarate indipendenti dalla politica - ma di fatto solo ademocratiche, perché invece strumenti del potere politico delle élite contro i cittadini), possiamo mettere da parte ogni ragionamento sulla corruzione, al momento: facciamo che non c'è, e capiamo meglio il resto.
Prendiamo ad esempio la mondezza per strada: perché non la raccolgono porta a porta gratis e veramente differenziata, ovunque? Dice che costa. Embè? quello che costa costa, comprare i camion assumere altri spazzini eccetera, il Comune chiede i soldi allo Stato che li stampa e glieli da, fatto. Il deficit? Ma gli spazzini pagano le tasse, anche chi vende i camion, e anche chi vende le merci che comprano gli spazzini con gli stipendi che prima non avevano, e così via, e alla fine del giro 1000 euro di spesa in deficit avranno originato 4000 euro di maggior PIL, quindi 1000 euro di maggiori entrate fiscali: deficit zero. La potatura di siepi e alberi, uguale. L'asfalto nuovo dovunque, pure. Assumere al comune tutti i disoccupati, anche prima di capire se c'è un lavoro da fargli fare, pure. I fannulloni? Pura retorica di chi aveva messo gli occhi sugli asset pubblici italiani e se li voleva fregare. Per uno Stato moderno, meglio fannulloni stipendiati che disoccupati morti di fame, perché i primi spendono e non solo non allungano le file dei secondi, ma facendo girare l'economia le accorciano. Questo non significa che si debbano tollerale i fannulloni: ma organizzare le cose in modo che lavorino, e controllare che lo facciano, è un conto, svuotare la PA (al punto che oggi quasi non vi si trova un under50, specie al centro-sud) prendendoli a scusa è un altro.
Quindi si, occorre una rivoluzione. Dopo 30 anni di privatizzazioni e "vincolo esterno", occorre il coraggio di dire che la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro, per cui tutti gli italiani debbono averne uno, costi quello che costi, ammesso che poi come abbiamo visto fatti bene i conti costi qualcosa (anzi, il volano keynesiano fa si che non è che devi tutti assumerli, bastano un po', e poi i soldi girano e chi vuole lavora e non te lo chiede nemmeno più il posto fisso, com'era nel nordest negli anni 80/90). Tra l'altro, ci sono un sacco di servizi che non vengono svolti per non poter assumere personale, anche senza citare i beni culturali e ambientali che in Italia da soli dovrebbero attrarre e occupare milioni di persone. C'è il recupero del territorio. Il trasporto pubblico locale e quello regionale e interregionale, con linee e stazioni da riaprire, a centinaia, e si, anche in perdita. Eccetera.
La UE? solo riscrivendo i trattati in modo da rendere possibile tutto ciò, può continuare ad esistere, in quel rapporto di sussidiarietà che ne fece la fortuna ai suoi albori. Se poi si volesse trasformare la BCE in prestatore di ultima istanza di ogni Stato membro, si potrebbe mantenere persino l'Euro. Ma la vedo difficile, che i tedeschi accettino di rinunciare alla posizione di privilegio che gli ha consentito di distruggerci commercialmente, per tenere insieme una baracca da cui non avrebbero più nulla da guadagnare. Quindi le alternative al pieno recupero della sovranità nazionale, di cui il SIRE non è che il primo passo, sono così improbabili da esigere di prepararsi allo scenario sempre più probabile di implosione dell'eurozona se non della UE stessa. Se non vuole fallire, questo governo deve essere pronto a tutto, e iniziare riunendo attorno a un tavolo, di quale forma non importa, tutte le migliori menti del Paese capaci di immaginare un futuro diverso da quello di schiavitù e povertà scritto per noi dai traditori della patria. Magari di nascosto, per fregare i signori dello spread, e iniziando davvero a prendere in mano tutte le leve del mainstream che si può, senza scrupoli, che gli altri non ne hanno mai avuti, non ne hanno e non ne avranno se torneranno al potere.

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