sabato 22 ottobre 2016

L'ABITO E IL MONACO

E' da tempo in cantiere un (altro) quadro sinottico che traduce in linguaggio comune le bugie di regime, solo che queste crescono a un ritmo superiore alle mie (ridotte) disponibilità del tempo materiale di elaborarle decentemente, e il cantiere è ancora lì, come quello di una tipica Grande Opera. Quando mi imbatto in certi post, magari di persone che stimo e amo, che ripetono senza forse nemmeno accorgersi di farlo i vuoti slogan renziani, che sono l'esatto opposto del maturo e adulto elaborare idee e confrontarle con quelle altrui, mi viene lo sconforto. Stavolta, mi è venuta in testa una scena, derivata dritta dritta dai manuali di scienza della comunicazione. Leggetevela, può esservi utile se magari anche voi tra i vostri amici e conoscenti avete un piddino da salvare, o comunque uno sciagurato che ha intenzione di votare si al referendum del 4 dicembre (sciagurato, si, perché non si rende conto di stare letteralmente rubando il futuro ai propri stessi figli, mettendo  - non esagero! - una pietra tombale su quel sistema che ha dato il suo presente - e prima ancora il suo futuro - a lui...).
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Immaginate di passare di notte in un vicolo buio (avete parcheggiato lontano, è tardi, non avete alternative e siete stanchi), non ci sono macchine e vi tenete al centro della carreggiata. L'unica luce è un vecchio lampione davanti a voi, cosicché le due sagome che vi vengono incontro, camminando una sul marciapiede alla vostra destra una su quello alla vostra sinistra, non riuscite a distinguerle bene finché non sono che a pochi passi. Quando ci riuscite, vedete che uno è un signore non elegante ma casual-chic, giacca di velluto a coste su jeans e scarpe di marca, faccia tranquillizzante, in discreta forma ma non pompato, l'altro uno secco che cammina tanto ingobbito che non distinguendogli il viso non sapete dire se ha 25 o 50 anni, anche perché è vestito stracciato come un vecchio tossicomane ex autonomista  ma anche come uno spacciatore o un giovane picchiatore fascistoide. Prima che possiate avere il tempo di ragionare, i vostri piedi vi avranno già fatto deviare dal centro della strada verso il marciapiede col tipo rassicurante, potete scommetterci.
Ora, immaginate di essere Dio, o lo scrittore di questa sceneggiatura fa lo stesso, e quindi di avere le informazioni di contesto che il viandante nei cui panni eravate prima non aveva. Queste dicono che: il signore in giacca e jeans è un pericoloso killer di professione, talmente bravo da vestirsi e conzarsi apposta da ispirare fiducia e quindi procurarsi facilmente vittime (d'altronde, come si vestono quelli che vanno a casa dei vecchietti per truffarli e rapinarli?) , l'altro un poliziotto onesto e coraggioso infiltrato in chissà quale giro di criminali. Voi avete queste informazioni e il viandante è un vostro amico, uno a cui volete bene, e voi lo vedete, da una finestra sul vicolo, avvicinarsi al killer. Che fate?
Io lo so che fate: gli urlate qualcosa, se non sente gli tirate qualcosa, se non è alto vi fiondate dalla finestra sennò giù per le scale dopo aver chiamato il 113. E' vostro amico e volete salvarlo a ogni costo. E quel killer va fermato, inoltre, per il bene di tutti.
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Oggi, c'è un partito vestito a quel modo, portatore apparente di una serie di valori e reale della serie di valori opposta. Nel vicolo, a salvarci da lui, da questo killer prezzolato di democrazia che camuffa il suo sicariato con slogan tanto vuoti quanto efficaci (tipo "non mettiamo l'Italia in mano a questi signori che sanno dire solo no"), c'è solo quel movimento che a guardarlo non si sa bene se sia di destra o di sinistra, e parla troppo di onestà senza nemmeno averci ancora fatto capire se sia davvero sappia da dove cominciare, a salvarci. Vorremmo ci fosse superman vestito da superman, un vero partito di sinistra con possibilità di maggioranza almeno relativa. Ma non c'è. C'è il killer finto perbene, e quell'altro. Che magari non ci salverà. Forse ci proverà, o forse semplicemente non interverrà per non bruciarsi la copertura, chissà. Forse non è capace, E noi anziché dargli e darci una possibilità ci arrendiamo all'altro. Ma l'altro è un killer, ed è stato pagato per ucciderci. Sapevàtelo, amici miei.
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P.S.: meglio quelli che sanno dire solo no, che quelli che sanno dire solo si. Ad esempio, a uno tanto bravo a fingere che mentre faceva le guerre gli hanno dato pure un premio per la pace, che ti chiede soldati da mandare nel nuovo fronte che vuole aprire non essendogli bastati tutti gli altri, e in cambio ti endorsa la schiforma che cancellerà quel poco di democrazia rimasta in Italia.

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