martedì 12 febbraio 2013

CE LO CHIEDE L'EUROPA

Quando l'Europa ci chiede sacrifici,
ottemperiamo subito, quando ci chiede
di correggere una normativa assurda di
stampo confessionale, addirittura facciamo
ricorso: ora che lo abbiamo perso, la fanno
una legge laica sulla procreazione assistita?
Oltre alle dimissioni del Papa, e persino con un qualche nesso logico con esse, c'è un'altra notizia in cronaca che si presta parecchio a fare da pretesto a considerazioni più generali: la bocciatura definitiva in sede di Corte europea della normativa italiana che vietava il ricorso alla diagnosi preimpianto in caso di fecondazione assistita. Il nesso logico, sta nella limitazione della sovranità dello Stato italiano causata dalla pervasiva contiguità di uno Stato piccolissimo che egli ha sconfitto e include ma da cui è da allora dominato, in vari modi più o meno diretti: il Vaticano, che fa si che in molti punti anche meno drammatici e assurdi della suddetta legge 40 il nostro ordinamento sia improntato a uno stampo confessionale piuttosto che laico come dovrebbe essere. Le considerazioni generali, stanno nel rapporto irrisolto tra Unione Europea e Stati componenti, specialmente Italia, in particolare nella asimmetria tra le cessioni di sovranità nei vari campi.
"Ce lo chiede l'Europa", in virtù di questa asimmetria, diviene di volta in volta un dogma irrinunciabile, ad esempio parlando di moneta e di vincoli di bilancio, o un comando genitoriale burbero ma facile da disattendere, ad esempio parlando di diritti civili (tra cui senza dubbio rientra quello a una procreazione responsabile e sana) e reddito di cittadinanza, a seconda di quanto suggerisce il proprio interesse all'opportunista politico nostrano di turno. Più esplicitamente, negli ultimi decenni, dal berlusconismo in poi (e il PD figlio del berlusconismo è: senza il nemico comune le sue due anime non avrebbero mai nemmeno pensato di allearsi, altro che unirsi, tanto è vero che adesso con il Cavaliere agli ultimi fuochi la componente centrista ex-Margherita è già quasi tutta migrata nello schieramento montiano, e Bersani farebbe bene a prenderne atto, riprendersi la S di sinistra, e cacciare gli ultimi democristiani, insomma annullare l'operazione-PD), l'Europa è stata presa a pretesto ogni volta che serviva una forza maggiore dietro cui nascondere i propri misfatti (le privatizzazioni selvagge, le mani nelle tasche dei soliti noti, una deflazione feroce che concentra la ricchezza nelle mani di pochi e impoverisce tutti gli altri), mentre è stata bellamente ignorata ogni volta che non rispondeva alle esigenze predatorie di una classe dirigente da Norimberga.
Mentre scrivo mi rendo conto che l'accostamento "legge 40 - Euro" funziona anche come metafora. Ammettendo per un attimo la buona fede di Prodi e degli altri padri dell'Euro, per non voler fare i complottisti ad ogni costo e anche perché così il ragionamento vale ancora di più, questi devono aver pensato una roba del genere: in Europa ci sono troppe differenze culturali economiche e sociali perché degli Stati Uniti possano nascere spontaneamente come è successo in America, occorre una inseminazione artificiale, un fattore che costringa alla virtù chi come l'Italia è affetto da una serie di vizi strutturali. Così si decise di mandare avanti l'unione monetaria, confidando che quella fiscale economica e politica andassero a rimorchio, come a dire la gravidanza procedesse e nascesse un figlio sano. Si omise però la diagnosi preimpianto, cioè tutta quella serie di analisi empiriche che avrebbero suggerito, forse, che l'embrione da impiantare non era la moneta, che bisognava cominciare da qualcos'altro, o perlomeno fare seguire a ruota l'impianto da misure di sostegno alla puerpera. Eppure le teorie di supporto c'erano, e se è vero che in quegli anni erano dimenticate in tutto il mondo non solo in