E' Milano dopo il passaggio dei black bloc o Roma dopo il derby? |
Mi spiego meglio.
Ogni domenica o quasi ci sono ben più di trecento deficienti più o meno mascherati che vandalizzano una qualche città col pretesto di una partita di calcio. Anche qui le anime belle alzano i metaforici scudi e condannano giustamente i reprobi, ma subito dopo o anche contemporaneamente ci tengono a distinguere, a precisare che questi non sono i veri tifosi anzi magari a sospettare che non lo siano affatto, e certamente se è il caso di condannare fermamente i singoli idioti non è certo quello di prendersela con tutto il calcio in generale magari fermando i campionati. Come ad esempio chi vi scrive ebbe, tra i pochissimi, il coraggio di chiedere pubblicamente proprio mentre l'Italia vinceva i mondiali del 2006, rammaricandosi del fatto che quel successo sportivo avrebbe sicuramente fatto perdere l'occasione per un repulisti generale, di un ex sport rovinato dagli ultrà dalle scommesse dai politici e dalle mafie. Quando invece la cosa succede fuori dal calcio, i pochi deficienti, tramite la qui ritenuta sacrosanta estensione a tutti gli antagonisti, diventano il pretesto per giustificare ognuna delle schifezze contro cui questi hanno scelto il modo sbagliato di combattere.
Quindi, schematizzando: gli ultras sono da esecrare ma il calcio è un'altra cosa, invece i black bloc sono da esecrare e con essi tutti i no-global no-TAV e oggi no-Expo. Giusto, amici miei del "si-expo perchè no-black-bloc", è questa la vostra logica?
Ma questa dei due pesi e due misure della logica delle anime belle è solo la mezza messa, ed è l'altra mezza la meglio.
Il concetto stesso di "esposizione universale" nasce con la rivoluzione industriale, e ogni edizione è stata assieme la vetrina dello stato dell'arte del capitalismo in una delle sue frontiere più avanzate e un'occasione di lancio o rilancio per quella frontiera; questa di Milano è la prima expo della storia organizzata da un Paese in palese e forte deindustrializzazione con nessuna possibilità di ripresa. L'unica ragione per cui è stata voluta è che costituiva l'ennesima occasione per creare margini per guadagni non esattamente legali, come si vede sia nella cronaca giudiziaria che sapendo leggere tra le righe del coro mediatico della cronaca dell'evento stesso: il claim "nutrire il pianeta" segue la regola d'oro pubblicitaria del cavalcare il difetto per nasconderlo, come per quell'acqua durissima che si vende per leggera giocando (con una simpatica particella) sul fatto che ha poco sodio. Infatti, qui abbiamo schierati tutti i big dell'industria alimentare mondiale, dalle multinazionali responsabili primarie dell'affamamento di interi continenti (e quindi alla fin fine delle migrazioni) al boss italiano del "ti vendo la qualità a poco sfruttando i dipendenti", peraltro amico del premier quindi intoccabile, passando per i giganti dell'acqua che non hanno ancora digerito il referendum di un paio d'anni fa e non avranno pace finchè non ne bypasseranno gli esiti accaparrandosi la gestione dell'acqua pubblica. Il tutto in uno scenario di cartapesta raffazzonato e carissimo (17 miliardi, ci si potrebbe pagare un anno di reddito di cittadinanza...) anche senza tangenti, figuriamoci con, indovinate a spese di chi.
Ora io posso anche capire che una persona di mezza età, col culo al caldo di un lavoro fisso e ben retribuito grazie al fatto che i suoi padri e i suoi nonni hanno sputato sangue per fargli trovare il mondo come lo ha trovato, trovi persino simpatico Renzi o comunque creda davvero che una ripresa economica in queste condizioni di sudditanza monetaria sia possibile per l'Italia e anzi potrebbe avvenire grazie all'Expo. Ma non posso capire che i suoi figli, a cui la sua generazione sta lasciando un mondo dove trovare un lavoro che ti dia un orizzonte minimo per programmarti un qualche futuro è quasi impossibile, la pensino allo stesso modo, a meno che appunto lui sia tra i pochi così messi bene da consentire loro di costituire la rara eccezione che conferma la regola.
Per cui io adesso ripeto: vi stupisce? Vi stupisce che in un'intera generazione, milioni di individui, a cui abbiamo rubato il futuro, ci siano alcune centinaia di persone incapaci di incanalare la propria frustrazione in un modo diverso dal vandalismo? Ebbene, a me non stupisce. Anzi, il contrario: sono molto stupito che gli incazzati al punto da agire sconsideratamente non siano milioni veri, la maggioranza assoluta dei venti/trentenni, altro che centinaia presunti.
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