sabato 25 giugno 2016

YOU CAN LEAVE...

Non ce la ricordavamo quasi più, la differenza tra un popolo e un gregge
E adesso può davvero cambiare tutto.
Per loro fortuna, ma anche di tutti gli altri cittadini europei, gli inglesi si sono dimostrati molto meno boccaloni di noi, che ogni volta che abbiamo avuto una qualche possibilità di cambiare il corso della storia è bastato qualche attentato speso bene per spingerci a rifugiarci sotto le gonne della conservazione, e invece più simili agli spagnoli, che agli attentati terroristici alla vigilia delle elezioni 2004 risposero ribaltando i sondaggi favorevoli Aznar mandandolo a casa.
Come la giri la giri, la brexit è una cosa buona. Lo è per gli inglesi, anche per quelli che hanno votato Remain e ora gli rode, perché presto potrebbero apprezzare cosa vuol dire poter avere una propria politica economica e monetaria (e dire che erano fuori dell'area-Euro, quindi i vincoli da questo punto di vista erano già relativi, seppure non nulli) come leva democratica, raggiungendo risultati che dentro l'UE si sognavano. E lo è per tutti gli altri, sia per chi da un lato mal sopportava di avere nell'Unione (e con una serie di eccezioni a favore, sennò manco ci entravano) "gente che guida a sinistra", sia per chi dall'altro lato ha capito che è questa Unione, antidemocratica e illiberale, disegnata apposta per trasformare i Paesi del sud Europa in colonie della Germania e satelliti, e perciò improntata a un credo monetarista stretto (il culto della stabilità, e si fottano i popoli e il loro benessere, comprese le conquiste economico-sociali dei primi decenni dopo la Guerra), è questa Unione ripeto ad essere IL problema. Non l'Europa in quanto tale, ma questa Unione Europea. E se c'è una speranza di emendarla, passa per l'aver affermato coi fatti, visto che di diritto specie per l'eurozona hanno reso la cosa praticamente impossibile (visto la Grecia?), che si può uscirne. Non saremo mai abbastanza grati ai britannici (gente che fino all'altro ieri aveva un impero, a volte uno se lo scorda...) per avercelo mostrato.
Per loro oggi (prima e dopo il voto) gli economisti (scenziati per modo di dire, come dimostrano le barzellette che girano sul loro conto) e tutti quelli che sono riusciti a ingannare complici i politici e i giornalisti, su mandato dei padroni del vapore, preconizzano sciagure bibliche. Ma quando si vedrà che non solo non ci sarà l'invasione delle cavallette, ma se ne arriva qualcuna si può sempre mangiarsela (pare siano gustose e nutrienti...), la strada verso l'uscita sarà bella che asfaltata. E l'Unione Europea, se non vorrà perdere tanti altri pezzi pregiati da dissolversi, dovrà cambiare. E non sto parlando di un futuro remoto. Credetemi, forse il voto del 23 giugno l'ha salvata, l'Europa.

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