Il programma di un partito che volesse proporsi questo obiettivo sarebbe breve e preciso. E forse vincerebbe le elezioni dal nulla, come già qualcuno ha fatto nel 1994 e quindi è possibile. Eccone i punti.
- Le dichiarazioni di lavoratori autonomi, professionisti e imprenditori siano precompilate dall'amministrazione finanziaria sulla base degli studi di settore, che sono accordi tra amministrazione finanziaria e associazioni di categoria per una definizione particolareggiata di quanto dovrebbe guadagnare minimo ogni categoria in ogni contesto territoriale, o di qualsiasi altro strumento adatto a una definizione forfettaria dei redditi e delle relative imposte: una dichiarazione minore resti possibile ma causi automatica verifica fiscale bancaria e patrimoniale.
- L'evasione accertata al di sopra di una quota minima, diciamo 10mila euro di imposta, sia reato penale con pene detentive serie.
- I redditi da attività illecite vadano tassati a valle del loro accertamento, quelli da prostituzione dichiarati, le droghe vendute in farmacia o negozi appositi.
- La Chiesa paghi l'ICI su tutti gli immobili che abbiano uno scopo anche solo parzialmente commerciale: ostelli, alberghi, librerie, ospedali, eccetera.
- L'otto per mille di chiunque non esprima la scelta resti allo Stato per alimentare un fondo per i redditi minimi di sussistenza.
- Chiunque venga implicato giudizialmente in storie di tangenti venga automaticamente escluso da ogni carica politica fino all'eventuale assoluzione con formula piena: nel caso, sia risarcito civilmente.
- Ritiro immediato da tutte le missioni cosiddette di pace, impiego dei militari per la lotta senza quartiere alla criminalità organizzata, a disposizione dell'autorità giudiziaria, e parte degli enormi risparmi vada agli stipendi e alle dotazioni delle forze dell'ordine impegnate sul territorio (esclusi quelli che per motivi vari fanno lavoro di scrivania).
- Annullamento di tutte le cosiddette grandi opere, e impiego dei fondi risparmiati in una miriade di piccole opere, di manutenzione e ammodernamento di infrastrutture e altri beni demaniali, in grado queste si di dare lavoro e attivare il moltiplicatore keynesiano, mentre risanano il territorio e ne recuperano le sempre crescenti porzioni abbandonate.
- Annullamento del federalismo demaniale e di quello fiscale. Abolizione delle province salvo le funzioni prefettizie. Riduzione delle funzioni delle regioni a quelle di esclusiva rilevanza territoriale: la sanità, ad esempio, deve tornale nazionale. Accorpamento dei piccoli comuni, diciamo sotto i mille abitanti. Le città metropolitane hanno funzioni speciali ma restano fuori dalle regioni: gli enti locali sotto lo Stato devono essere sempre comunque massimo due. Abolizione delle regioni a statuto speciale.
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Per i più volenterosi, ecco un elenco di link di fonte e/o approfondimento:
- L'Unita, ovvero quanto ci costa alla fine l'evasione fiscale;
- Bruno Tinti, ovvero cosa bisognerebbe fare contro l'evasione, altro che spot che il contesto rende ridicoli e offensivi;
- Il Corriere della Sera, ovvero non Il Manifesto, ovvero quanto evade l'economia sommersa;
- Odifreddi, ovvero quanti miliardi di Euro si recuperebbero se la Chiesa dismettesse i propri ingiustificati privilegi;
- Il Lectro, ovvero una nuova molto seria proposta per una nuova molto seria moneta internazionale basata sull'energia, il nuovo oro;
- Collettivo UniNomade, ovvero gli Stati hanno un diritto naturale all'insolvenza, e talvolta esercitarlo è l'unica strada;
- Stefano D'Andrea, ovvero come e perché se non stiamo attenti facciamo la fine di Gheddafi;
- Rossana Rossanda, ovvero è ora di tornare a "+ Stato - Mercato";
- Giuliano Amato, ovvero cosa non è stato fatto dell'Europa e cosa si dovrebbe urgentemente fare;
- padre Zanotelli, ovvero l'appello a ridimensionare pesantemente gli oltre 20 miliardi di euro annui di spese militari.
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