15. Quei "riduzionisti" dell'Istituto Superiore di Sanità. Si, avete letto bene: è il rapporto ufficiale dell'ISS a dimostrare al limone che "seppur il covid19 non sia un influenza (perché diverso è il virus patogeno) ... gli effetti sull'essere umano sono sostanzialmente gli stessi che quelli di un'influenza". Voi che vi fate impressionare dai numeri dei TG, riflettete su questo: che l'anno scorso se avessero fatto la stessa operazione con gli stessi criteri avrebbero potuto dare gli stessi numeri, morti compresi, o almeno dello stesso ordine di grandezza. E anche l'anno prima. Quindi anche l'anno prossimo. E fino a che non arrivano dove vogliono.
16. Grande reset e amazonizzazione della società. Ecco dove vogliono. Spiace solo che lo devo leggere sul Giornale, ma non è colpa mia se il Manifesto (con tutta la sinistra, sindacati compresi) invece porta acqua al mulino del turbocapitalismo. Il post parte anch'esso dai dati nudi (un tasso di letalità dello zero virgola poco, superiore a quello dell'influenza solo per gli over tanto) per dedurre la natura politica dei provvedimenti presi e prendendi, e ragionare su quali ne possano essere gli obiettivi. Che si badi bene sono palesi e ripetutamente espressi, persino nell'etichetta ("grande Reset", proposto - qui dal Times - come fosse una cosa positiva: per questo dobbiamo categoricamente rifiutarci di giocare al giochino di cercare il lato buono in tutto quanto sta accadendo - non c'è, e se c'è è per inchiappettarci). FMI, WWF, Gates foundation, eccetera ce lo sbattono in faccia, cosa vogliono che diventi il mondo. Tanto sanno che la paura ci acceca, e gli basta terrorizzarci coi numeri per nasconderci quello che abbiamo tutti sotto gli occhi.
17. Nefasti obiettivi. Se non vi basta, eccovela buttata giù ancora più esplicitamente. L'impronta ecologica degli occidentali sul pianeta è tale che se estesa a tutti ne causa il tracollo delle risorse. Fino a che tutti gli altri stavano sul filo della sussistenza poteva reggere, ora non più. Toglierci la sovranità monetaria, poi politica, poi farci minacciare da una torva adolescente non poteva bastare. Col covid, invece, è già sparita l'industria del turismo mondiale e dei voli a buon mercato, la piccola e media impresa ad alimentare il consumismo sta seguendo, assieme all'industria dello spettacolo e della musica, seguirà lo smantellamento degli uffici e l'abbandono delle grandi città. In fondo al tunnel, un mondo dove una élite governa e vive nel lusso, e tutti gli altri stanno in fondo, con diritti socioeconomici ridotti al lumicino. E sono certo che ci sarà pure chi ci trova il lato positivo, meno male che io muoio prima, forse - e anche che io pensi ciò fa parte del loro piano.
18. Enrico Montesano. Una goduria di intervista. Sarà perché oramai c'ha 'na certa, sarà perché non ha mai cercato il consenso a ogni costo, sarà che sente l'obbligo morale di non lasciare al solo Sgarbi la casellina di persona famosa a cui queste pagliacciate di misure fanno girare le palle, è da ascoltare o leggere tutta d'un fiato. Magari non lo vedremo più in tv, ma pazienza: vorrà dire che seguiremo il suo canale youtube. Dove si trovano cose come questa lettura dell'immenso Saramago.
19. "Davvero pensate che abbiamo fatto tutto da soli?" Un breve post folgorante, che vi fa toccare con mano il fatto che stiamo vedendo giorno dopo giorno in diretta la nascita di un regime dittatoriale, e la nostra inerzia deve farci orrore come oggi, a posteriori che è facile, ci fa orrore quella di chi con la propria favorì a suo tempo la nascita di altri.
20. Senza titolo né commenti. Di questo post di Francesco Carraro vi riporto invece direttamente un brano saliente: "si può arrivare a una sintesi (sulle ragioni di questo maledetto contagio) condivisa sia dai pochi, e vituperati, 'negazionisti' sia dai numerosi, e lodevoli, impanicati. Se c’è una cosa – dico una-cosa-una - non smentibile da chicchessia, imparata in dieci mesi di convivenza con il virus venuto dalla Cina, è che non mette sotto stress né la salute individuale, né la salute collettiva. Mette sotto stress il sistema sanitario. Perché, al netto di imprecisioni inessenziali, questo morbo costringe alla terapia intensiva una certa percentuale di contagiati. Se questi poveri cristi non andassero a saturare il (troppo esiguo) numero di posti letto (cinquemila suppergiù) destinati alla respirazione artificiale, state certi che dell’isteria oggi diffusa a ogni livello, politico e mediatico, non vi sarebbe traccia. Il dannato problema è che il sistema va in tilt non appena la curva dei “malati” supera una certa soglia critica. A quel punto, le strutture sanitarie esplodono perché sono sottodimensionate rispetto alle richieste di cura. In un mondo ossessionato dalla logica del mercato e della competitività, è forse giusto - per quanto sia cinico sottolinearlo - che la malattia più gettonata abbia a che fare con il concetto di “domanda” e di “offerta”: ci sono troppi potenziali consumatori di un diritto troppo rapidamente tagliato dalle affilate cesoie dell'austerity: l’articolo 32 della Costituzione. Ecco, Speranza potrebbe partire da qui per una seria riflessione [...]. Dal fatto che il partito in cui egli milita è il principale responsabile dei “risparmi” sul nostro sistema sanitario negli ultimi dieci anni."
Chiudo lanciando un inquietante interrogativo. Tolte alcune zone d'Italia in primavera, le statistiche di contagiosità e letalità del covid19 scendono al di sotto di quelle di una influenza media. Per la letalità, sembra ormai assodato che sia stata colpa di protocolli sbagliati che hanno ucciso le persone anziché curarle (capita la fretta di seppellirle vietando le autopsie?), e ho notizia di prima mano di strutture di eccellenza che hanno avuto migliaia di ricoveri senza un decesso per avere applicato quelli giusti, che sono state lodate ma cui non è stato chiesto quali fossero, hai visto mai si potesse tornare alla normalità. Per la contagiosità, pare che in quelle zone fosse stata appena fatta una massiccia campagna di vaccinazioni antinfluenzali, e anche in questo giro la correlazione si va confermando.
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