lunedì 28 novembre 2016

FIDEL POTRO

Saviano, uno che si è costruito una carriera scrivendo con
arguzia di cose di mafia risapute, per conto di un editore
che alla mafia doveva parecchio della sua carriera anche
politica. A me è sempre bastato questo per giudicarlo per
quello che era. Ora forse se ne sta accorgendo qualcun altro.
Non c'è solo l'assonanza a unire i due eventi storici (uno con le virgolette, uno senza) dello scorso week-end, suggerendomi il titolo. C'è l'Argentina che vince (hasta la victoria siempre) la sua prima coppa Davis con sugli spalti a tifare uno che ha passato la vita a dilapidare il suo indicibilmente immenso talento portandosi appresso il Che tatuato, quell'Ernesto Guevara che uno pensa cubano prima di ricordare che invece era appunto argentino. Quell'Argentina che ha guidato l'ultima ondata di ribellione all'Impero, che magari adesso è in riflusso ma negli ultimi 15 anni ha dimostrato che la cosa è possibile, non solo a Cuba.
Su Fidel Castro avrete letto e sentito in questi giorni fiumi di parole. Perciò sarò, una volta tanto, breve (con qualche link da seguire per chi non si accontenta). Aveva 30 anni quando ha affrontato e sconfitto (e prima ancora, pensato di poterlo fare senza neanche sapere sparare) la prima potenza mondiale e la sua mafia, si forse non ce l'avrebbe fatta se non ci fosse stata la seconda dalla sua parte, ma ha resistito per altri decenni dopo la dissoluzione di quest'ultima. Ci fosse un solo trentenne con la stessa statura e metà del coraggio oggi in Italia, ad esempio, l'Italia avrebbe una chance. Comunque, con un nemico di quella forza economica militare e propagandistica, non poteva riuscirci senza quella che vogliamo chiamare la sua dittatura (quelle imposte in tutto il sudamerica dagli USA invece?). La quale quindi, come tutte le difficoltà materiali che hanno dovuto affrontare i cubani per decenni, è da considerarsi conseguenza dell'embargo e della strategia USA, mentre le indiscusse conquiste sul piano sociale sono avvenute nonostante l'embargo e la strategia USA, figurarsi altrimenti.
Ah, quelli che oggi sputano su Castro sono gli stessi che hanno fatto un santino di Mandela. Che senza Castro sarebbe morto in prigione....

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