martedì 28 giugno 2016

DI DESTRA SARA' LEI!

Daccordo sul superamento storico di certe distinzioni nominate in base al posizionamento nelle assemblee (che peraltro a Roma oggi è quello che è), ma se un caro amico mi dice più o meno "hai visto? ci siamo conosciuti che tu eri di sinistra e io di destra e oggi ci ritroviamo a gioire per la vittoria dello stesso partito!" una vocina dentro mi spinge a puntualizzare. A lui ho risposto che io sono sempre di sinistra, non è colpa mia se i partiti di sinistra si sono spostati. A voi, o meglio a chi ancora mi sopporta, sottopongo una riflessione analitica, che per maggior chiarezza utilizza una tabella:
questione risposta "di sinistra" risposta "di destra"
scuola e istruzione scuola pubblica gratuita e destinataria di massicci investimenti per formazione e retribuzione dei docenti e per le strutture - scuole private a pagamento senza oneri per lo Stato, come da dettato costituzionale finanziamenti pubblici alla scuola privata, di modo che uno possa scegliere dove mandare i propri figli - scuola pubblica su modello manageriale, aperta a finanziamenti privati
cultura leggere libri è figo, come pure andare a teatro o vedere il cinema di qualità al cinema tutta la Gultura è da sfigati, meglio il calcio, la tv (specie i talent show), i filmoni ammericani o quelli per ridere
musica la libera circolazione della musica, finchè c'è stata, ha consentito l'enorme crescita del mercato che ha in pratica creato l'industria musicale, che poi miopamente per difendersi ha strozzato se stessa (leggi: la lotta alla pirateria non è giusta o sbagliata, è stupida) - la musica è un'arte e chi vuole campare d'arte deve sudarsela, peraltro producendo arte cioè aggiungendo il suo quid personale la musica è solo intrattenimento, se è diventata un'industria come tale va difesa (se oggi vengono fuori dai talent solo novità fatte con lo stampino, pazienza, non è che fossero poi tanto originali i cantautori) tanto io comunque la ascolto poco e mentre penso ad altro - la musica colta è un'altra cosa...
mobilità sociale deve essere garantito che chiunque possa scalare la società fino ad assumere la posizione che gli compete secondo le sue qualità, a prescindere delle condizioni economico/sociali della famiglia da cui proviene è ovvio che uno cerchi di passare ai propri figli i privilegi che si è conquistato o a sua volta ha ricevuto, e la società deve difendere questo diritto altrimenti si disincentiverebbe l'iniziativa privata
(inter)nazionalismo siamo tutti appartenenti alla nazione umana, gli Stati/Nazione sono un portato storico per fortuna sul viale del tramonto occorre difendere innanzitutto i valori e le conquiste sociali all'interno del proprio Stato/Nazione, agli altri ci si pensa dopo e nella misura in cu ciò non intacchi questa difesa
migrazioni bisogna accogliere tutti, anche i cd. "migranti economici", e magari rimuovere le ragioni storiche e geopolitiche che innescano le migrazioni - viva il multiculturalismo! bisogna respingere tutti i migranti economici, e accogliere solo i pochi che hanno diritto allo status di rifugiati, salvo la prima accoglienza umanitaria, e anzi manco quella - aiutiamoli a casa loro, e comunque chi viene qui deve rispettare la nostra cultura
religione ogni credo ha pari dignità (anche nessun credo), e nessuno in uno Stato laico dovrebbe essere privilegiato  in modo da averne vantaggi economici e/o influenze sulla legislazione la religione è fondamentale sia per gli individui che per i popoli, per cui lo Stato fa bene a tutelare la nostra e a informare ad essa le sue leggi
guerre e militarismo l'articolo 11 parla chiaro, ogni guerra intrapresa sotto falso nome dal 1991 ad oggi è illegittima, e parlamentari ministri e presidenti che le hanno permesse sarebbero da processare per alto tradimento della costituzione - la produzione e la vendita di armi dovrebbe essere vietata bisogna fare la propria parte nella difesa dei nostri valori cristiani e dell'occidente democratico, costi quel che costi - l'industria bellica è uno dei settori trainanti della nostra economia, e se a chi le cerca le armi non le vendiamo noi le vende qualcun altro
sicurezza non sono disposto a cedere un millimetro delle mie libertà personali in cambio di una maggior sicurezza, trovo peraltro siano solo una ridicola ammuina i controlli in aeroporti stazioni strade lo Stato deve garantire la sicurezza dei cittadini, a costo di militarizzare le strade, impedire concerti e altre riunioni di massa, bloccare Internet, chiudere i campi Rom, eccetera
politica economica e monetaria l'obiettivo è la piena occupazione, o comunque che tutti abbiano di che vivere e magari elevarsi dallo stato di bisogno; gli altri fattori dell'economia, in particolare quelli monetari, devono essere trattati come variabili dipendenti e variare in funzione di questo obiettivo l'obiettivo è la stabilità dei prezzi e il conseguente equilibrio del sistema economico, dal quale prima o poi necessariamente conseguirà una crescita in grado di farci tendere alla piena occupazione, e fino ad allora pazienza per chi non ce la fa, che è stimolato ad industriarsi
politica fiscale la tassazione è progressiva, devono essere favoriti l'adempimento spontaneo e la compliance, la funzione sociale del fisco è di garantire il funzionamento del moltiplicatore keynesiano, per cui bisogna combattere evasione ed elusione la tassazione ottimale è proporzionale, o meglio ancora regressiva, di modo da incentivare la competitività - la funzione sociale del fisco è di reperire le risorse per il welfare, per cui sarebbe meglio lasciare i soldi in tasca alle gente che poi decide se e come provvedere ai propri bisogni sociali
intervento dello Stato nell'economia dato che l'obiettivo è la piena occupazione, lo Stato deve supplire laddove l'iniziativa privata non riesce; inoltre, deve regolare quest'ultima in modo che la sua azione sia orientata nello stesso senso il mercato è in grado di raggiungere sempre una condizione di equilibrio, per cui lo Stato deve assolutamente evitare di intervenire sul mercato, e anche limitare al massimo di mitigarne l'azione con regole
iniziativa privata l'iniziativa economica è libera ma la legge deve garantirne la funzione sociale, consentendo l'arricchimento dell'individuo solo fino alla soglia in cui questo è funzionale all'arricchimento della società occorre liberare l'iniziativa privata da ogni laccio e lacciuolo, solo così può svolgere davvero la propria funzione di volano della crescita, e prima o poi favorire l'arricchimento di tutti, anche quando quello di pochi sembra eccessivo
energia bisogna orientare con aiuti pubblici la ricerca e lo sviluppo in modo da azzerare al più presto possibile l'utilizzo di petrolio e combustibili fossili, favorendo le energie alternative, solare in primis, in ogni modo, comprese auto e micro produzione basta con ste menate sulle energie alternative - di petrolio ce n'è ancora a ufo, dicono che finisce da decenni ma non è vero, e se vogliamo affrancarci subito basta tornare al nucleare, e puntare al carbone pulito e agli inceneritori
trasporti/reti le reti ferroviaria, stradale, telefonica, telematica, postale, idrica, elettrica, eccetera, sono per uno Stato l'equivalente del sistema neurale, sanguigno, linfatico, osseo, tendineo per un corpo umano, pertanto devono essere demaniali (restarlo/tornarci) e poter essere privatizzati solo i servizi che ci scorrono sopra, quando è conveniente che lo siano, pagando un canone allo Stato tutto deve andare sul mercato, le cui forze naturali decideranno quello che deve restare in piedi e dove e come, e quello che no
privatizzazioni bisogna lasciare (o far tornare) allo Stato tutte quelle attività che tendono a soddisfare bisogni della collettività, specie quando non possono per natura essere immediatamente redditizie, e tutte quelle che lasciate all'iniziativa privata finiscono per soddisfare i bisogni di alcuni a scapito di quelli di altri bisogna privatizzare tutto il possibile, anche a costo di lasciare fuori dalla fruizione di servizi chi non può permetterseli, e anche in caso di beni e servizi primari, figurarsi negli altri casi
beni comuni alcuni beni e servizi devono essere tenuti a disposizione di tutti gratis o a prezzo di costo (in primis l'acqua) ogni bene è economico e va messo sul mercato, acqua compresa - resta fuori, per il momento, solo l'aria, ma ci stiamo organizzando
welfare State da quando nasci a quando muori lo Stato deve prendersi cura di te in ogni bisogno fondamentale, devi essere costretto a ricorrere al mercato solo per il voluttuario o l'effimero tutti i servizi sono sul mercato, lo Stato al massimo supplisce con qualcosa di base-base per gli indigenti
forma della Repubblica parlamentare, con legge elettorale che tiri la coperta corta dal lato della rappresentatività, e grande attenzione all'equilibrio dei poteri democratici presidenziale, con legge elettorale che tiri la coperta corta (tanto da strapparla: ecco la portata della truffa Porcellum>Italicum) dal lato della governabilità, con forte sbilancio dei poteri a favore dell'esecutivo

