Vabbè che è tutto il sistema capitalistico occidentale che sta per fare un botto mai visto, forse assieme al pianeta, ma uscendo dall'inquadratura storico-apocalittica e zoomando sulla nostra realtà locale le cose si fanno talmente tragiche da risultare comiche. Come nel video in fondo...
Dopo anni in cui ha negato sfacciatamente l'esistenza stessa della crisi, e vantato semmai il primato del nostro Paese nel confrontarsi con essa, con uno dei dietrofront a 180° gradi di cui la sua faccia tosta è capace, il nostro Presidente del Consiglio, di concerto (seppur cacofonico) col suo ineffabile Ministro dell'Economia e delle Finanze, ha dapprima tentato di prendere in giro il mondo varando una manovra con la fase di attuazione al prossimo governo, poi dopo le bacchettate sulle dita fatto precipitoso dietrofront e varato una serie di più o meno fantasiose vessazioni ai danni dei soliti noti. Facendo salva cioè la propria base elettorale, tutta quella manata di delinquenti che evade a man bassa e poi magari accompagna il figlio all'asilo nido statale gratuito con il Cayenne.
Non mi va nemmeno di cercarvi il link: i guadagni MEDI di quasi tutte le categorie di professionisti e lavoratori autonomi, per non parlare delle imprese, sono talmente ridicoli da superare l'assurdo. E questi che fanno? Sopprimono le feste per fare salire il PIL così il deficit si abbassa: un trucchetto con le frazioni da terza elementare, vanificato peraltro da tutto il resto del quadro economico per cui per alzare il PIL non basterebbe nemmeno una flebo di viagra, nemmeno Cetto La Qualunque può più nulla. E anche quando vanno nella direzione giusta, con l'abolizione delle Province, rovinano l'intenzione fissando criteri arbitrari di dimensione per poi accorgersi che con quelli sparisce Siena o magari Sondrio (patria del succitato Ministro) e quindi cercano di ammischiarla: ma che buffonata è? o tutte o nessuna! io dico tutte, e magari ridiscutiamo il cosiddetto federalismo e diamo una bella ridimensionata pure alle Regioni, che è meglio.
Tornando alle feste, va da se che per non inquietare un'altra fetta di elettorato si mettono in discussione la Festa della Liberazione e quella della Repubblica, come se in Francia toccassero il 14 luglio o in USA The Indipendence Day, e ovviamente il Primo Maggio, ma guai a toccare una qualsiasi delle ammorbanti feste religiose, Natale in primis. D'altronde, la Chiesa continua a non pagare l'ICI sugli immobili, anche dei tanti che funzionano da librerie, università, ospedali, alberghi, e quindi fruttano tanti dindi. E si fotte l'8 per mille anche della maggior parte di quelli che non esprimono esplicitamente la preferenza di destinarglielo.
Sono già stato, e tornerò, su una mia personale manovra alternativa. Per ora leggetevi questa de Il Fatto, che mi sembra molto ragionevole. Buona coda d'estate, intanto: rilassatevi, se pensate che ora fa caldo, l'autunno prossimo cambierete idea...
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