Se c'è una cifra stilistica dell'italianità, infatti, questa è purtroppo da rintracciare nella cattolicissima deresponsabilizzazione. Siamo bimbi che pretendiamo di risolvere tutto con una confessione e due paternoster, per cui "futti futti chi Diu pirduna a tutti", e poi giù barare anche a solitario altro che imprenditoria responsabile, giù arraffare il massimo che la propria posizione consente, dal contributo agricolo UE per un fondo mai coltivato a cinque legislature in Parlamento col proprio partito che si pappa i rimborsi elettorali passando per la pensione di invalidità fasulla o la raccomandazione al concorso. E se ci beccano paghi papà, quel padre autoritario e benevolo la cui ricerca è l'unico obiettivo dell'esercizio democratico da parte delle italiche genti. Chi non condivide l'impostazione è talmente minoritario che alla fine gli conviene stare alla finestra e sperare che stavolta i suoi compatrioti scelgano un padre meno sciagurato, fare il tifo per Grillo piuttosto che assistere al quarto ritorno del berlusca.
Breve e sommario ripassino storico. L'ascesa mussoliniana è spinta da un buon consenso elettorale, per quanto non maggioritario e "aiutato" molto dall'insipienza del restante quadro politico e dalla vile doppiezza del capo dello Stato (non vi ricorda niente, tutto ciò?), consenso che presto sarebbe diventato quasi totale a elezioni a quel punto ovviamente superflue, e rimasto tale anche quando il Capo ti stava trascinando nella Tragedia, salvo poi un voltafaccia generale alla comparsa di un Capo migliore e vincente, che per trent'anni e passa ci avrebbe garantito "sigarette e caramelle": o pensate che il boom economico e il drammatico miglioramento delle condizioni di vita sperimentato nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale lo avremmo avuto anche senza i soldi americani? Finite le ragioni che spingevano il nuovo papà a sganciare, in altre parole scomparso il pericolo sovietico, era inevitabile arrivare nel giro di pochi anni sull'orlo della bancarotta: o vogliamo chiamare diversamente la situazione del 1991? Fu allora che poté farsi sentire anche chi tra gli italiani aveva raggiunto l'età adulta, proponendo un nuovo contratto sociale, ma anche per quei brevi periodi in cui questi soggetti sono stati seguiti, è stato in funzione della loro immagine paterna da parte di un popolo che si rifiutava di crescere; ciò vale per Di Pietro e i giudici di Mani pulite come per Ciampi e Prodi e ora Monti: anche se non vorrebbero, sempre padri sono, che ti bastonano e/o ti guidano per la mano. E in quanto tali sempre repentinamente abbandonabili in favore di una figura paterna meno bonaria e autoritaria ma più divertente e soprattutto che ti promette che non pagherai per le tue colpe (e chissenefrega, allora, se dicono che sta con la mafia...), nel Paese dei balocchi che lui ha in mente e i comunisti brutti e cattivi non gli lasciano edificare.Il raccontino è finito, i dettagli ce li metta ciascuno di voi con la propria memoria: fanno tre volte, con la prossima forse quattro, che gli italiani si rivolgono a un piazzista da quattro soldi pur di non diventare adulti, e il guaio è che man mano la situazione, grazie proprio a quel piazzista e alla compagnia di incapaci furfanti mafiosi e puttane di cui si circonda, è arrivata al punto che neanche diventare vecchi basta più, bisogna direttamente morire, e quindi stavolta saremmo anche giustificati a preferire un buffone alla morte, ecco perché forse davvero non ci resta che puntare su un altro buffone. Di sicuro non si capisce perché, a questo punto, i tedeschi dovrebbero aiutarci, o chiunque al mondo comprare i nostri titoli di Stato: mettetevi nei loro panni, fingete di essere un agenzia di rating, e vedrete che non si può non giudicarci male (ma perché, voi li comprereste dei titoli emessi dalla Regione Sicilia?).
Insomma, non c'è soluzione:
- l'Europa politica non si farà e se si farà noi saremo il Sud, maltrattati come e peggio di come è stato il nostro meridione per l'Italia unita, con solo differenze di modalità nella depredazione del tesoro: allora manu militari trasportato dalla ricca Napoli all'indebitata Torino, oggi prelevato a rate nello stillicidio delle privatizzazioni degli ultimi decenni di cui quelle annunciate da Grilli non sono che il raschiamento della pentola, l'Eni l'ultimo pezzetto di ciccia;
- dall'Euro non si esce se non si è disposti a fallire, attraversare decenni di povertà, e difendere il protezionismo con le armi;
- questo Euro è solo una parte di un disegno politico-economico internazionale chiamato globalizzazione, che solo i più avveduti identificarono già alla nascita secondo le teorie degli economisti classici come una gigantesca unificazione dei mercati di merci capitale e lavoro, mentre la quasi totalità di osservatori miopi e ignoranti pensava davvero si potessero unificare i primi due proteggendo il terzo; in altri termini, l'obiettivo è una classe lavoratrice mondiale sotto il livello di sussistenza, una classe media piccolissima quanto necessariamente servile, e un numero ristrettissimo di ricconi al mondo che puntano così a salvarsi il culo all'arrivo (il se è certo, solo il quando ancora no) della catastrofe ambientale/energetica prossima ventura.
Ci rivediamo qui, ammesso che si possa ancora fare, a commentare questa ennesima profezia azzeccata del vostro devoto blogger. Purtroppo.
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