Si tratta chiaramente di uno schema grossolano, che potrebbe e dovrebbe essere ampliato e dettagliato, spiegato meglio e analizzato, ma è già troppo grosso e complicato così, ai nostri fini di oggi, sintetizzabili col romanesco "famo a capisse". Tanto per intenderci, cioè, lo schema serve a dimostrare facilmente, per chi voglia testarsi o testare, la posizione di una persona o di un gruppo di persone, ad esempio un partito o um movimento politico, nel continuum destra/sinistra. Chi voglia giocarci, scoprirà di se che forse non è esattamente dove si aspettava di essere (e magari dirà che è lo schema che è sbagliato), ed avrà contezza del fatto che, se proprio ci si tiene ancora a utilizzare quel continuum, è il movimento 5 stelle a posizionarsi a sinistra per quasi tutte le dimensioni, mentre il PD lo troviamo quasi sempre a destra. La tanto decantata Unione Europea, in questi giorni "minacciata dagli inglesacci vecchi brutti e cattivi" secondo la narrazione del mainstream (francamente ogni giorno meno sopportabile, la Pravda a confronto di qualunque TG di oggi era un modello di imparzialità), risulta un filino più a destra del nazionalsocialismo. Ma più subdola.
Per cui piano con le etichette, amici, sennò vi faccio rispondere da Mario Brega: io sto coi 5stelle non "anche se" ma "proprio perchè"...


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