Guardate che meraviglia, i ficus benjamin del lungomare Falcomatà... |
Quest'ultima canzone vanta forse un record di versioni (sono decine, davvero: da Roy Paci a Carmen Consoli, da Cristicchi al Muro del canto, da Venuti a Rosa Balistreri, dalla Nannini a Voltarelli, da Eugenio Bennato a Mimmo Cavallaro - altra bandiera della musica popolare calabrese), ma forse solo Margherita Hack che agitava il bastone sul palco ad accompagnare la struggente interpretazione di Ginevra Di Marco riusciva a eguagliare Mimmo e la sua stampella nella capacità di sottolineare il messaggio rivoluzionario di questo canto pagano mascherato da religioso (come per quasi tutte le sagre e feste popolari meridionali): è inutile e molesto che continui a lamentarti, se non agisci nessuno lo farà per te. Con la credibilità di uno che non fa solamente chiacchiere.
Di qui a rammentare che purtroppo nel nostro Paese il coraggio, anche solo di uscire dagli schemi, e la consequenzialità sono merce rara, prevalendo invece la fascinazione e l'opportunismo, il passo è breve. E viene voglia di parlare di Grecia, Spagna, euro/noeuro, eccetera. Ma questo magari domani, oggi ci ascoltiamo Mimmo cantare...
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