martedì 9 febbraio 2010

I NUMERI DELLA PAURA

La paura fa novanta, dice la smorfia, ma ad instillare questo sentimento è l'informazione ufficiale che dà i numeri. Come dimostra questo commento su Micromega, le statistiche ufficiali Istat dicono esattamente l'opposto di quello che emerge seguendo la stampa quotidiana specie televisiva: gli immigrati sono in proporzione molto più onesti di noi, esattamente l'opposto di quanto sostengono il micatantogrande capo e i suoi scagnozzi.
Non solo, Rosarno recentemente e Castel Volturno qualche tempo fa hanno dimostrato che se ha una speranza, questo Paese, è in questa gente così povera da non avere nulla da perdere, così giovane da non avere metabolizzato l'acquiescenza al potere, e quindi per entrambi i fattori capace di ribellarsi a ndangheta e camorra come noi nativi non siamo capaci più. Lo dice anche uno scrittore molto famoso e molto ricco, che non nomino perchè non ha certo bisogno di pubblicità in genere - figurarsi di una finestrella come questa, e perchè avrà secondo me piena credibilità solo quando cambierà editore.
In statistica esiste una cosa chiamata "falsa correlazione". Talvolta vi si incappa per errore, talatra per pigrizia, talaltra ancora per malafede. Faccio un esempio: dai miei dati risulta che le donne siano assenti dal servizio molto più degli uomini. Se correlo i dati a questo livello, posso dedurre che siano lavoratrici peggiori. Se ho intenti sessisti, lo faccio senz'altro e vado a dirlo in giro perchè mi fa comodo. Altrettanto può capitarmi se non so, o non mi va, incrociare meglio i dati. Viceversa, se ho tempo e voglia di farlo vado a togliere le assenza per maternità. La correlazione per sesso non è più significativa, e se lo è ancora e vado a togliere i giorni di assenza per malattia dei figli sparisce del tutto. Laddove invece la correlazione vera era appunto tra chi aveva figli piccoli e chi no.
Secondo questo schema, esiste un modo non certo facile ma sicuramente corretto, di trovare dove e perchè si rifugiano i cosiddetti fannulloni, anzichè demagogicamente denunciare tutta una categoria che negli ultimi lustri ha spesso rivoluzionato il proprio modus operandi - talvolta con risultati eccezionali specie riguardo ai mezzi - come il pubblico impiego. E sarebbe l'unico modo in grado di trovare poi contromisure realmente efficaci, non come la pletora di provvedimenti contraddittori sulle visite fiscali che ha solo elevato la spesa complessiva.
Tornando agli immigrati, a me è parso sempre evidente che la correlazione apparente è quella con la nazionalità che tanto è cara alla stampa di regime (Romeno aggredisce ragazza, è il titolo, mentre quando l'aggressore è italiano la sua nazionalità emerge con calma, e magari è un bravo ragazzo ed è lei che se la è cercata), mentre quella reale è tra condizioni economiche disagiate e tendenza a finire per bisogno ad "arrangiarsi" in quella zona al confine con la microcriminalità in cui non a caso proprio gli italiani nel mondo hanno fatto tanta letteratura. In più, ora dai dati Istat emerge che di fronte al drammatico aumento dell'immigrazione in genere e clandestina in particolare, la delinquenza non solo non è aumentata allo stesso tasso, ma è addirittura in controtendenza. Solo prendendo in esame la sola clandestinità emerge un dato diverso, che quindi è spiegato da quella, e va letto capovolgendo la logica imperante: se io faccio una legge razzista che costringe la gente disperata in cerca di lavoro a rivolgersi ai soli che pagando carissimo e facendoti rischiare la pelle ti danno una speranza, cioè la criminalità organizzata, la induco sia alla clandestinità che ad entrare in contatto con la delinquenza, e poi a restare in quel sottobosco di illegalità dove se vuoi guadagnare qualcosa è sempre a una qualche mafia che devi rivolgerti. Se tutto il flusso di immigrazione fosse governato alla luce del sole, e magari ci fosse una politica del lavoro e delle abitazioni tale che nessuno ne resti fuori, nè italiano nè immigrato, non solo verificheremmo che nessun popolo è più delinquente di un altro, ma il melting pot che ne deriverebbe in condizioni di legalità darebbe un bel colpo alle mafie varie.
Nessuna età dell'oro, nessuna illusione: solo la presa di coscienza che le politiche attuali sono la causa e non la cura dei problemi che lamentiamo.

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