martedì 16 agosto 2011

RITORNO ALL'ORO

Crisi etimologicamente significa più o meno "separazione": le connotazioni negative del termine nel linguaggio comune si sono depositate successivamente e non sono "necessarie". In altri termini una crisi è un momento di rottura, e il modo peggiore di affrontarla è resistere ottusamente e spendere energie per mantenere l'organizzazione precedente: non cambiando le condizioni che l'avevano causata, questo agire si sostanzia in uno spreco drammatico di risorse, e in uno spostamento in avanti nel tempo del momento in cui la crisi si risolve da sé ma in una Catastrofe, parola che etimologicamente significa più o meno "capovolgimento". Da questo ragionamento consegue che invece il modo migliore di affrontare una crisi è approfittare dell'occasione che ti offre per cambiare paradigma, capovolgendo consapevolmente e guidatamente i fattori che l'hanno causata.
Un esempio dell'idiozia degli italiani in merito è stato affidarsi a Berlusconi per riprendere più o meno consapevolmente l'andazzo di prima della crisi che si consustanziò nella Tangentopoli dei primi anni 90: eccoci dopo 18 anni alle prese con gli stessi problemi e un conto molto più salato da pagare... Uno dell'idiozia mondiale è stato quello di salvare con soldi pubblici il sistema bancario che aveva causato la crisi finanziaria del 2007-2008, anziché approfittarne per irregimentarlo e risottoporlo al controllo politico quindi democratico: oggi la catastrofe è alle porte, e questi usano tutto il loro enorme potere per insistere a drenare risorse dall'economia reale (leggi: tagli allo Stato sociale e tutto quant'altro impoverisce tutti dalla classe media in giù) fregandosene se così l'avvicinano e profittando della (e inducendo la) profonda ignoranza di questi meccanismi delle stesse vittime, noi tutti.
Eppure di esempi opposti ne abbiamo, da tentare di imitare, primo tra tutti l'adozione delle teorie keynesiane in economia per uscire dalla Grande Crisi del 29, vero capovolgimento copernicano che introdusse il mezzo secolo di maggiore estensione del benessere della storia dell'umanità. Il sistema eliocentrico di oggi si chiama Decrescita felice, ma è meno riconosciuto nella sua ineluttabilità dalle parti politiche e dall'opinione pubblica di quanto Galileo fosse stimato nel giusto dalle autorità ecclesiastiche dell'epoca. Quindi ad oggi ci stiamo rapidamente avviando a una catastrofe che con una parafrasi potremmo chiamare Decrescita infelice.
Accanto all'abbandono del Dogma della Crescita, che è in contrasto "fisico" con la finitezza delle risorse del pianeta in rapporto all'iperbolica crescita della popolazione e del consumo di risorse pro-capite, occorrerebbe  prima che sia troppo tardi un rapido abbandono del Dogma del Mercato autoregolantesi (i classici dicevano "nel lungo periodo", Keynes rispondeva che "nel lungo periodo saremo tutti morti"...) e un ritorno al Dogma della Moneta Intermediario degli Scambi a base aurea (ma al posto dell'oro, che vedrebbe l'Italia ancora oggi messa meglio addirittura della Cina, e a livello assoluto non relativo, va bene qualsiasi altro bene scarso e prezioso, magari a soggetto ambientale) con criminalizzazione della creazione di base monetaria per via speculativa (adottando il modello islamico a scapito di quello ebraico - della serie: qualche ragione storica anche un fenomeno odioso come l'antisemitismo deve averla...).
Ma poiché non si vede all'orizzonte una classe politica che possa farsi portatrice di queste istanze, non resta che coltivarle in segreto in attesa che la Grande Catastrofe azzeri tutto, dimodochè i superstiti se ne avranno modo possano utilizzarle per ricostruire...
E ora come di consueto una serie di spunti di approfondimento:
  • Giulietto Chiesa, ovvero lo scoop sugli impicci della Federal Reserve che nessuno ci racconta;
  • Gad Lerner, ovvero finalmente qualcuno famoso che dice al PD quello che dovrebbe fare e non fa;
  • Greenreport, ovvero creiamo un nuovo modello economico-finanziario con al centro il lavoro di ogni singola persona;
  • Forbes, ovvero forse la riforma monetaria su base aurea è già sotto sotto in cantiere, proprio in Svizzera;
  • Bertani, ovvero Keynes/Friedman e la parabola italiana, ovvero chi ha creato la voragine in cui annaspiamo e come è possibile uscirne;
  • Nodo50, ovvero come fu in realtà proprio una drammatica crisi monetaria mal gestita a causare la caduta dell'Impero Romano;
  • Marco Della Luna, ovvero occorre una rivoluzione copernicana della moneta;
  • Massimo Fini, ovvero dopo l'apocalisse, ovvero il ritorno al pezzo di terra e la sua difesa militare;
  • Niki Vendola, ovvero almeno uno a sinistra che magari parla ancora a vanvera di crescita ma almeno parla ancora di centralità del lavoro;
  • Ida Magli, ovvero l'abbandono dell'Euro come soluzione;
  • Sbilanciamoci, ovvero dall'Euro bisogna fuggire non all'indietro ma in avanti, verso un Unione politico-fiscale dell'Europa che sola può dare senso all'unione monetaria;
  • Il Fatto quotidiano, ovvero l'economia dell'illegalità che questo governo si ostina a salvaguardare mettendo invece le mani in tasca ai soliti noti
  • Odifreddi, ovvero le stesse tesi che ho esposto sopra ma dette molto meglio, con matematica precisione...

1 commento:

cugino ha detto...

A quanto pare l'argomento è di moda...
http://www.megachipdue.info/tematiche/beni-comuni/6635-ron-paul-lil-regno-del-dollaro-e-finito-non-ci-resta-che-tornare-alloror.html

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