ragazzone che corre per gioia, e non uno qualsiasi dei ragionieri mestieranti antipatici che vincono di calcolo e senza sorridere mai? Un pensiero ingiusto che subito si reprime, ma non siamo ipocriti ti viene: quanti di voi hanno pensato perchè Gilles Villeneuve e non uno Jody Sheckter o un Keke Rosberg, per dire due che non vi hanno fatto niente ma hanno vinto i mondiali il primo a forza di piazzamenti il secondo grazie agli incidenti altrui?
Marco come Gilles non aveva ancora vinto in proporzione al talento, ma aveva un seguito di tifosi che travalicava i suoi risultati sportivi, perché amava correre per correre - e questo lo portava a fare cavolate e non essere amato dai colleghi. Però non è stato per una delle sue bravate che ci è rimasto: una scivolata così poteva toccare a tutti, tutti ne hanno fatta almeno una, se non ti si sfila il casco e non ti passano sopra due moto slitti un po' ti rialzi e cerchi la moto per cercare di ripartire se no ti togli il casco imprecando e via, pensi alla prossima gara. Pura sfiga, dunque, anche se c'è chi ha fatto notare l'inadeguatezza dei soccorsi: se ti passa una ruota sul collo non c'è niente da fare - vidi in diretta l'incidente di Uncini nell'83 ma lui fu preso in testa e il corpo roteò su stesso, spettacolare ma l'energia dell'impatto in buona parte torna cinetica.
Forse perché in questi casi mi capita sempre una specie di vertigine empatica, e mi chiedo cosa cavolo si possa provare in quei momenti, Sic (in enigmistica fino ad oggi "proprio così", per via del termine latino recentemente abusato per singolare coincidenza dal premier in morte di un suo amico tradito, forse da oggi "il soprannome di Marco Simoncelli") che scivola smadonna perchè siamo ancora al secondo giro e già tocca rimandare ancora l'appuntamento con la vittoria, poi sente sfilarsi il casco, poi... Poi cosa? Insomma forse per questo motivo, mi è subito entrata in testa una canzone, e non riesco a togliermela, aiutatemi. Oppure magari sentitela anche voi, che è ipnotica e magnifica, recita la morte in soggettiva e anche se in un contesto bellico mi pare si adatti. Si chiama Memorie di una testa tagliata; ciao Sic, hai visto che avevi ragione, che la vita era tutta un gioco?
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