venerdì 14 luglio 2017

LA NOTTE IN ARRIVO

Questa struttura è rimasta immutata per millenni,
cambiando i nomi nelle caselline. Ora sta sparendo...
Oggi è un anniversario piuttosto noto. Di cosa, a domanda qualcuno risponderebbe di Nizza 2016, qualcuno di Parigi 1789, molti meno di Reggio 1970. Sicuro, un'ottima occasione per parlare di popolo e di libertà.
...lasciando il posto a questa...
Lo spunto me lo da un come al solito stimolante e assieme delirante Barnard, con un post iperbolico e visionario che però ha proprio grazie a ciò il merito di farci vedere squarci di verità: esattamente, si, la funzione che dovrebbe avere l'arte e pare purtroppo non avere più. Nella consapevolezza che solo qualcuno raccoglierà il mio invito a leggerlo tutto, e per la necessità di partire da quello per arrivare altrove, riassumo il ragionamento, o almeno quello che ho capito io: la crisi che stiamo vivendo non è il compimento naturale del capitalismo una volta sconfitto il comunismo, ma è il superamento del capitalismo in favore di una sorta di neoschiavismo globale, perché la struttura sociale cui tende non è più piramidale ma tendenzialmente orizzontale, perdendo al limite tutte le "classi intermedie" tra i detentori del Potere (quelli veri, quindi economico) e tutti gli altri. Questo, che può anche essere immaginato più semplicemente come un estremo schiacciamento della piramide sociale, è un fenomeno abbastanza evidente e di cui tanti, me compreso, hanno già parlato, ma l'estremizzazione concettuale qui porta a comprendere meglio come fenomeni come la diffusione capillare dei device di connessione alla Rete in tutto il mondo anche poverissimo, come la migrazione di massa appaltata alle mafie con l'aiuto delle ONG (adesso come la mettiamo, amici piddini? siete fascisti anche voi, o erano di semplice buon senso le posizioni grilline ora copiate dal vostro leader? vogliamo sentire che ne pensa Gratteri?), o come l'avvento delle auto a guida autonoma noleggiate anziché possedute (punto finale delle crociate con gli autovelox e del crescente costo di mantenimento dell'auto), non siano altro che alcune delle parti organiche del progetto elitista che si sta realizzando su scala globale.
Poco tempo fa, postulando esistenza e bontà del Grande Vecchio mentre in realtà credo che le tendenze sistemiche del capitalismo siano sufficienti a spiegare tutto, ho giocato con un espediente retorico a scopo sia didattico che autochiarificatore. Non so se Barnard abbia fatto lo stesso, ma ritengo sia altrettanto utile guardare come fa lui a nomi e cognomi di chi, persino talvolta in buona fede si potrebbe azzardare, approfitta, dell'enorme concentrazione di potere e ricchezza possibile nel mondo di oggi e finita nelle sue mani, per imporre una sua visione del mondo al di sopra della, e quindi contro la, democrazia (come dimostra ogniqualvolta questa dia responsi contrari ai suoi/loro interessi, come ad esempio per l'acqua pubblica: ci passa sopra). Google, Facebook, Microsoft, e una manciata di multinazionali della finanza, sono già più potenti di tutti i governi e mirano a una qualche istituzionalizzazione del loro potere. Riducendo, perché altrimenti non gli sarebbe possibile, a schiavi poveri ma iperconnessi tutti gli esseri del pianeta. Chi appena sopra chi sotto chi un po' e un po', ma tutti grossomodo attorno alla mera sussistenza. E tutti ugualmente privi, in un modo o nell'altro, di qualunque potenziale di elaborazione culturale critica nei confronti del modello sociale imperante. Che come tutte le strutture di potere ha "nel suo DNA" l'istruzione basilare all'automantenimento, che però si concretizza attraverso forme molto diverse di "istituzioni di riproduzione sociale": la scuola, la religione, l'ideologia non servono più, l'informazione ha cambiato sintassi e funzione.
Infatti - fateci caso - la struttura logica di "impaginazione" del nuovo "suddito globale" è identica proprio nell'estremismo islamico, per quanto opposte siano le declinazioni degli strumenti con cui viene realizzata.
Ora, non so quanto utile può essere essere consapevoli di queste dinamiche. Sicuramente la vita è più comoda se ci stai dentro e non sai nemmeno di starci, e credi o fai finta di credere alle narrazioni che ti raccontano gli ideologi della postdemocrazia globalistica oppure dell'ISIS, a seconda di dove ti è capitato di nascere. La vita alla fin fine è un crescendo di sofferenze che porta inevitabilmente (e per fortuna, sennò non avrebbe senso) alla morte, per tutti, e quindi è ugualmente legittimo ogni espediente che ti consenta di vivere il quotidiano spostando al di sotto della immediata autoevidenza questa verità: le balle che ti racconta qualunque religione a questo fine valgono esattamente quanto l'industria del "divertimento" (letteralmente "girarsi dall'altra parte", ci avevate mai fatto caso?), e viceversa. Ma la consapevolezza è una di quelle cose che non puoi avere o non avere se è utile o no; invece, è una di quelle che se ce l'hai ormai ce l'hai e non puoi raccontarti di non averla e crederci a lungo (per un po', forse). E' un tarlo, una infezione che l'unica cosa che puoi fare è toglierti almeno lo sfizio di tentare di propagarla. Ad esempio, finché te lo lasciano fare, tramite un blog.
Dunque, il quadro è questo. C'è un progetto di neoschiavitù mondiale in sempre più avanzata fase di costruzione, che prevede lo smantellamento di tutti gli ordini sociali precedenti, compresi quelli in cui crediamo e gli esecutori e i fiancheggiatori (politici, giornalisti, eccetera) fanno finta di credere per intortartela meglio. E' in questo quadro che bisogna inserire, per tentare di comprenderli veramente, gli accadimenti quotidiani che ti raccontano in tutt'altro modo. Le sparate di Renzi. La disfatta della protezione civile. L'Euro-tragedia. Il lavoro che non c'è più (la piccola impresa è morta, ma anche le professioni si avviano all'estinzione). Gli attentati "terroristici". I soldi che non ci sono mai per noi e appaiono dal nulla in quantità astronomiche per le banche e le grandi opere creatangenti. La foia vaccinistica. I droni. Qualunque cosa: tenete conto del disegno generale, ed ecco che si illumina. Come dite? Vi pare esagerato? Allora spegnete la luce, e ve lo faccio dire da George: good night, and good luck!



