martedì 28 agosto 2018

IL RIMORSO E IL RIMPIANTO

- cinquantacincu!
- 'i manu!
Ormai senza quasi più speranza che qualcuno me li chieda per musicarli e cantarli, continuo a pubblicare i miei testi di canzoni, come ho già detto roba giovanile, questo ha una ventina d'anni almeno, per cui alquanto ingenua. Ma non punto a un target della mia età, è un ventenne/trentenne di 30/20 anni fa che scrive per un ventenne/trentenne di oggi, quindi...
A proposito di età, tra qualche giorno sono 55, se volessi scordarmente me lo impedirebbe Faccialibro. Ai tempi in cui ho scritto questo pezzo, pensato come una ballata su chitarra acustica con finale in loop (ma per me potete usarla pure per una base trap), non pensavo ci sarei arrivato: tra l'altro un paio di chiromanzie cui mi ero sottoposto all'epoca, per gioco ovviamente, concordavano nel leggermi una linea della vita bruscamente interrotta alla mezza età. Boh, forse mi alzo della tastiera e mi crolla un ponte in testa. O forse interruzione non vuol dire necessariamente morte. O più semplicemente i chiromanti imparano tutti lo stesso codice, e da una stessa mano leggono necessariamente le stesse cose.
Comunque invece eccomi qua, e in una forma tutto sommato decente, salute compresa (e qui da buon meridionale faccio i debiti scongiuri, perché non ci credo ma non si sa mai e non mi costa niente), a scoprire che questa sorta di manifesto che scrissi allora in qualche modo ha continuato a farmi da bussola interiore. Insomma, magari non in rapporto di mille a zero, ma davvero ho molti più rimorsi che rimpianti, e davvero penso sia giusto così.
IL RIMORSO E IL RIMPIANTO

“Non voglio innamorarmi più” mi viene in mente
solo ogni volta che lei mi è quasi indifferente:
scendere a patti con la propria natura è essenziale
come sapere star male.
Però stavolta mi è riuscito di sedermi
sul ciglio della strada, e resto qui a guardarmi
che guardo il traffico, e mi vedo osservare le altre persone
come un normale pedone.
Ma tu ora passi e mi riguardi un momento,
ed io capisco nei tuoi occhi il tormento;
vedi: io ho presente il tuo presente, ed è per questo che canto,
per non dovere mai scegliere
tra un rimorso e un rimpianto.
Vivo da solo ormai da mesi, davvero,
e prima mi intristiva il solo pensiero!
Ma non so se vuol dire che sono finalmente maturo
o solo più duro.
Ma tu che vita vivi? Con quale entusiasmo?
Ti piace ancora, o già fingi qualche orgasmo?
Sei più sincera, o continui a prenderlo in giro
giocando col tuo futuro?
È vero, io non ho il diritto di parlare,
nella mia vita non ho fatto altro che sbagliare,
ma tra milioni di cazzate io ho l'orgoglio di un vanto:
ho scelto sempre il futuro
ed il passato lo canto,
gli errori li ho tutti dietro
e le speranze qui accanto,
perché talvolta ho fatto troppo
ma mai meno di tanto,
e quando c'è una speranza
fiuto mi infilo e la tento,
e non lascio che si vada via da me
senza resistere - e quanto! -
lasciando niente intentato,
magari parole al vento,
perché ho sempre pensato
che fare ciò che va fatto
è sempre meglio che chiedersi
come sarebbe stato.
Così ora ho mille ricordi
e una certezza soltanto:
ho forse mille rimorsi
ma non un solo rimpianto.

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