Europa, è anche vero che oggi in Usa e Giappone hanno ripreso piede, e solo da noi si continua nel solco ottuso del monetarismo, vissuto dogmaticamente come una religione appunto. E c'era pure l'esempio pratico, e proprio in Germania: quando Kohl impose il cambio 1:1 tra Marco dell'est e Marco dell'ovest, accompagnò la misura draconiana con una serie impressionante di aiuti in deficit (e con una bella mano dai partner europei) che riportasse i parametri economici, ed etici, dei territori ex DDR abbastanza vicini a quelli dell'ex BRD in meno di un decennio. E infatti un decennio l'Euro ha retto, e ha fatto benissimo il suo mestiere: è incalcolabile il beneficio di avere pagato praticamente gli stessi interessi sul debito pubblico dei tedeschi ("avere avuto uno spread bassissimo" oggi si direbbe) avendo tutti i fondamentali economici ed etici nettamente peggiori, intanto pagando le materie prime con una moneta forte. Ma non avendo fatto niente sugli altri versanti, era appena ovvio che alla prima crisi la speculazione finanziaria, che ricordo sempre non sono omaccioni brutti e cattivi ma algoritmi di computer velocissimi, avrebbe attaccato i punti deboli di un bimbo che è come se fosse nato senza sistema immunitario.
Esco di metafora e la ridico in piano: avendo una formazione culturale di sinistra, non posso non pensare che la soluzione ideale alla crisi sia uno Stato europeo con una Banca centrale sottoposta in ultima analisi alle scelte politiche sovrane dei suoi cittadini, e sia in grado di emettere moneta sovrana ogni qualvolta lo ritenga necessario per raggiungere il suoi obiettivo primario, la piena occupazione dei suoi cittadini o comunque una vita dignitosa per ognuno, con il controllo dell'inflazione come obiettivo secondario funzionale al primo (oggi quest'ultimo è il solo obiettivo della BCE, da raggiungere al costo di ucciderci tutti per fame). Sarebbe quindi opportuno che questa istanza venisse portata avanti dal principale partito di centrosinistra del mio Paese, in concertazione con i suoi analoghi degli altri Paesi. Dal momento che debbo constatare che il primo aderisce invece supinamente alla teoria monetarista dominante, e nell'assemblea apposita della socialdemocrazia europea non viene fuori niente di sostanzialmente diverso, non posso dare torto allora a chi ritiene che questa unione solo monetaria è un aborto e occorre recuperare la sovranità monetaria dell'Italia. Si tratta di una semplice deduzione logica, che Berlusconi ha furbamente seguito inserendo nel suo programma proprio la BCE prestatrice di ultima istanza e lasciando intendere con le battutacce sullo spread che questa Europa non l'ha voluta lui ed è sempre pronto a portarci fuori. Peccato che una lira moneta sovrana in mano a un criminale tangentista porterebbe rapidamente l'inflazione alle stelle e scatenerebbe la speculazione (lo spread non è esclusiva dell'area euro, è un differenziale tra due tassi, due qualunque tassi confrontabili), portandoci in poco tempo alla bancarotta. Va bene, la dico meglio: non basta avere moneta sovrana, bisogna anche avere un sistema-Paese in cui la corruzione sia a un livello fisiologico. Due fattori, avere uno solo dei quali crea problemi, e solo averli entrambi li risolve. Quindi, poiché però da noi permangono e prosperano i vizi strutturali in termini di etica economica e politica, che il berlusconismo incarna e ha esaltato e innalzato a sistema, occorre che questo recupero di sovranità (a qualunque livello avvenga, europeo o nazionale) segua o almeno sia accompagnato in Italia da un'azione pesante e durevole in termini di moralizzazione e lotta alla corruzione alla mafia al sommerso eccetera. E i due fattori assieme nel programma elettorale li ha solo il Movimento 5 Stelle, c'è poco da fare: non è colpa mia se sono monotono.

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