Vi ho mostrato il disegno, ora vi do anche i puntini, così che chi ha voglia possa unirli e verificare come sia venuto fuori. D'altronde, era un po' che non vi caricavo di link di approfondimento:
  • Istat, ovvero il rapporto annuale sulla povertà in Italia, che avrete sentito citare in tutti i TG - la cosa più istruttiva, quindi, è confrontare come viene riportato, a cominciare dal titolo: regioni.it riporta quello originale, Il Fatto mette l'accento sul drammatico triplicarsi negli ultimi dieci anni, Repubblica senza ormai manco più vergogna invece titola "stabile il livello di povertà";
  • OCSE, ovvero i dati comparati sull'occupazione pubblica e la sua retribuzione, che dimostrano che - altro che tagli, retorica sui fannulloni e mantra della produttività con annessa privatizzazione progressiva! - occorrerebbero alcune milioni di assunzioni nella P.A. e anche subito, fanculo all'Europa se ce lo impedisce;
  • Foa, ovvero la recensione de "L'ultimo uomo" di Andrea Pennetta, ovvero a che punto sono e quali obiettivi hanno le tecniche di manipolazione sociale;
  • Giannini, ovvero come funziona "la gabbia emotiva" in casi come quello dei vaccini;
  • Chiesa, ovvero cosa rimane della libera scelta con la manipolazione dell'informazione: tre risposte su vaccini, apologia di fascismo e fake news;
  • Messora, ovvero Uber non è altro che l'applicazione del paradigma di cui stiamo parlando in questo post (il capitalismo che passa da strati intermedi di percettori di profitto a profitti minimizzati e concentrati in pochissime e quindi ricchissime mani) al trasporto pubblico automobilistico;
  • Di Maio, ovvero certo pure a me fa comodo, oltre che pagare di meno il taxi, trovare aperto il supermercato tutti i giorni a tutte le ore, ma ci siamo chiesti cosa comporta averlo consentito?

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