giovedì 5 febbraio 2015

MA CHE TI LAMENTI?

Guardate che meraviglia, i ficus benjamin del lungomare Falcomatà...
Qualche giorno fa è scomparso un artista che forse sta a Reggio Calabria come Pino Daniele a Napoli, nella sostanza intima se non nella eco massmediologica, anche se per la commistione tra tradizione e innovazione ricorda più Eugenio Bennato. Mimmo Martino era già nella presenza scenica un ficus di quelli della Via Marina, solido e imponente a dispetto dei guai fisici, e con radici così, larghe grosse e insofferenti ai confini. Anche per questo si poteva permettere indifferentemente di cantare gli standard calabresi e riggitani, ma anche pezzi nuovi e modernissimi scritti in quel solco, e adattamenti di classici "cugini" come Amara terra mia di Modugno o Malarazza (che lo stesso Mimmo pugliese per primo ripescò dalla tradizione siciliana) che diventano nella discografia dei Mattanza rispettivamente Nebbia a la valle e Un servu e un Cristu (che trovate in fondo al post).
Quest'ultima canzone vanta forse un record di versioni (sono decine, davvero: da Roy Paci a Carmen Consoli, da Cristicchi al Muro del canto, da Venuti a Rosa Balistreri, dalla Nannini a Voltarelli, da Eugenio Bennato a Mimmo Cavallaro - altra bandiera della musica popolare calabrese), ma forse solo Margherita Hack che agitava il bastone sul palco ad accompagnare la struggente interpretazione di Ginevra Di Marco riusciva a eguagliare Mimmo e la sua stampella nella capacità di sottolineare il messaggio rivoluzionario di questo canto pagano mascherato da religioso (come per quasi tutte le sagre e feste popolari meridionali): è inutile e molesto che continui a lamentarti, se non agisci nessuno lo farà per te. Con la credibilità di uno che non fa solamente chiacchiere.
Di qui a rammentare che purtroppo nel nostro Paese il coraggio, anche solo di uscire dagli schemi, e la consequenzialità sono merce rara, prevalendo invece la fascinazione e l'opportunismo, il passo è breve. E viene voglia di parlare di Grecia, Spagna, euro/noeuro, eccetera. Ma questo magari domani, oggi ci ascoltiamo Mimmo cantare...

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